Caro Carburanti, Urso: progetto di riforma del settore in arrivo nelle prossime settimane

Durante il question time alla Camera, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha risposto all’interrogazione presentata dalla deputata di Italia Viva, Maria Chiara Gadda, annunciando l’imminente presentazione di un disegno di legge per il riordino del settore dei carburanti, in collaborazione con il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto.

Il Ministro Urso ha dichiarato che nei prossimi giorni sarà presentato un progetto di riforma strutturale del settore dei carburanti, atteso da almeno dieci anni dai consumatori e dai gestori dei rifornimenti. Tale riforma prevede tre linee direttrici fondamentali.

La prima riguarda la regolamentazione dettagliata del regime di autorizzazione per l’attività di distribuzione dei carburanti, al fine di garantire la qualificazione tecnica e morale dei gestori. La seconda linea mira ad aumentare la tutela e la protezione delle condizioni lavorative e degli esercizi commerciali, al fine di prevenire abusi di dipendenza economica tra i fornitori di impianti e i gestori stessi.

La terza direttiva, di rilevanza particolare in vista della transizione ecologica, propone l’incentivazione della bonifica e della riconversione degli impianti verso l’energia elettrica. Tale approccio mira a favorire la chiusura dei punti vendita obsoleti e inefficienti, promuovendo così la transizione verso modalità di approvvigionamento più sostenibili.

Il Ministro ha evidenziato che in Italia esistono circa 20.000 rivenditori di carburante, mentre la Germania ne conta circa la metà. In questo contesto, il disegno di legge prevede interventi mirati per la bonifica e la riconversione di una parte degli impianti verso l’energia elettrica, al fine di modernizzare il settore e adeguarlo alle esigenze della società contemporanea.

In merito ai prezzi dei carburanti, il Ministro ha sottolineato che, sebbene abbiano raggiunto livelli più alti negli ultimi tempi, sono comunque inferiori a quelli registrati in passato. Ha ricordato inoltre interventi passati per contenere i prezzi, sottolineando il miglioramento della situazione rispetto al passato, con un tasso di inflazione più basso rispetto alla media europea.

In conclusione, il Ministro Urso ha evidenziato l’importanza della riforma proposta e l’impegno del governo nell’affrontare le sfide del settore dei carburanti, garantendo sia la sostenibilità economica che ambientale.

Nell’interrogazione a risposta immediata presentata dai deputati GADDA, FARAONE, DE MONTE, DEL BARBA, MARATTIN, BONIFAZI, BOSCHI, GIACHETTI, GRUPPIONI si è evidenziato che i prezzi dei carburanti hanno raggiunto il loro massimo livello degli ultimi sei mesi, con la benzina che arriva a 2,048 euro al litro al servito e il diesel a 1,951 euro. Si preoccupa che tali aumenti possano alimentare ulteriormente l’inflazione, già in aumento all’1,3% a marzo. Si segnala anche che l’88% del trasporto in Italia avviene su gomma, il che rende il paese particolarmente vulnerabile agli aumenti dei prezzi dei carburanti.

Nell’interrogazione è stato chiesto anche dei rapporti di forza unilaterali e delle denuncie fatte dalle associazioni di categoria dei gestori degli impianti di distribuzione carburante per via delle violazioni del quadro normativo da parte delle compagnie petrolifere, che sostituirebbero progressivamente i gestori con soggetti controllati al 100% dalle stesse aziende, introducendo potenziali forme di precariato. L’interrogazione chiede quali iniziative il governo intenda intraprendere per una riforma del settore e per limitare l’impatto degli aumenti dei prezzi al consumatore, incluso il taglio delle accise. La richiesta è stata sottoscritta da altri parlamentari.

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oleoblitz
oleoblitz
7 mesi fa

sono in attesa come sempre …della chiusura immediata senza se e ma, di almeno 8000/10000 impianti!!!!!!! Lo vado dicendo da 15 anni e questo sito mi è testimone, verrò infamato dai colleghi ma questo è innegabile……

SALVATORE
SALVATORE
Rispondi a  oleoblitz
7 mesi fa

Anche questa volta il ministro Urso ha sparato il suo pistolotto argomentando le sue intenzioni sulla riforma del settore , parlando di transizione ecologica, di riconversione dal carburante all’elettrico con la chiusura di circa la metà degli impianti esistenti tutt’ora sul territorio , ma non ha parlato di denari si proprio di quelli perchè chiudere circa diecimila impianti non è uno scherzo in quanto si sta parlando di persone in carne è ossa che mantengono le famiglie con tutti i sacrifici che si fanno per sbarcare il lunario tutti i giorni con orari che superano le otto ore sabato compreso, senza fare un minimo accenno a coloro che dovranno chiudere hanno diritto ha un qualche riconoscimento economico per la loro dipartita e quindi la perdita del lavoro, e aggiungo che alcuni di noi negli anni hanno speso dei soldini per investire in autolavaggi ponti e attrezzature di vario genere , poi per quanto riguarda la soddisfazione di qualche collega che è andato in brodo di giuggiole per la chiusura di tutti questi impianti, vorrei che si trovasse nella stessa situazione e poi voglio vedere se fa il sapientone sulla pelle altrui…

Gestore stufo
Gestore stufo
Rispondi a  SALVATORE
7 mesi fa

Non c’è bisogno di indennizzare nessuno.
E’ sufficiente che nella legge si specifichi che, dopo le dimissioni o il pensionamento del gestore attuale, l’impianto prescelto per la chiusura o la riconversione ad elettrico, dovrà essere smantellato senza alcuna possibilità d proseguimento dell’attività.
Se aspettiamo che ci siano i soldi per indennizzare tutti, la riforma non andrà mai avanti, invece facendo così, ogni anno si chiuderanno definitivamente degli impianti.

PIPPO
PIPPO
Rispondi a  Gestore stufo
7 mesi fa

Ottima soluzione

Stefano v
Stefano v
Rispondi a  Gestore stufo
7 mesi fa

I soldi ci sono gia’ nel fondo indennizzi, quindi smettila di dire cose inesatte e di cui ignori l’esistenza. Ignori Ignori Ignori

Last edited 7 mesi fa by Stefano v
Stefano v
Stefano v
7 mesi fa

Praticamente ha detto tutto e detto niente ………..Chiusure obbligatorie o no ? Compensazione economica a chi chiude e quanto ? MISTERO

oleoblitz
oleoblitz
7 mesi fa

CARO SALVATORE…porc putt…le leggi ci sono già, quando un impianto è da chiudere perchè incompatibile, il Comune non deve rinnovargli l’autorizzazione, punto e basta…e ti posso garantire che questi impianti non hanno più un GESTORE da tempo, li tengono in vita e quello che vendono vendono….e ora di dire BASTA a presidianti schiavi ed impianti non più in regola, chiudere chiudere chiudere…è ora di iniziare ad applicare le leggi!!!!

PIPPO
PIPPO
7 mesi fa

Lo dico per l ennesima volto e sono sicurissimo di non sbagliare Ma forse non si capisce o non si vuole capire ,cosa molto grave
La riforma del settore ,NON deve farla il Governo ,il GOVERNO NON CENTRA NULLA !!! HA UN POTERE DECISIONALE PARI A ZERO!!!I soldini sono nelle tasche delle compagnie .Le proposte decisionali non negoziabili le devono fare il sindacato e i gestori ,il governo le deve al limiti solo rettificare e farsene garante Vedrete che al 90% tutte le proposte governative andranno a favore delle compagni ai gestori rimarranno le briciole se resteranno Dopo lo smacco del cartello ,quei signori non vedono l ora di affondare i denti al collo dei gestori

Robin hood
Robin hood
Rispondi a  PIPPO
7 mesi fa

Guarda che le compagnie la riforma del settore sono15 anni che la stanno facendo, a discapito dei gestori naturalmente. Chi pensi che abbia fatto crescere le pompe bianche rifornendole a prezzi più bassi, incentivato il self co 20 centesimi di sconto.Invece il governo, questo che a te piace tanto(Sic) o un altro deve farsi carico di riordinare il settore indennizzando le gestioni che chiudono come hanno fatto del resto nel 2004

PIPPO
PIPPO
Rispondi a  Robin hood
7 mesi fa

Dal 2004 al 2024 sono passati 20 anni !!!Se mi dici del perché il Governo ,un Governo deve a tuo avviso farsi carico di indennizzare le gestioni e riordinare un settore che fa capo a delle compagnie petrolifere .PRIVATE .Sono private e sono un soggetto privato ,e qualsiasi Governo non può intervenire con aiuti al privato
Le pompe bianche ,certo le hanno fatte crescere come un cancro le compagnie petrolifere con la compiacenza di molti ,quelli che oggi gridano aiuto .15 anni fà iniziando dai gestori ENI non hanno mosso un dito per fermare la cancrena ,anzi ci ridevano sopra :”tanto a noi non capiterà mai dicevano lor signori ” e Ti ricordo che negli ultimi 15 anni il Governo NON ERA questo Quindi nella merda ci ha messo il TUO beneamato governo Come Robin Hood mi sembri di corta memoria

SALVATORE
SALVATORE
7 mesi fa

Innanzitutto per quanto riguarda la questione indennizzi per coloro che devono chiudere l’impianto perchè la compagnia deve fare la conversione dai carburanti all’elettrico i soldi li devono tirare fuori le compagnie e poi i tempi per fare la conversione non sono molto lunghi, la commissione europea a stabilito che entro il 2035 deve essere completato il passaggio , e non vedo per quale motivo se il sottoscritto ha speso dei soldi per dare dei servizi in più “lavaggio gommista riparazioni “e via discorrendo, non per quale motivo il gestore non deve avere un indennizzo per i soldi spesi , visto che ti devo restituire le chiavi , se poi il gestore va in pensione per raggiunti limiti di età è tutta un altra storia, e non dimentichiamoci la chiusura di circa 10.000 impianti in eccesso, e quindi completare la conversione non credo che sia semplice, e aggiungo siamo sicuri che quella sia la strada giusta??? in quanto la commissione europea a lasciato una porta aperta allo sviluppo di carburanti di ultima generazione i cosiddetti carburanti ecologici che per quanto ne so sono molto avanti nella ricerca e lo sviluppo, e poi non dimentichiamoci dell’Idrogeno che è in continuo sviluppo , e voglio farvi notare una cosa importante che se dovessimo passare al motore elettrico ci consegneremo nelle mani della Cina possessore dell’80% della materia prima per la costruzione delle batterie ,e onestamente non credo che sia un grande affare, e per concludere personalmente ho molti dubbi che la soluzione giusta sia quella del motore elettrico????? ….

Stefano v
Stefano v
Rispondi a  SALVATORE
7 mesi fa

I soldi ci sono gia’ nel fondo indennizzi, quindi smettila di dire cose inesatte e di cui ignori l’esistenza. Ignori Ignori Ignori

Stefano v
Stefano v
7 mesi fa

I soldi ci sono gia’ nel fondo indennizzi, quindi smettila di dire cose inesatte e di cui ignori l’esistenza. Ignori Ignori Ignori

SALVATORE
SALVATORE
Rispondi a  Stefano v
7 mesi fa

Comunque i soldi li voglio vedere e poi ne parliamo e poi io ho fatto un discorso più in generale toccando diversi punti facendo un analisi più articolata senza fare il pappagallo perchè in questo settore non ci sono più certezze capito!!!!!!!

silvio corradi
silvio corradi
Rispondi a  SALVATORE
7 mesi fa

esatto non ci sono piu certezze per quello serve serrare le fila chiudere gli impianti in eccesso e ridare reddito certezze e dignità ad un settore allo sbando….il tutto è partito dalla liberalizzazione sconsiderata

SALVATORE
SALVATORE
Rispondi a  silvio corradi
7 mesi fa

IL sottoscritto non discute che il settore va riformato e ho fatto notare che la situazione è più complessa di quella che si vuol far credere , e per quanto mi riguarda si sta parlando di persone che comunque in qualche modo vanno indennizzate dalle Compagnie per i motivi che ho descritto in precedenza mi sembra di essere stato molto chiaro!!!!!