
Botta e Risposta Acceso tra Meloni e Renzi durante il Question Time al Senato. La classica situazione dove il bue da del cornuto all’asino.
Durante l’ultimo question time al Senato, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e presidente del cosniglio, e Matteo Renzi, capo di Italia Viva, sono stati protagonisti di un acceso scambio di opinioni, evidenziando le divergenze politiche tra le due formazioni.
Renzi ha mosso diverse critiche nei confronti di Giorgia Meloni, accusandola di mancanza di coerenza nella sua posizione sulla scena europea. “Aveva detto che la sorda Germania avrebbe dovuto capire che noi saremmo usciti dall’Euro, ieri l’ho vista in tutt’altre vesti con il cancelliere Scholz. Aveva detto in un meraviglioso spot che le accise sulla benzina erano uno scandalo e lei le ha aumentate. Il punto politico è che la sua coerenza si è fermata al momento in cui è stata all’opposizione”, ha affermato l’ex premier.
Meloni ha risposto con fermezza, dichiarando: “Io non ricordo di aver detto di voler uscire dall’euro. Poi non abbiamo la bacchetta magica per fare i miracoli, perché, per esempio, il costo della benzina, come sa, dipende soprattutto dalle scelte che fanno i Paesi che detengono il petrolio: se ci volesse dare una mano con il suo amico Mohammad bin Salman, forse ci aiuterebbe ad abbassare il prezzo della benzina. Dato che ha buoni rapporti, faccia da ponte per aiutare gli italiani.”
Il confronto ha messo in luce le divergenze fondamentali tra le due fazioni politiche, con Renzi che punta il dito sulla presunta mancanza di coerenza di Meloni, mentre quest’ultima difende la sua posizione sottolineando la complessità delle questioni e attribuendo la responsabilità di alcune problematiche a fattori esterni. Una discussione che non ha portato nulla al paese, che sulla benzina nasconde la questione dell’eccessivo carico fiscale, discussione che continua a riflettere le tensioni e le differenze che caratterizzano il panorama politico italiano con posizioni di facciata in base a chi in quel momento è al governo o all’opposizione.
La classica situazione dove il bue da del cornuto all’asino. Sta di fatto che forse una cosa è emersa con tutta evidenza. Il presidente del consiglio ha scoperto che ad influenzare il mercato dei carburanti è soprattutto dalle scelte che fanno i Paesi che detengono il petrolio. Una presa di coscienza importante rispetto alle accuse speculative (e infamanti) fatte verso la categoria dei Gestori.
Al solito. Quando si è all’opposizione si sparano promesse, poi smentite quando si è al governo. Chi è al governo si difende scaricando barili. Cambierà mai qualcosa ? Mai.