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Urso, il caro benzina è colpa dei raffinatori

I prezzi dei carburanti ancora troppo alti? Colpa delle società di raffinazione, che per questo ora sono state messe nel mirino. Ma le compagnie petroifere si difendono dichiarandosi ampiamente disponibili al confronto.

Pensieri e parole di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, apparse ieri in un articolo su La Stampa

“Il decreto trasparenza ha dato via al monitoraggio da parte del garante dei prezzi e al tabellone con esposto il prezzo medio che consente al singolo consumatore di comparare i prezzi e quindi di scegliere dove approvvigionarsi. I dati dicono, peraltro, che il prezzo industriale dei carburanti depurato dalle accise in Italia è stabilmente inferiore al prezzo industriale di Spagna, Germania o Francia”.

“Il problema dei prezzi alti non riguarda i gestori, che stanno applicando margini minimi e in questo anzi riconosco che hanno fatto un buon lavoro. La marginalità maggiore viene applicata dalle società di raffinazione, cui abbiamo già chiesto spiegazioni. Per riassumere, non c’è un allarme e abbiamo già individuato qual è la criticità. Ossia le compagnie di raffinazione che stanno applicando margini francamente eccessivi.

Dicharaioni che hanno subito visto la presa i posizione di Unem che che scrive “siamo ampiamente disponibili ad un confronto per procedere ad un esame congiunto delle criticità del settore già ben note allo stesso ministro che ne ha seguito gli ultimi sviluppi”. Quanto infine ai prezzi dei carburanti, “va rilevato che ad oggi, nonostante l’aumento delle quotazioni internazionali anche del greggio, i prezzi industriali di benzina e gasolio, cioè al netto delle tasse, si mantengono da inizio anno tra i più bassi in Europa”.

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