Operazione della Guardia di Finanza tra Aprilia, Anzio, Albano Laziale e Lanuvio: sequestrati quattro impianti di carburanti. Erano il fulcro di un traffico illecito
Un’operazione della Guardia di Finanza tra le località di Aprilia, Anzio, Albano Laziale e Lanuvio ha portato all’arresto di quindici persone coinvolte in un vasto traffico illecito di carburante. I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno condotto l’azione investigativa in collaborazione con la Procura della Repubblica di Velletri, scoprendo un traffico illegale di combustibili per autotrazione di oltre 7 milioni di litri. Inoltre, sono stati individuati e sequestrati quattro distributori di carburanti, insieme ad altri beni, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.
L’inchiesta, condotta dalla Compagnia di Nettuno delle Fiamme Gialle, ha rivelato che alcuni imprenditori attivi nel settore dei carburanti avevano ideato ingegnosi sistemi di frode. Inizialmente, le autobotti venivano inviate in Germania con cadenza settimanale per prelevare combustibile, dichiarato come “olio lubrificante” in fase di importazione, al fine di evadere l’IVA e l’accisa previste per i carburanti. Una volta in Italia, il carburante veniva trasferito in altre autocisterne e successivamente distribuito alle pompe stradali di Anzio, Albano Laziale e Aprilia, alterando la concorrenza del mercato con prezzi artificialmente più bassi.
In seguito, quando l’aumento dei prezzi dovuto al conflitto russo-ucraino rendeva il meccanismo costoso, gli imprenditori hanno stabilito accordi corruttivi con cinque sottufficiali dell’Aeronautica Militare presso il Reparto Carburanti di Pratica di Mare. I militari infedeli fornivano il “Jet Propellant 8” (un gasolio speciale per velivoli militari) agli imprenditori dei distributori di Anzio, Albano Laziale e Aprilia, utilizzando un “crick” per alterare il meccanismo di pesatura delle cisterne e consentire lo smercio illecito del carburante. Ogni litro trafugato veniva pagato ai militari in contanti da parte degli autotrasportatori, alimentando ulteriormente il traffico illegale.
L’indagine ha anche rivelato un quarto distributore coinvolto nel sistema, gestito da un altro militare arrestato. Quest’ultimo trasportava clandestinamente il JP-8 nel baule della sua auto per consegnarlo “a domicilio” a un gestore di Lanuvio, che provvedeva a svuotarlo nelle cisterne dell’impianto durante la notte.
Gli imprenditori gestori delle pompe di Anzio, Albano Laziale e Aprilia avevano ulteriori accordi commerciali con un deposito di carburanti ad Ariccia, che utilizzava fatture false e artifici contabili per procurarsi ulteriore carburante di contrabbando.
Tra i quindici arrestati figurano gli imprenditori gestori dei quattro distributori coinvolti, cinque militari dell’Aeronautica, il rappresentante legale del deposito di carburanti, autisti delle cisterne e tecnici di manutenzione delle colonnine dei distributori che avevano manipolato i contatori per il prodotto illecito. La maggior parte degli arrestati è stata sottoposta agli arresti domiciliari, con un indagato che dovrà risiedere nel comune di Aprilia.
Parallelamente agli arresti, sono stati sequestrati beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, tra cui contanti, conti correnti, auto, terreni e quattro distributori di carburanti, oltre a una villa con piscina, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.
Nei secoli fedele….