La responsabilità dell’inquinamento del suolo dei distributori non è dei Benzinai. L’appello della Fegica per fare chiarezza

La Federazione Gestori Italiani Carburanti (FEGICA), con una lettera a firma del presidente Roberto Di Vincenzo, scrive al quotidiano romano Il Tempo in relazione all’articolo apparso nell’edizione del 18 ottobre 2023, a firma MAR.ZAN, intitolato “Suolo inquinato da 341 benzinai”. L’articolo ha erroneamente attribuito l’inquinamento del suolo delle stazioni di servizio ai gestori di carburante, affermando che questi ultimi siano responsabili dell’inquinamento.

Nella lettera il presidente della Fegica, si rammarica del fatto che si sia voluto attribuito l’eventuale “inquinamento del suolo” su cui insistono gli impianti di distribuzione carburanti, alla responsabilità dei “benzinai” che vengono identificati come improvvidi inquinatori. La ricostruzione, spiega Di Vincenzo, “è priva di qualsiasi fondamento in quanto i “benzinai” non detengono la proprietà degli impianti (ma solo la gestione -a titolo gratuito- per alcuni anni); la scelta della location è esclusivo appannaggio dei titolari delle autorizzazioni amministrative, così come la proprietà di tutte le attrezzature (sotto terra e fuori terra) è di loro esclusiva proprietà; il contratto che lega il Gestore al titolare dell’autorizzazione impedisce -a pena di rescissione hic et nunc- qualsiasi intervento -anche minimale- sulla struttura nella quale non possono essere -addirittura- apposti adesivi o comunicazioni diverse da quelle prescritte dai titolari medesimi.”

Di Vincenzo, inoltre, mette in evidenza il decennale problema della ristrutturazione della rete e della bonifica degli impianti. “La normativa ambientale, per i distributori di carburante (ovviamente rivolta al proprietario e non al benzinaio), è particolarmente stringente ed il reato connesso ha rilievo penale (e non amministrativo) con sanzioni molto gravose (fino al carcere): forse proprio le modalità e l’onerosità relativi alla “bonifica dei suoli” ha ritardato (e sta ritardando) la ristrutturazione della rete di distribuzione. Cosa nota al Governo ed ai Ministri interessati che stanno cercando, nelle pieghe del bilancio e nei fondi PNRR, le risorse necessarie ad accelerare la chiusura di alcune migliaia di impianti e la realizzazione -anche attraverso le stesso strutture che sarebbero pronte e disponibili dopo la bonifica- a rappresentare un hub virtuoso e capillare (senza ulteriori scavi soprattutto nei centri storici) per la distribuzione di carburanti alternativi (elettricità ed altro come raccomandato in sede di Legge annuale sulla concorrenza in merito all’adozione del “Piano di sviluppo della rete elettrica”).”

Di Vincenzo si augura che le riflessioni brevemente esposte, possano aiutare a mettere in prospettiva la complessa questione sollevata con giustificato interesse dal giornale. Si sottolinea che si tratta di temi di notevole importanza per automobilisti, cittadini e il Paese nel loro insieme, che meriterebbero di essere esaminati più approfonditamente.

La Fegica resta a completa disposizione per fornire ulteriori chiarimenti su questo argomento spesso intricato. Con l’auspicio che il giornale voglia pubblicare questa comunicazione per chiarire che i benzinai non sono da considerare responsabili per eventuali inquinamenti del suolo.

RISPOSTA ARTICOLO IL TEMPO DEL 18 10 2023

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