Un litro di carburante può anche fare bene. Non solo ai motori, ma alle persone.
È la storia, raccontata dalle pagine del messaggero Veneto, di Andrea Delle Vedove, gestore del distributore Delle Vedove Petroli di via Musile a Cordenons (PN), che dal 2018 trasforma il pieno di benzina dei propri clienti in un aiuto concreto per la parrocchia locale di Santa Maria Maggiore.
Grazie a una convenzione avviata sette anni fa, per ogni litro di carburante erogato ai titolari della tessera punti solidale, l’azienda versa una quota in beneficenza a favore della parrocchia e delle attività sociali del territorio.
Un modello virtuoso di responsabilità d’impresa che, nel tempo, ha superato i 10.000 euro di donazioni, trasformando un gesto quotidiano – fare rifornimento – in un atto di partecipazione collettiva.
L’iniziativa è nata su impulso di un volontario parrocchiale e, sin dall’inizio, ha trovato la piena adesione dell’imprenditore.
Il sistema è semplice: nessuna raccolta fondi diretta, ma un meccanismo automatico e trasparente, basato sulla registrazione dei litri erogati ai clienti che aderiscono all’iniziativa.
Ogni anno vengono così raccolti circa 600 euro di contributo diretto, cui l’azienda aggiunge un’ulteriore donazione per una media di 1.600 euro complessivi.
Un aiuto costante, che nel tempo ha permesso di finanziare progetti locali, come la costruzione della scuola dell’infanzia “Maria Bambina”.
«È giusto restituire al territorio quello che ci dà» – racconta Delle Vedove – «l’iniziativa nasce dal desiderio di trasformare un’azione quotidiana in un gesto di fiducia reciproca, che unisce impresa e comunità».
Un concetto semplice ma potente, che oggi trova eco anche nel dibattito più ampio sulla sostenibilità sociale dei punti vendita carburanti: luoghi che, oltre a fornire un servizio, possono diventare presìdi di comunità e solidarietà.
L’operazione è aperta a tutti i clienti che desiderano aderire.
Basta richiedere la tessera punti solidale presso la parrocchia o direttamente al gestore: ogni rifornimento effettuato con la tessera viene conteggiato e, a fine anno, l’azienda devolve la quota maturata.
Nessun sovrapprezzo per i clienti, nessuna complicazione burocratica: solo la volontà di fare rete, in senso letterale e morale.
Il caso di Cordenons è un piccolo ma importante esempio di come la rete dei gestori carburanti possa avere anche un volto etico e sociale.
In un settore spesso raccontato solo per margini, accise e concorrenza, iniziative come questa ricordano che esiste ancora una dimensione umana, fatta di impegno civico, solidarietà e senso di appartenenza.
Un modello replicabile, che dimostra come anche un distributore possa essere — oltre che luogo di passaggio — uno spazio di connessione, fiducia e bene comune.

Ma che dire di questo gestore che l’iniziativa è encomiabile e apprezzabile, e da quello che si evince dal articolo questo Signore oltre ad essere il gestore è anche proprietario dell’impianto e aggiungo che evidente che non può essere paragonato ad un normale gestore per il semplice motivo che il margini di un proprietario di un impianto nonché gestore non sono paragonabili ad un gestore dipendente di una compagnia petrolifera e quindi se ha preso questa iniziativa ,oltre che fare della beneficenza ha un suo tornaconto , e ripeto che quello che questo Signore ha fatto è lodevole, e come disse qualcuno” Le vie del Signore sono infinite”