
La Commissione Finanze ha programmato un’indagine conoscitiva per esaminare i fenomeni di evasione dell’IVA e delle accise nel settore della distribuzione dei carburanti.
Questo settore ha subito notevoli cambiamenti a causa della diffusione di operatori petroliferi non convenzionali e impianti di distribuzione “no logo”. L’obiettivo è comprendere le dinamiche che hanno portato a condotte evasive e criminali che danneggiano il gettito fiscale e distorcono la concorrenza.
L’Analisi dei Fenomeni Evasivi
L’analisi del “fax gap” delle accise, inteso come differenza tra gettito teorico e gettito reale, ha mostrato un aumento fino al 2017. Dopo una significativa riduzione nel 2018, il gap ha ripreso a crescere nel 2019 e nel 2020. Nel complesso, il fax gap è salito dal 7,5% nel 2015 al 10,9% nel 2019, superando il 15% per il gasolio. Queste dinamiche sono confermate dalle attività investigative della Guardia di Finanza, che ha sequestrato oltre 73.000 tonnellate di prodotti energetici e accertato oltre 1,3 milioni di tonnellate consumate in frode, con un’accisa evasa pari a 2,6 miliardi di euro nel periodo dal 2011 al 2021.
Azioni Legislative e di Controllo
Il legislatore ha risposto con misure antifrode, accelerando la digitalizzazione della filiera e rafforzando i presupposti per l’esercizio del regime di deposito fiscale. Il documento amministrativo semplificato telematico (E-DAS) è diventato obbligatorio per la circolazione dei prodotti energetici sottoposti ad accisa. Ulteriori normative hanno permesso l’accesso diretto della Guardia di Finanza ai dati dell’E-DAS, consentendo un monitoraggio più efficace per contrastare le speculazioni e garantire il rispetto delle norme.
Il Programma dell’Indagine
L’indagine si concluderà entro il 31 marzo 2024 e coinvolgerà audizioni presso le autorità preposte ai controlli fiscali e tributari, nonché gli stakeholders operanti nel settore dei carburanti, inclusi depositari, traders e gestori di impianti di distribuzione. Saranno ascoltati esperti del settore fiscale e tributario, sindacati, organizzazioni dei lavoratori del settore creditizio e finanziario e altre associazioni di categoria. L’obiettivo è acquisire elementi di conoscenza per analizzare i fenomeni illeciti e comprendere le dinamiche che ne sono all’origine.
Millemila atti, indagini, riunioni, consigli, tavoli….e nell’ultima decade mai un provvedimento a favore del solito povero coglione con la pompa in mano…
Che depressione!