In una dettagliata lettera indirizzata all’ENI, con copia a Mimit e Unem, Faib, Fegica e Figisc/Anisa hanno sollecitato la convocazione straordinaria e urgente dell’Ente Bilaterale Aziendale per la mediazione degli interessi delle parti su tre questioni cruciali.
In primo luogo, si evidenzia che gli accordi di colore, sia per la rete ordinaria che per quella autostradale, sono scaduti senza che si sia giunti a una rinegoziazione. In secondo luogo, è stato rilevato che l’ENI ha proceduto all'”internalizzazione” della gestione di diverse centinaia di punti vendita, un’iniziativa che ha sollevato preoccupazioni tra i gestori. Infine, la società è accusata di rifiutarsi di trattare collettivamente le condizioni relative alle attività “non oil”, un atteggiamento che ha generato ulteriori tensioni.
Le tre federazioni denunciano una serie di comportamenti e iniziative unilaterali da parte dell’ENI, che rappresentano numerose violazioni del quadro normativo speciale di settore e degli accordi contrattuali collettivi sottoscritti. Tali comportamenti sono definiti come “un vero e proprio comportamento antisindacale”, volto a screditare le organizzazioni dei Gestori attraverso il danneggiamento della loro reputazione e immagine.
La richiesta di convocazione dell’Ente Bilaterale Aziendale è solo la prima di una serie di iniziative che le associazioni si riservano di intraprendere se non si percorrerà un dialogo costruttivo volto ad affrontare le problematiche e promuovere soluzioni che rispettino gli interessi della categoria dei Gestori Eni. Diversamente, le Associazioni di categoria sono pronte ad attivare “strumenti di contrapposizione e vertenziali tipici sindacali che la Legge riserva loro”.
BISOGNA DIRLO AL GOVERNO AZIONISTA DI MAGGIORANZA DI LIMARE PRETESE CHE FANNO GUADAGNARE 1 QUANDO ESISTE UNA RIFORMA CHE DA’ 100 .BASTA AVVISARE L’AD DI ENI SEMPLICE.