Riportiamo il commento della Fegica appena dopo la pubblicazione della circolare esplicativa sul testo del decreto legge Dl trasparenza.
EMANATA DAL MIMIT LA FAMOSA CIRCOLARE CHE AVREBBE DOVUTO CHIARIRE ALCUNI ASPETTI ANCORA RIMASTI OSCURI NEL TESTO DEL DECRETO. A PARTIRE DALL’OBBLIGO DI COMUNICAZIONE DEI PREZZI QUANDO L’IMPIANTO E’ CHIUSO (ad esempio per ferie).
NON SOLO LA CIRCOLARE NON CHIARISCE NIENTE MA RISCHIA, ADDIRITTURA, DI COMPLICARE GLI ADEMPIMENTI A CUI IL GESTORE E’ STATO COSTRETTO DA UNA SCELTA SCELLERATA DI UN GOVERNO CHE NON SA PIU’, SU QUESTA VICENDA, CHE PESCI PRENDERE.
EPPURE, CON UN PO’ DI UMILTA’, NON SAREBBE STATODIFFICILE O, MEN CHE MAI, IMPOSSIBILE.
La pezza, come spesso capita, è peggio del buco.E’ stato così quando l’emanazione del DL n° 5 di inizio anno ha ignorato gli impegni assunti, in sede di presidenza del Consiglio, dai potenti Ministri e Sottosegretari presenti; è stato così -dopo lo sciopero sciaguratamente ridotto- con il Decreto Ministeriale (oggi impugnato al TAR da Fegica e Figisc); è stato ancora così con l’emanazione della circolare che, a detta di chi aveva sperato fino all’ultimo che il Governo prendesse coscienza del disastro che aveva combinato, chiarisse e precisasse alcune questioni. A cominciare all’obbligo di comunicazione e di esposizione dei prezzi ad impianto chiuso. Per turno o per ferie. Niente di tutto questo.
Il Governo continua a prendere per il (…) Fondelli i Gestori e la loro rappresentanza sindacale, dosando gli interventi pubblici nei quali fa’ balenare, ogni volta, che domani sarà meglio e ci
sarà un “ravvedimento”.
Intanto gli obblighi -A MENO DEL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA INTRAPRESA DAVANTI AL TAR DA FEGICA E FIGISC- rimangono, così come le sanzioni, così come la ghettizzazione di una Categoria che è considerata dal Governo meno di niente e, sostanzialmente, composta da rompiscatole che hanno il solo torto di difendere gli interessi della loro gente.
Certo, non sappiamo come finirà, il prossimo 26 Luglio ma una cosa è certa: Fegica e Figisc non si sono date per vinte. Fino all’ultimo ed hanno tentato di rappresentare, nel miglior modo, gli interessi dei Gestori.
Che non è cosa da poco o così scontata! Fegica e Figisc, lo dicono chiaramente, non sono più disponibili a prestarsi al balletto del “meraviglioso” domani e intendono richiamare il Governo alla sua responsabilità.
Altro che continuare ad annunciare che il “prossimo mese” (sempre il prossimo) il Governo porterà la riforma in Consiglio dei Ministri; altro che mostrarsi -nelle occasioni pubbliche- disponibili e, poi, “nel buio delle loro stanze” emanare provvedimenti che, almeno, hanno il limite della improvvisazione e che, il più delle volte, aumentano la confusione e la loro totale inapplicabilità.
O forse, qualcuno ancora immagina che il Decreto sul cartello del prezzo medio abbia determinato la discesa dei prezzi? Detto ad una platea di operatori che non si occupano di carburanti, sarebbe ancora plausibile ma cercare di raccontarlo a chi questo mestiere lo svolge, tutti i giorni, aumenta l’impressione della presa (per il …) giro.
Vedremo come andrà il 26 Luglio davanti al Tar ma nessuno, oggi, può pensare, che continueremo a berci, in silenzio, che arriverà l’APP o il QR code, che ci sarà un allentamento sul sistema sanzionatorio o che verranno spese forze ed intelligenze per contrastare l’illegalità.
E’ come dire che continuiamo romanticamente a sperare in un sol dell’avvenire che non arriverà mai o, quando e se arriverà, sarà troppo tardi per la nostra Categoria.
Faib dice ” il ricorso al tar non è la soluzione” …..allora dite qual’è la soluzione visto che avete per primi ridotto lo sciopero, sulla base di cosa? anche se è vero che con questo ministro e c. non si sarebbe comunque risolto con i 2 gg di sciopero. La soluzione vorrei sapere. Grazie