Quotidiano Energia: Aree di servizio autostradali, Art: “Serve radicale rimeditazione del Piano di ristrutturazione”

Con una lettera al Governo l’Autorità dei Trasporti rivendica le competenze esclusive sulla regolazione delle subconcessioni

Quotidiano Energia di Romina Maurizio – Il Piano per la ristrutturazione delle aree di servizio sulla rete autostradale è pronto e, come anticipato ieri da QE, lo schema di decreto Mit-Mase che lo contiene ha incassato il 21 marzo il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni. Ma, a quanto appreso, dall’Autorità di regolazione dei Trasporti (Art) è arrivato un deciso altolà, con la richiesta di una “radicale rimeditazione dello schema di decreto interministeriale, che tenga conto delle competenze sulla regolazione delle subconcessioni autostradali attribuite, in via esclusiva”, alla stessa Autorità. E a metterlo nero su bianco è il presidente dell’Art, Nicola Zaccheo, in una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio, al Mit, al Mase e al Mimit.
Una presa di posizione importante su una materia al centro dell’attenzione in particolare della filiera petrolifera, che nei mesi scorsi aveva chiesto sul tema un tavolo di confronto al Governo. Ritrovandosi invece ora davanti a un documento passato al vaglio della Stato-Regioni e che per essere perfezionato aspetta la firma dei ministri.

Cosa scrive l’Authority all’Esecutivo

I rilievi del regolatore non sono tuttavia di poco conto. Nella lettera, che QE ha potuto vedere, l’authority sottolinea anzitutto che “l’articolo 37, comma 2, lettera g), del decreto-legge n. 201/2011”, assegna all’Art “il compito, tra gli altri, di ‘definire gli schemi dei bandi relativi alle gare cui sono tenuti i concessionari autostradali’”.

Per effetto della normativa esistente, prosegue il regolatore, “i concessionari autostradali, in caso di affidamento a terzi delle subconcessioni per i servizi di distribuzione di carburanti (le attività c.d. ‘oil’), di ristorazione (le attività c.d. ‘non oil’), ovvero di ricarica per i veicoli elettrici, sono tenuti a bandire delle apposite procedure competitive, regolate dalle misure all’uopo predisposte dall’Art”.

Il riferimento è alla delibera 130/2022 sugli schemi di bandi per gli affidamenti dei servizi di ricarica dei veicoli elettrici e alla delibera 1/2023 per i servizi di distribuzione carburanti e ristorazione lungo la rete autostradale.

Allo stato, scrive ancora l’authority, “7 concessionari autostradali hanno avviato le procedure per l’attuazione della cornice regolatoria dettata dall’Autorità con la citata delibera n. 130/2022, tramite l’indizione delle gare per l’affidamento delle subconcessioni per i servizi di ricarica dei veicoli elettrici per 39 aree di servizio”.

Preclusa un’ingerenza ministeriale negli affidamenti

Di tutta questa attività, continua l’Art, lo schema di DM con il Piano di ristrutturazione della rete delle aree di servizio presenti sui sedimi autostradali, trasmesso il 20 febbraio alla Stato-Regioni, “parrebbe” non tenerne conto, fatta eccezione per alcuni richiami.

Il regolatore rimarca quindi “quanto ritenuto dai giudici amministrativi circa il rapporto tra le competenze ministeriali a suo tempo spese in materia e i poteri attribuiti all’Autorità sulla regolazione delle subconcessioni”. Chiarendo appunto che con l’operatività dell’Art i compiti in materia spettano al regolatore.

A seguito delle delibere sugli affidamenti dei servizi di ricarica dei veicoli elettrici e dei servizi di distribuzione carburanti e ristorazione lungo la rete autostradale, secondo l’Art pertanto è “certamente preclusa un’ingerenza ministeriale nella disciplina degli affidamenti delle subconcessioni autostradali in esame, assoggettate esclusivamente alla regolazione indipendente dell’Autorità”.

Nel Piano condizioni in contrasto con le misure adottate dall’Art

Ciononostante, si legge sempre nella lettera, il nuovo Piano allegato al DM Mit-Mase “reca delle ‘condizioni’ indirizzate ai concessionari autostradali per l’affidamento dei servizi e delle attività in discorso, su aspetti già disciplinati dalle misure adottate dall’Art e finanche in maniera contrastante con queste ultime, così violando le prerogative ex lege dell’Autorità”. Il regolatore cita ad esempio le indicazioni sulla durata delle subconcessioni (non determinata nel Piano del Governo e invece individuata nelle delibere di Art) o l’applicazione di un corrispettivo in misura fissa (escluso dall’Esecutivo e contemplato al contrario dal regolatore). Diversità di vedute ci sono, tra l’altro, anche sulla disciplina per il livello di prezzi da praticare all’utenza.

Tutto questo, conclude l’Art, “impone una radicale rimeditazione dello schema di decreto interministeriale, che tenga conto delle competenze sulla regolazione delle subconcessioni autostradali attribuite – in via esclusiva – all’Autorità, esercitate con le delibere n. 130/2022 e n. 1/2023, e pure richiamate nell’Allegato alla decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione europea del 5 dicembre 2023, che modifica la decisione di esecuzione del 13 luglio 2021, relativa all’approvazione della valutazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

La bozza di Piano, il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni sul decreto e il documento di analisi procedurale finalizzato all’individuazione del modello di funzionamento ottimale di ciascuna area, anticipati ieri da QE sono di nuovo disponibili in allegato.

Per gentile concessio di Quotidiano Energia

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