Sono passati oltre due mesi dal comunicato Figisc del 18 marzo 2025, con cui si annunciava – a gran voce – un’intesa con Enilive sui meccanismi di adeguamento dei prezzi dei carburanti. Un’intesa che, sulla carta, avrebbe dovuto rappresentare un primo passo verso una gestione più sostenibile e meno penalizzante per i Gestori. Ma a distanza di otto settimane, di concreto non è arrivato nulla.
Il comunicato Figisc parlava di una svolta, presentando con entusiasmo una doppia opzione per i gestori:
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L’adeguamento dei prezzi in caso di ribasso entro tre giorni, come previsto dall’accordo quadro 2021;
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Oppure il mantenimento del meccanismo di compensazione quadrimestrale, previsto dall’accordo del 23 febbraio 2023, con rimborso sulle giacenze, da calcolare compensando cali e aumenti di prezzo.
Un’apertura, quella di Enilive, che Figisc aveva definito “importante”, tanto da parlare della volontà dell’azienda di sottoscrivere un’integrazione formale dell’accordo, da estendere anche alle altre sigle sindacali che però nel frattempo si sono dichiarate contrarie all’intesa e hanno scritto all’azienda considerando il vincolo di adeguamento dei tre giorni superato dall’imposizione unilaterale dei DROP, dei giorni fissi di consegna e dei prezzi non in linea con il mercato.
Anche i gestori avevano manifestato una certa diffidenza e contrarietà all’accordo tanto che la stessa Federazione aveva dovuto puntualizzare con un comunicato e coneguente riunione online che aveva visto la partecipazione di Luca Squeri, il quale per l’occasione aveva dismesso il ruolo di parlamentare per quello del sindacalista, dando come sottoscritta l’intesa con Enilive.
Ma ad oggi non c’è stato nessun accordo, nessuna applicazione concreta ma solo silenzio.
A ricordarlo è la stessa Figisc, che è tornata a scrivere all’azienda, riproponendo la questione con una nota ufficiale, dopo aver constatato come – nel frattempo – le condizioni di mercato abbiano reso ancora più urgente intervenire.
Tra il 18 marzo e il 9 maggio 2025, infatti:
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si sono registrati 7 ribassi della benzina (-0,100 €/lt),
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e 8 ribassi del gasolio (-0,110 €/lt), senza nemmeno un aumento.
Numerose gestioni segnalano difficoltà economiche nell’adeguare i prezzi nei tempi prescritti, a causa dell’impatto delle giacenze esistenti al momento dei cali di prezzo, legato anche alla dimensione dei drop. Come già evidenziato in passato, Figisc chiede all’Azienda se intenda dare seguito alla proposta avanzata dalla Federazione, che prevede la possibilità per i gestori di scegliere tra:
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Adeguare il prezzo entro tre giorni, oppure
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Adeguarlo immediatamente e ottenere successivamente un rimborso sulle giacenze, calcolato nei periodi in cui le variazioni in diminuzione superano quelle in aumento (con eventuale trattenuta del saldo positivo), supportato da una copertura economica temporanea da parte dell’Azienda per non compromettere la liquidità.
Figisc conclude sollecitando la riapertura urgente di un tavolo di confronto tra Azienda e associazioni di categoria per trovare una soluzione condivisa.
Faib-Fegica vs enilive e Figisc – 18 3 2025

