Frode fiscale nel settore petrolifero, confiscati beni per 3,5 milioni di euro a un imprenditore reggino

Due milioni in contanti in due valigie. La figura dell’uomo era emersa nell’operazione “Andrea Doria” condotta dalla Dda di Reggio Calabria

I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, in collaborazione con la Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, stanno attuando un provvedimento emesso dal Tribunale di Reggio Calabria riguardante la confisca di beni per un valore approssimativo di 3,5 milioni di euro, appartenenti a Giuseppe De Lorenzo, un broker reggino attivo nel settore del commercio di carburanti. L’azione è collegata all’operazione “Andrea Doria” condotta dal Gico del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria, con l’obiettivo di contrastare l’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia legale. Durante l’operazione sono stati eseguiti provvedimenti cautelari nei confronti di 23 individui, incluso De Lorenzo, per un valore complessivo di oltre 620 milioni di euro.

L’indagine ha rivelato un sistema elaborato di frode fiscale nel settore del commercio di prodotti petroliferi. L’associazione criminale, guidata da De Lorenzo, avrebbe gestito l’intera catena di distribuzione del carburante, utilizzando società fittizie e false dichiarazioni di intento per evadere l’IVA e le accise. Le società coinvolte avrebbero affermato falsamente di possedere i requisiti necessari per beneficiare di agevolazioni fiscali, consentendo loro di acquistare il carburante senza pagare l’IVA. Successivamente, il carburante sarebbe stato venduto a prezzi concorrenziali a determinati clienti, danneggiando gli onesti imprenditori del settore.

La Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha incaricato il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (Gico) di condurre un’indagine patrimoniale nei confronti di De Lorenzo, al fine di applicare misure preventive personali e patrimoniali. Durante l’indagine, è emerso che il patrimonio dell’imprenditore, valutato attraverso un’attenta analisi documentale, era sproporzionato rispetto ai suoi redditi dichiarati.

Nel luglio 2022, il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto il sequestro dei beni appartenenti all’imprenditore e al suo nucleo familiare. Successivamente, con un provvedimento in esecuzione, è stata applicata la misura di prevenzione patrimoniale della confisca dell’intero patrimonio aziendale di due società operanti nel commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi, delle quote di partecipazione di una società di consulenza tecnica, di un fabbricato, di due terreni, di un veicolo a motore e di una somma di denaro contante pari a 2.101.580 euro, trovata dai finanzieri in due valigie nascoste in un garage di proprietà dell’imprenditore.

Va sottolineato che la misura di prevenzione patrimoniale è ancora soggetta a valutazione nel merito e non pregiudica eventuali ulteriori sviluppi del procedimento. L’operazione dimostra l’impegno delle autorità nel contrastare le attività illecite legate alla criminalità organizzata e nel perseguire i responsabili della frode fiscale nel settore del commercio dei carburanti.

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DIX
DIX
1 anno fa

Bene,Fuori illegalità’!!!!!!!!!