Il Ministero dell’Ambiente ha recentemente introdotto importanti modifiche all’obbligo di immissione in consumo di biocarburanti in purezza, cercando di tenere il passo con l’evoluzione del mercato e garantire la continuità delle iniziative di decarbonizzazione.
La novità principale è l’inclusione nel conteggio dei biocarburanti che siano miscelati con una quota di almeno il 20%. Questi biocarburanti miscelati saranno ora “assimilati” al consumo in purezza, aprendo la strada a un regime transitorio più flessibile.
Il decreto del 20 ottobre che introduce queste modifiche è una risposta alle mutevoli dinamiche del mercato e alle sfide incontrate dall’industria nel tentativo di rispettare gli obblighi di decarbonizzazione e i volumi di biocarburanti liquidi in purezza da introdurre in consumo.
La necessità di questo cambiamento si è fatta sentire, in parte, per risolvere alcune questioni emerse nel decreto precedente di marzo e per affrontare le difficoltà incontrate dai soggetti obbligati nel raggiungere le rispettive quote d’obbligo. Tuttavia, il motivo principale è stato il mercato stesso, che non è stato in grado di assorbire completamente i necessari quantitativi di biocarburanti in purezza, specialmente quelli a base di HVO (Olio Vegetale Idrotrattato).
Queste difficoltà sono state evidenziate dalla crescente pratica dei distributori di miscelare i biocarburanti immessi in consumo “in purezza” con il gasolio fossile. Allo stesso tempo, i distributori hanno introdotto campagne sconto per incentivare l’acquisto di biocarburanti, cercando di stimolare la domanda e ridurre il surplus di biocarburanti in purezza.
In definitiva, l’introduzione di questo regime transitorio e della sanatoria per l’uso dei biocarburanti miscelati rappresenta un tentativo di armonizzare gli obblighi di decarbonizzazione con la realtà del mercato.