La guardia di finanza di Lecce ha smantellato un’organizzazione dedita alla frode fiscale attraverso un capillare sistema di distribuzione di oltre tre milioni di litri di gasolio agricolo, dunque sottoposto ad accisa agevolata, utilizzato però per l’autotrazione e per il riscaldamento domestico.
Le indagini hanno permesso di appurare che i depositi commerciali di Ugento e Taviano, riconducibili entrambi alla società salentina, e altri due depositi di prodotto petrolifero completamente abusivi, scoperti nelle campagne limitrofe, erano stati trasformati in veri e propri impianti di distribuzione stradale di carburante per autotrazione che rifornivano quotidianamente un elevatissimo numero di autoveicoli, ovvero in punti di distribuzione del carburante da destinare al riscaldamento domestico.
Sono ventidue le persone iscritte le registro degli indagati, quattro quelle sottoposte a misure cautelari personali, di cui una ristretta in carcere e tre sottoposti all’obbligo di dimora.
Il regista dell’operazione, secondo l’attività investigativa coordinata dalla procura ed eseguita dalle fiamme gialle di Lecce, sarebbe un imprenditore di Taviano, Antonio Rainò, titolare di una società con sede a Ugento, “Real Carburanti“, che opera nel commercio all’ingrosso di carburanti.
Con la complicità di suoi dipendenti, di imprenditori agricoli e di faccendieri, è accusato di aver messo in piedi una rete di distribuzione stradale composta da due depositi, a Ugento e Taviano, riconducibili alla società in questione, e altri due siti, completamente abusivi, installati nelle campagne circostanti.
Gli accertamenti dei finanzieri – che hanno constatato come quotidianamente avvenisse il rifornimento da parte di privati automobilisti – hanno stimato in 14 milioni di euro l’evasione di imposta, tra Ires e Iva, a fronte di un totale imponibile di circa 37 milioni, oltre a 2 milioni di euro di accisa.
L’indagine, durata oltre due anni, ha rivelato la complicità di una serie di piccoli imprenditori agricoli del territorio, ma anche di altre province, i quali acconsentivano – salvo alcuni casi in cui il raggiro avveniva a loro insaputa – all’utilizzo del proprio libretto di controllo del carburante in cambio di piccole utilità.
Il carburante commercializzato per usi diversi da quanto consentito dalla legge ha alimentato un mercato di concorrenza sleale a danno degli altri operatori.
Su disposizione dell’autorità giudiziaria, i finanzieri della compagnia di Gallipoli hanno eseguito il sequestro di tutto il complesso aziendale di Ugento, e anche un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, di beni e disponibilità finanziarie degli artefici della maxi-frode.
Pagheranno una multa e ricominceranno a fare quello che hanno sempre fatto comeo prima… ma una bella causa per danni e mancato guadagno da parte di tutte le stazioni di servizio della zona??? Almeno oltre che lo stato forse riprenderebbero qualcosa di indennizzo anche loro……