
Scattano le sanzioni per i prezzi medi nelle stazioni di rifornimento , come annunciato dagli uffici della Guardia di Finanza il mese agosto ha visto l’intensificazione delle verifiche sugli impianti di carburante.
Controlli a pioggia sui Gestori, tenuti dal primo agosto a espletare l’ennesima (e inutile) incombenza burocratica, ovvero, quella di esporre e aggiornare giornalmnete il prezzo medio del carburante. Un attenzione eccessivamente punitiva per una categoria definita da tutti l’ultimo anello di una catena distributiva e senza responsabilità sul costo dei carburanti.
Le sanzioni amministrative colpiscono i gestori per il solo fatto di essersi dimenticati una comunicazione anche in assenza di variazione dei prezzi praticati, o per altre piccole irregolarità amplificati dalla copertura mediatica, possono creare un’immagine distorta dell’intera categoria. Inoltre, la tempistica dei controlli, che possono riguardare periodi anche passati di due mesi, sembra complicare ulteriormente la situazione.. D’altronde è facile, in questo caso, trovare una eventuale irregolarità quando il controllo avviene anche a ritroso di due mesi come per la pubblicazione dei prezzi all’osservatorio carburanti.
E’ di tutta evidenza che l’attuale approccio non voglia realmente essere efficace nel promuovere una maggiore trasparenza e concorrenza, ma rappresenta solo un maggiore aggravio per i gestori, senza portare reali benefici ai consumatori che si sono visti costretti ad un folle aumento dei prezzi.
Sarebbe utile che l’attenzione sia proporzionato e che tenga conto delle difficoltà e delle responsabilità effettive dei gestori, in modo da non penalizzare una categoria che, in molti casi, ha margini di manovra (e di guadagno) limitati rispetto alla complessa dinamica dei prezzi dei carburanti.
Posso dirlo??? Che schifo!!!!