Le difficoltà di approvvigionamento che da mesi stanno colpendo numerosi punti vendita a marchio Europam hanno ormai superato la soglia della tolleranza. Dopo settimane di segnalazioni da parte di gestori rimasti letteralmente a secco, e dopo l’assenza di spiegazioni ufficiali soddisfacenti, Faib e Fegica – le due principali Federazioni dei gestori carburanti – hanno inviato una comunicazione formale alla società Europam S.p.A., con sede a Genova, per sollecitare un incontro urgente.
Nel documento, le organizzazioni sindacali segnalano la gravità dei disservizi che si sono verificati “nei giorni passati” e che hanno riguardato in particolare la “regolarità e continuità” dei rifornimenti, elementi centrali per il funzionamento e la sopravvivenza stessa delle gestioni.
“Non è compito delle scriventi indagare nel merito delle ragioni”, si legge nella lettera, “ma è doveroso verificare il contesto in cui tali difficoltà si sono manifestate, ed escludere con chiarezza che la situazione possa avere carattere strutturale e non congiunturale”.
Il punto cruciale della comunicazione è l’impatto concreto sulle gestioni: perdita di clientela, danni economici diretti e indiretti, rottura del patto di fiducia con il territorio. “I gestori non solo forniscono un servizio di pubblica utilità – ricordano Faib e Fegica – ma hanno anche preso impegni con la clientela. Il mancato rispetto di questi impegni danneggia la loro reputazione e la loro sostenibilità economica”.
Le federazioni si riservano inoltre la possibilità di quantificare e agire in relazione ai danni subiti dalle gestioni a causa del protrarsi della crisi di rifornimento.
L’appello finale è chiaro e diretto: “È di tutta evidenza che l’interesse delle gestioni è sovrapponibile a quello dell’Azienda”, motivo per cui Faib e Fegica chiedono formalmente a Europam di fissare quanto prima un incontro per fare piena luce sulla vicenda e garantire la trasparenza che il settore merita.
La palla ora passa a Europam, con l’auspicio che l’azienda dia un segnale chiaro e rapido di responsabilità e ascolto. Perché ogni giorno senza carburante non è solo un danno economico: è una ferita alla dignità di chi lavora sul campo, tra mille difficoltà, per tenere in piedi un servizio essenziale.

ci hanno mangiato sopra e ora stanno fallendo