La rinnovata unità dei gestori, il nuovo strappo con le compagnie
A un anno circa dallo “strappo”, ieri le associazioni dei gestori carburanti hanno ritrovato un’unità di azione. L’occasione è la trattativa in corso con le altre articolazioni della filiera per raggiungere una posizione unitaria del settore della distribuzione carburanti sul disegno di legge per la razionalizzazione della rete.
Un’unità, quella dei gestori, ritrovata a partire da un altro “strappo”, questa volta, almeno dal punto di vista dei gestori, da parte di alcune compagnie (a partire da Eni attraverso Enimoov, il nuovo nome di Enifuel) che starebbero “internalizzando” la gestione di diversi punti vendita, non rinnovando le convenzioni di comodato e portando avanti piuttosto una sorta di “gestione diretta”. Una mossa che le associazioni dei gestori contestano in quanto verrebbe a mettere in discussione il ruolo stesso del gestore – e delle stesse associazioni.
Era chiaro da diversi mesi che le frizioni tra titolari e gestori dei punti vendita fossero tutt’altro che banali. Quella che un mese fa chiamavamo “l’ultima curva” del defatigante cammino della razionalizzazione della rete rischia di trasformarsi in una lunga sosta ai box.
Il rinvio a dopo Pasqua del tavolo interassociativo significa intanto che bisognerà aspettare almeno primavera per vedere un accordo sul Ddl di riordino della distribuzione carburanti. Ma il rischio è che la rinnovata conflittualità faccia sgonfiare l’interesse della politica a intervenire sul settore: il sottosegretario Bitonci in novembre aveva chiesto uno sforzo di unità alle parti, rinnovando l’invito in febbraio al convegno Faib. Se la questione i trascina, si rischia di perdere il treno.
Per gentile concessione di staffetta Quotidiana
MEGLIO UN BRUTTO ACCORDO SUBITO CHE LA MORTE DOMANI SPERIAMO CHE LO CAPISCANO TUTTI