Figisc e Fegica dichiarano la propria soddisfazione, “ora si apre un nuovo capitolo dei rapporti tra gestori e la compagnia che, in un quadro instabile, fissa principi e criteri che rappresentano una garanzia per il futuro.” Anche Faib confesercenti si dichiara soddisfatta per la sottoscrizione dell’Accordo arrivato in una situazione complessivamente difficile.
Per Figisc e Fegica, forse si sarebbe potuto raggiungere l’Intesa anche prima ma, come sempre accade, è nei dettagli che si annida qualche ritardo. Figisc e Fegica, che hanno voluto fortemente l’Accordo, esprimono soddisfazione e sottolineano come questa Intesa rappresenti un ulteriore passo nella stabilizzazione dei rapporti fra Azienda e Gestori, già novati con l’Accordo del 2020.
Si tratta di guardare al futuro e mostrare attenzione alla Categoria -con interventi concreti- ed all’evoluzione delle problematiche dell’intero settore: si trattava di fare uno sforzo che mettesse al centro non le sole questioni economiche (che pure sono state rivalutate significativamente) ma anche l’esame critico del governo degli sviluppi economico-normativi (nazionali ed europei) che porteranno, nel giro di pochi anni, ad una vera e propria rivoluzione del settore.
Figisc e Fegica, sono convinte che i processi di trasformazione o si governano stando all’interno dei processi stessi o si subiscono. Passivamente.
Per questo motivo le due Federazioni hanno ritenuto che il punto di caduta raggiunto il 22 di Giugno con IP possa, a ragione, essere considerato non come mero approdo di una vicenda che ha origini lontane e sbiadite ma un nuovo inizio dei rapporti con la controparte (in questo caso IP).
La visione un po’ stucchevole che tutto ha inizio e fine con il “margine” senza porsi il problema di cosa accadrà domani e senza preoccuparsi se nei prossimi mesi (anni) l’impianto rimarrà o quale sarà il mix delle vendite fra self e servito, con questo Accordo e con la riconferma di un unico Margine viene definitivamente liquidata.
Il “margine unico” (nei nuovi valori) non è un vezzo da contrapporre a chi, ancora, nega questa possibilità e costringe i Gestori a defatiganti maratone per consolidare -spingendo all’esasperazione le vendite in modalità servita- un bilancio minimo. Soprattutto in una fase di servito calante (in consolidamento).
Le vendite in servito -incassato il margine unico- devono rappresentare -come in IP- un “premio” che si aggiunge al margine: non una parte del margine!
In questo sta la soddisfazione che Figisc e Fegica hanno espresso, al momento della firma, anche al Direttore Vendite dell’Azienda che ha avuto la coerenza, insieme al suo staff, di continuare sulla strada che era già stata tracciata (ma non seguita da altri).
Ora si apre un’altra stagione e sarà difficile -per gli amanti del doppio/triplo margine- non fare i conti con una realtà che ha trovato e trova applicazione nella prima rete -per punti di vendita- che opera in Italia.
Ci sono poi, altri elementi che saranno illustrati nel corso di specifiche riunioni che si terranno alla presenza dell’Azienda e delle Organizzazioni di Categoria, per illustrare i contenuti dell’Accordo.
Ovviamente, al di là dei Comitati Nazionali di Colore e dei Gruppi Dirigenti delle singole Organizzazioni, conclude la notdi Figisc e Fegica, l’invio dell’Accordo è riservato ai soli Gestori IP che ne faranno espressa richiesta alle Federazioni stesse.
Anche Faib confesercenti si dichiara soddisfatta per la sottoscrizione dell’Accordo arrivato pur in una situazione complessivamente difficile.
Per il Presidente di Faib Confesercenti, Giuseppe Sperduto, si tratta di “un buon risultato, tutt’altro che scontato considerate le premesse e le difficoltà negoziali, che riconosce aumenti dei margini sia per gli impianti misti post pay che prepay, con miglioramenti per i meccanismi di incentivazioni e superamento di situazioni che potevano rivelarsi penalizzanti per le gestioni. Inoltre, l’Azienda si impegna a riconoscere dei rimborsi in tempi più stretti sui cali tecnici e a semplificare i meccanismi di incentivazione per i gestori in sostegno del servito. È stato un lavoro e un negoziato duro, che in una fase di complicata transizione proietta la categoria verso la nuova mobilità potendo contare su margini certi corrispondenti al complessivo degli erogati e alla possibilità di programmare le proprie attività”.
SODDISFAZIONE DEI SINDACATI E DELLA COMPAGNIA = ELEMOSINA. DIFFIDATE GENTE DIFFIDATE….