Timidi aumenti dei prezzi dei carburanti, buone occasioni per apparire

L’aumento del listino dei carburanti, anche se timido come in questi ultimi due giorni, sono sempre una ottima occasione per dare visibilità alle associazioni dei consumatori, complici anche le diverse sensibilità dei giornali che (a volte) in base a “convenienze particolari” danno più o meno risalto a questa tipologia di notizia.

E cosi, dopo gli aumenti dei giorni scorsi, il Giornale di Milano ha pensato bene di titolare “Arriva la “botta” sulla benzina. Ecco cosa cambia alla pompa”. Nell’analisi, il tentativo maldestro di immaginare preoccupazione “malgrado le quotazioni del petrolio non siano ancora risalite, scrive, molti cittadini italiani hanno infatti assistito ad un drastico rincaro del prezzo della benzina, tornato a raggiungere picchi considerevoli ora che il Paese si è rimesso in moto.”

Ovviamente, tanto per dare un servizio completo evitando di precludere eventualmente possibili inserti pubblicitari di questa o quella compagnia petrolifera la testata si accorge che “il prezzo medio nazionale della verde è salito a 1,400 euro al litro, e stiamo parlando della modalità self-service. Quando è il benzinaio ad occuparsi in prima persona di effettuare il rifornimento, invece, il costo sale a 1,547 euro al litro. I prezzi, naturalmente, non sono identici per tutti i marchi. Si oscilla, pertanto, fra 1,395 e 1,421 euro al litro. “

Pronte a dare il loro contributo le associazioni dei consumatori le quali si dicono, ovviamente, preoccupate dalla situazione attuale, il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) lancia l’allarme. “L’aumento dei prezzi dei carburanti non è da attribuire all’andamento delle quotazioni petrolifere, ma risiede nell’incremento degli spostamenti degli italiani durante la Fase 3”, ha twittato questa mattina l’associazione, che ha poi rilasciato anche un comunicato stampa. “Il petrolio registra in questi giorni quotazioni stabili attorno ai 40 dollari al barile, mentre a crescere sensibilmente è l’utilizzo delle automobili da parte degli italiani, che tornano a spostarsi per il paese per raggiungere le seconde case o recarsi al mare”, si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale della Codacons, che prosegue:”Proprio la ripresa dei consumi petroliferi determina un rialzo ingiustificato dei prezzi alla pompa, che danneggia non solo gli automobilisti ma l’intera collettività, con ripercussioni negative sui prezzi dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari”.

L’Unione Nazionale Consumatori (UNC), invece, ha dichiarato: “Da quando sono ripresi gli spostamenti liberi all’interno della propria regione, in un mese, su un pieno di 50 litri di carburanti c’è stato un aggravio di 93 cent per la benzina e 83 cent per il gasolio. Non sembra un rincaro astronomico, eppure su base annua è pari ad un incremento di spesa per autovettura pari a 22,3 euro all’anno per la benzina e 20 euro per il gasolio“.

Insomma, la bassa qualità investigativa della nostra informazione si sposa perfettamente con quella dei consumatori, i quali, insieme hanno un unico obbiettivo quello di apparire…

Link articolo del Giornale 

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