Scontro legale tra la Polonia e l’UE sulla decisione di vietare la vendita di auto a benzina e diesel

La Polonia si appella alla Corte di Giustizia Ue contro il divieto di vendita delle auto endotermiche

La battaglia sull’eliminazione delle auto a benzina e diesel in Europa entro il 2035 ha raggiunto nuovi livelli di tensione, con la Polonia che ha deciso di portare l’Unione europea in tribunale. La ministra dell’Ambiente di Varsavia, Anna Moskwa, ha dichiarato che la Polonia non è d’accordo con il pacchetto “Fit for 55” proposto dalla Commissione europea e che si rivolgeranno alla Corte di Giustizia dell’UE. Si spera che altri Paesi si uniscano a loro in questa azione legale.

Secondo l’agenzia Reuters, il ricorso alla Corte di giustizia potrebbe essere presentato nei prossimi giorni e potrebbe coinvolgere anche altri Paesi che sono contrari a una transizione accelerata verso le auto a emissioni zero. La mossa della Polonia arriva dopo una serie di scontri avvenuti a livello ministeriale, durante i quali una “minoranza di blocco” composta da Polonia, Italia, Germania e Bulgaria ha fermato la legge sul divieto delle auto tradizionali entro il 2035.

Sebbene la Germania sia riuscita ad ottenere l’inclusione degli e-fuel come alternativa alle auto elettriche, le richieste italiane di includere i biocarburanti sono state respinte. Pertanto, l’Italia ha chiesto di rinegoziare il capitolo dei biocarburanti nel 2026 durante la revisione prevista del piano green europeo. Nonostante sembrasse che la partita fosse conclusa dopo l’uscita di scena della Germania, la decisione della Polonia di portare avanti la questione ha riaperto il confronto.

Anche in Germania sta crescendo l’irritazione nei confronti della Commissione europea, nonostante il paese abbia lasciato il gruppo dei “Paesi scettici”. Il ministro tedesco dei Trasporti e delle Infrastrutture digitali, Volker Wissing, ha criticato la Commissione per non aver ancora presentato una proposta di deroga al divieto delle auto a combustione interna, come precedentemente concordato. La Commissione ha risposto sostenendo che il ritardo è dovuto a problemi tecnici e che il testo sarà pronto entro l’estate.

In Italia, il governo Meloni è stato uno dei principali oppositori della normativa che vietava le auto tradizionali entro il 2035. Sebbene l’Italia non sia riuscita a far accettare i biocarburanti come alternative, il ministro dei Trasporti, Gilberto Pichetto Fratin, si dice ottimista che la Commissione possa riconsiderare la questione durante la revisione del piano green europeo nel 2026. Tuttavia, con il ricorso presentato dalla Polonia, è possibile che l’Italia segua la stessa strada e intraprenda una sfida legale contro l’UE.

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1 anno fa

Senza il petrolio crolla tutto ovvio che nessuno cede ladroni .