I costruttori di automobili non intendono contestare la decisione UE di vietare i veicoli a combustibili fossili

I costruttori di automobili avevano presentato a fine novembre un Manifesto in cinque punti, delineando “raccomandazioni di alto livello per le politiche” rivolte alle istituzioni europee per il mandato 2024-2029: Industrial Deal, stop alla giungla di regolamenti spesso contrastanti, mercato libero ma equo, neutralità tecnologica e libera mobilità di persone e merci.

Tuttavia, le case automobilistiche europee non intenderanno contestare la decisione dell’Unione Europea di vietare i veicoli a combustibili fossili entro un decennio, indipendentemente dall’esito delle elezioni. È quanto dichiarato da Luca de Meo, presidente dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea), durante il salone dell’auto di Ginevra. “Non stiamo contestando il 2035”, ha affermato de Meo. Secondo il CEO del gruppo Renault, è ormai troppo tardi per fare marcia indietro: sono stati investiti miliardi su una tecnologia che forse non rappresenterà mai l’intera offerta, ma sarà comunque dominante. Riguardo al bando del 2035, “è potenzialmente fattibile, ma devono essere poste le giuste condizioni”, ha avvisato de Meo.

Nel frattempo, la diminuzione della domanda ha aumentato la pressione sull’industria automobilistica europea. La scorsa settimana, Mercedes-Benz ha ridotto del 50% l’obiettivo del 2030, passando dal 100% di veicoli elettrici. Tutte le case automobilistiche, soprattutto quelle che puntano sui volumi, si stanno impegnando strenuamente nella riduzione dei costi e nello sviluppo di modelli più accessibili, mentre i produttori cinesi stanno entrando in Europa con modelli più economici.

La politica deve garantire maggiori sussidi e una rete di ricarica più capillare per incoraggiare l’adozione delle auto a batteria. Inoltre, a Bruxelles non possono trascurare il fatto che l’energia in Europa costa tre volte di più rispetto agli Stati Uniti e tre volte di più rispetto alla Cina, una condanna alla sconfitta per un’industria in competizione.

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