Presentata la riforma della distribuzione di carburanti

Il disegno di legge sui carburanti messo a punto dai ministeri delle Imprese e del Made in Italy e dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica affronta alcune criticità del settore.

Tra cui la frammentazione e inefficienza della rete distributiva, la problematicità ambientale, la scarsa capacità di controllo e verifica degli operatori del mercato e della qualità dei prodotti commercializzati.

Il Ddl prevede una riforma del regime autorizzatorio e interventi di razionalizzazione dei rapporti contrattuali ed economici tra titolari degli impianti e gestori, nonché la ristrutturazione della rete per favorire la transizione elettrica dei trasporti stradali.

“Maggiore rigore e controlli sull’autorizzazione alla vendita, chiarezza e prevedibilità nei rapporti verticali tra titolari dell’impianto e gestori, riorganizzazione della rete e riconversione green”: sono le finalità del progetto di riforma del settore della distribuzione di carburanti e ristrutturazione della rete contenute del Disegno di legge composto da due capi. Il primo riguarda la riforma del regime autorizzatorio e interventi di razionalizzazione dei rapporti contrattuali ed economici tra titolari degli impianti e gestori – Norme transitorie – Interventi di razionalizzazione sulla cartellonistica; il secondo capo si concentra sull’ammodernamento della rete in modo da favorire il rifornimento di veicoli alimentati ad energia elettrica nell’ottica della progressiva decarbonizzazione del settore trasporti – Semplificazione delle procedure per l’installazione delle stazioni di ricarica.

Nel primo capo del Ddl, secondo quanto si legge nelle slide a proposito del “nuovo strumento autorizzatorio”, è previsto “No silenzio assenso”, il rilascio di autorizzazione espressa entro 90 giorni dall’istanza in esito della verifica positiva dei requisiti soggettivi e oggettivi; l’introduzione di nuovi requisiti soggettivi (no stato di insolvenza, no precedenti penali, regolarità contributiva); decadenza per il mancato possesso continuativo dei requisiti; subordinazione del rilascio all’installazione, ovvero all’impegno alla realizzazione, all’interno dell’impianto, di almeno un prodotto decarbonizzato. Si chiarisce il perimetro della gestione “diretta” modalità di gestione degli impianti di distribuzione. Nel caso di gestione degli impianti tramite affidamento a terzi si prevedono i requisiti minimi del relativo contratto a maggiore tutela dell’affidatario. Per gli accordi di secondo livello, quelli aventi ad oggetto i rapporti economici tra titolare dell’impianto e gestore, si stabilisce che la mancata sottoscrizione degli accordi economici è sanzionato con la decadenza dell’autorizzazione.

Contributo dello Stato a fronte delle spese necessarie per implementare le infrastrutture di ricarica elettrica, il potenziamento del collegamento alla rete di distribuzione elettrica, acquisto delle attrezzature per la ricarica elettrica. E poi un contributo per azioni di risanamento ambientale negli spazi da adibire all’installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica (bonifiche). Sono, in sintesi, le due innovazioni relative alla ‘Razionalizzazione e riconversione della rete’ contenute nel ddl sui carburanti che “per favorire la transizione elettrica” dei trasporti stradali” stabilisce che “viene promossa la diffusione di infrastrutture di ricarica elettrica con potenza di almeno 90 kW per singola infrastruttura negli spazi degli impianti di distribuzione carburanti stradali di benzina e gasolio per uso autotrazione”.

Il ddl prevede delle semplificazioni a proposito dei punti di rifornimento per le auto elettriche: la semplice comunicazione al comune territorialmente competente per l’installazione e l’esercizio delle infrastrutture di ricarica elettriche, nonché di pensiline fotovoltaiche per la produzione di energia elettrica, queste ultime relative ad impianti ubicati al di fuori dei centri urbani. Rientrano in questa semplificazione, si legge nelle slide, “anche le relative opere connesse e infrastrutture necessarie, da ubicarsi all’interno delle aree destinate precedentemente alla distribuzione dei carburanti e delle aree a queste ultime contigue entro un limite di 50 metri”.

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Gio
Gio
1 anno fa

Tutto tutto, niente niente.

oleoblitz
oleoblitz
1 anno fa

la vera riforma della rete è una sola, chiusura immediata di 8000/10000 impianti !!!!!!!!!! poi si vede per il futuro…..

stefano
stefano
1 anno fa

Signor Timpani mi scusi , ma le chiusure obbligatorie non appaiono o sbaglio ?

Timpani
Timpani
Rispondi a  stefano
1 anno fa

Al momento appare poco in realtà . Ci hanno precisato i due ministri che il testo del disegno di legge verrà presentato in Consiglio dei Ministri quando avranno trovate le risorse per incentivare le chiusure prevedendo nuove forme di indennizzo sia per i titolari che dovranno bonificare i siti sia per i gestori . Un cenno tuttavia sulle chiusure “obbligatorie ” lo hanno fatto ma secondo noi non è ancora sufficiente . In ogni caso , al momento sono solo dei punti sui quali , dicono,costruiranno il disegno di legge . Tutto dipende da quanto il governo vorrà prendere in considerazione le nostre proposte. Insomma , se vorrà essere democratico o dirigista come ha fatto per il decreto del cartello

stefano
stefano
Rispondi a  Timpani
1 anno fa

La ringrazio a nome di tutti i miei colleghi per le preziose informazioni e i precisi e professionali chiarimenti.Saluti.Alla prossima

pippo
pippo
Rispondi a  Timpani
1 anno fa

Ieri sul giornale si parlava di 25 mila € indennizzo al gestore 50 una tantum per bonifica .In ogni caso una miseria
Secondo aspettare il disegno di legge vuole dire che una volta fatto sarà difficile smontarlo come per il cartello ,tutti dicono che è una stronzata ,ma non lo tolgono
Terzo come gia detto ,non sarebbe meglio che il governo prenda in considerazione le VS decisioni senza se e senza ma pena una fermata del sistema carburanti ? Lo vogliamo capire che senza fare casino ,disagio ,nessuno ci ascolterà ,non avete avuto caparra con il cartello !!!!Timpani bisogna tornare a 30 anni fa
CI e VI rendete conto che leggendo bene questo articolo per i gestori non esiste futuro, non è nemmeno menzionato il ruolo che potrebbero avere ,si parla di ricarica !!! chi le gestirà ? chi le farà ? si pensa che con 3 colonnine si possa vivere ?
IL futuro loro :a spese del governo ,quindi noi ,si bonifica ,si da la mancia al gestore ,Enel istallerà le colonnine ,al limite pagherà l affitto del terreno ex compagnia ,e tutti vissero felici e contenti .