Il Film, disponibile sulla piattaforma streaming Amazon Prime tv, scopre le vicende di un direttore generale di una multinazionale del petrolio invischiato in traffici loschi dell’azienda volti a ottenere appalti, terreni e royalty su tutto ciò che gira intorno al mondo sporco dell’oro nero.
Corruzione, spregiudicatezza, minacce e appalti truccati in un thriller romanzato che si specchia involontariamente sulle vicende riportate alla luce dalle cronaca quotidiana di petrol-mafia e di altre vicende simili.
Uno dei protagonisti è il conoscente del direttore generale, Michele – Vinicio Marchioni – a cui è stata promessa la gestione di un’area di servizio e che proverà a tacere sulle sue malefatte. Governance ha la sua peculiarità forte in una regia che privilegia la scoperta graduale del meccanismo di potere tra finanzia, industria e politica. Protagonisti principali gli uffici, sale di riunioni, interni che sanno di trappola per incauti agnellini dall’etica intonsa.
Michael Zampino, regista all’opera seconda, conosce bene il mondo che racconta. Zampino, di nazionalità italo-francese, è stato per 15 anni manager in un grande gruppo petrolifero, e le dinamiche aziendali che mette in gioco, nonché la natura stessa del business di cui parla, sono frutto evidente di una frequentazione diretta e approfondita. Una regia essenziale che rispetta le regole cinematografiche senza vezzi autoriali, mettendosi al servizio della storia, ed è soprattutto la struttura narrativa a “tenere” con efficacia, permettendoci di entrare nel meandri della vicenda. Ciò che funziona ancora meglio è l’illustrazione dettagliata del paradigma strutturale di Governance suggerito dal titolo, che sposa politica compiacente e capitalismo spietato e porta a conclusioni assai credibili, con l’amarezza del buon cinema italiano che sa riflettere sulla società.
