Carburanti, i gestori su prezzo e “cartellone”

Nessuna speculazione, prezzo medio inutile e controproducente

Staffetta Quotidiana – Le associazioni dei gestori carburanti rispondono alle polemiche sui prezzi che hanno caratterizzato il fine settimana. “Le forti tensioni sui prezzi dei carburanti che si registrano in questi giorni sono effetto della situazione internazionale dei mercati”, dichiara Bruno Bearzi, presidente della Figisc. “Sotto l’effetto dei tagli alla produzione, dell’aumento della domanda, del decrescere delle scorte e di un gap della raffinazione dei prodotti raffinati del 20% rispetto alla domanda, questa è purtroppo la conseguenza alla pompa, una conseguenza allargata al mondo intero e non certo solo al nostro Paese”. tra l’altro, tra la metà di maggio e oggi il prezzo alla pompa in Italia, si legge nella nota, “è cresciuto di qualche centesimo in meno rispetto al trend del mercato”. Insomma, secondo Bearzi “ci troviamo di fronte ad un’altra tempesta dei prezzi che nulla ha a che fare con supposte manovre speculative sulla mobilità d’agosto degli italiani, e sostenere queste tesi significa creare complottismo e disinformazione sulle vere ragioni degli aumenti”. “Ma anche che si parli del famoso cartello del prezzo medio, che va in vigore da domani, come strumento miracoloso che farebbe addirittura diminuire i prezzi è fuorviante e persino ingannevole se intende convincere il consumatore che un cartello riesca ad annullare gli effetti della tensione che ha motivazioni e diffusione internazionale”, conclude Bearzi. “Peraltro, in un regime di prezzi liberalizzati da trent’anni il prezzo medio ha un valore solo astratto e non costituisce nessun diritto per il consumatore di esigere “quel” prezzo; anzi, come ha spiegato Antitrust il rischio è che i prezzi oggi più convenienti tendano ad allinearsi ad un livello più alto. Insomma, il cartello, in questa fase e per le motivazioni già dette, non solo non aiuta ma non c’entra proprio nulla”.

Sullo stesso tono il presidente della Fegica, Roberto Di Vincenzo: “sono dichiarazioni inaudite e assolutamente interessanti quelle del ministro Urso che parla di denunciare i picchi di prezzo alla GdF. Se questo significa che viene fissata per legge una soglia oltre la quale poter definire ‘picco’ il prezzo dei carburanti praticati presso un qualsiasi punto vendita, perché si possa sporgere denuncia alla GdF, e se questo significa che, una volta sporta la denuncia, la GdF può e deve ordinare il rientro dei prezzi all’interno del ‘picco’, allora saranno direttamente i benzinai i primi a denunciare e chiedere l’intervento del ministro e della GdF. I gestori, infatti, come ormai dovrebbe essere noto a tutti, non fanno altro che applicare i prezzi che vengono comunicati loro dai titolari degli impianti. E non è stato raro il caso, negli ultimi anni, di gestori che, pure rischiando ritorsioni pesanti e persino la perdita del punto vendita, hanno denunciato alla magistratura e al ministero stesso di subire condizioni inique e discriminatorie sui prezzi dei carburanti. Se le dichiarazioni del Ministro Urso sono serie e corrette metta nero su bianco cosa intende per picco e cosa la GdF può e deve fare in caso di superamento. Altrimenti vorrà dire che siamo di fronte alla solita sparata a beneficio della tifoseria a cui ci hanno abituato i ministri furbetti”.

Secondo il presidente Faib Giuseppe Sperduto, “il rischio è che si realizzi quello che le associazioni di settore e la stessa Antitrust hanno pubblicamente denunciato, ossia un allineamento verso l’alto del prezzo medio, perché questo potrebbe stabilizzare sul mercato interno le spinte internazionali sui prezzi, togliendo spazio alla competitività”. Sperduto sottolinea che “ci sono ancora, sul territorio nazionale, diversi impianti che non sono stati riforniti dei cartelli, nonostante i solleciti, e che l’introduzione di questo strumento coincide con il periodo feriale anche per i gestori che, in caso di chiusura del punto vendita e assenza del servizio, non hanno l’obbligo di aggiornare i cartelli”. Faib chiede quindi di mettere in atto “un attento monitoraggio, da parte degli organi di vigilanza, per accompagnare il nuovo adempimento, senza accanimenti sanzionatori. È necessario – conclude Sperduto – mettere mano, con urgenza, ad una riforma generale del settore che ripristini la piena legalità contrattuale e accompagni il processo di transizione energetica. La speranza è che l’incontro, in programma domani con il Governo, indichi un percorso legislativo certo e rapido, per e con il settore, evitando polemiche e strumentalizzazioni utili solo a chi non vuole cambiare”.

Infine, Moreno Parin, coordinatore di GC_TV, dopo aver sottolineato la “disinformazione” di chi fa polemiche sui prezzi, punta il dito sul possibile risultato paradossale del “cartellone”: “già molti benzinai, quasi la metà, si sta già fregando le mani in vista di maggiori guadagni al litro, perché, come dimostra la statistica, metà dei prezzi praticati sono inferiori al prezzo medio e l’altra metà superiori. E siccome già adesso questo prezzo medio è considerato quello giusto, ecco che chi sta sotto si adeguerà ben volentieri, mentre chi sta sopra soffrirà perché non è lui che determina il prezzo di vendita. E poco male se l’adeguamento al rialzo lo si ritroverà sul prezzo medio, e allora sì che il cartellone avrà fatto il miracolo. Solo che non riguarderà i consumatori”.

Per Gentile concessione di Staffetta Quotidiana 

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pippo
pippo
1 anno fa

Egregi Ministro attività produttive ,al ministro del economia ,al presidente Antitrust ,
Il Sindacato unitario gestori carburanti ,stanco delle posizione prese nei loro confronti ,stanchi di subire le angherie dei clienti perché a loro modo colpevoli di tutte le cause degli aumenti dei carburanti ,stanchi di assolvere ai compiti loro imposti dal Governo ,cartello inutile e dannoso ,stanchi di lavorate per un centesimo al litro mentre le compagnie e retisti si fanno sempre più ingordi ,stanchi di non saper il loro futuro Decidono di proclamare uno sciopero generale di 3 giorni ad Agosto e se non ascoltati altri tre ,e altri tre ……Non si puo fare ad Agosto ? se si può imporre un cartello ad Agosto si può anche scioperare .La moratoria non può essere solo da una parte
Questo si dovrebbe fare (magari scritto meglio ),non scrivere articoli ,che seppur sacrosanti non vengono portati al attenzione pubblica !!!! Alla TV o alla radio nessuno parla del problema che da domani avranno migliaia di gestori alle prese con clienti ignoranti che butteranno l occhio sul cartello e CI manderanno a cagare per l aumento del carburane ,vagli a spiegare che quello e un prezzo farlocco ,inutile ,quando è già sparito dal piazzale !!!! Se il sindacato non vuole agire lo dica ,o fa il sindacato o molla tutto !!! Sbaglio ? magari si .Vedremo

Luc
Luc
1 anno fa

Su Impianti solo Servito si espone prezzo medio Self !…roba da far piangere anche i polli !!!..dichiarazione del Ministro che invita i cittadini a segnalare impianti con prezzi alti a mandare GDF …a fare cosa se siamo in prezzo libero !!!! quanto dobbiamo andiamo avanti cosi’ ancora !! tutti zitti !!

Gio
Gio
Rispondi a  Luc
1 anno fa

Esatto, in italia nel Libero mercato, puoi praticare il prezzo che vuoi. Vedasi le compagnie per il servizio elettrico. Poi basta non essere cretini e guardare i bilanci e….tutto può capire anche il più cretino.

oleoblitz
oleoblitz
1 anno fa

di male in peggio…povero e poveri noi, come sempre ultimi…non si guadagna più nulla, e aumentano le porcherie a nostro danno, decidiamo forse il prezzo di vendita????????? ma porc putt….!!!!!!!!!!

Beppe
Beppe
1 anno fa

Colleghi soluzione molto semplice, allineamoci ai prezzi medi regionali e facoltativiamente mettiamo anche una maggiorazione, tanto è tutto legale.

antonio
antonio
Rispondi a  Beppe
1 anno fa

condivido.
Per0′ ci sono i solidi idioti che stanno a confrontare il millesimo,in questa categoria non siamo mai coerenti, visto dove siamo arrivati!

Gianni
Gianni
Rispondi a  Beppe
1 anno fa

bisognerebbe tutti alzare di 20 centesimi per protesta…altro che scioperi

antonio
antonio
Rispondi a  Gianni
1 anno fa

siamo i più’ tartassati da stato e compagnie Usuraie