Nulla di fatto al Mimit: la riforma della rete carburanti resta al palo

Ancora una fumata nera sul fronte della riforma della rete di distribuzione dei carburanti. La riunione che si è svolta ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sul disegno di legge di riforma del settore si è infatti conclusa senza alcun passo avanti concreto, lasciando sul tavolo le stesse divisioni che da mesi bloccano il confronto.

Il testo in discussione, frutto di un lungo lavoro di mediazione e di un confronto articolato tra le parti, mira a costruire un equilibrio condiviso su nodi centrali per il futuro del comparto: qualità del lavoro, regole contrattuali, sostenibilità economica delle gestioni e prospettive della distribuzione carburanti in una fase di profonda transizione. Tuttavia, anche questa volta, una parte del tavolo ha ribadito la propria contrarietà, impedendo di fatto la chiusura dell’intesa.

Secondo quanto trapela dalla riunione presieduta dal sottosegretario Massimo Bitonci, l’opposizione sarebbe arrivata in particolare da Unem, che avrebbe espresso forti perplessità sulle penali previste nel ddl nei confronti di quei soggetti che dovessero negare, cosi come già impone la legge,  la possibilità di sottoscrivere o rinnovare gli accordi economico-commerciali con le associazioni dei gestori. Un punto ritenuto centrale dalle rappresentanze della categoria, ma evidentemente ancora indigesto a una parte delle compagnie.

L’incontro di ieri avrebbe dovuto avvicinare le posizioni, ma il risultato è stato l’esatto opposto: le distanze sono rimaste intatte, nonostante l’ennesimo tentativo di mediazione del sottosegretario Bitonci. Proprio Bitonci, nel corso della riunione, ha definito il testo “apprezzabile da entrambe le parti”, invitando a un atteggiamento più pragmatico: «A volte per fare un passo avanti bisogna fare un passo di lato», avrebbe detto.

Parole che assumono un peso particolare se lette alla luce del suo imminente cambio di ruolo. Bitonci ha infatti annunciato che quello di ieri rappresenta il suo ultimo atto da sottosegretario al Mimit, avendo accettato l’incarico di assessore alle Attività produttive della Regione Veneto, che firmerà ufficialmente nelle prossime ore. E con un pizzico di amarezza ha aggiunto che salta anche l’auspicato brindisi di chiusura: «Speravo che oggi pomeriggio potessimo finalmente fare quel brindisi che non siamo mai riusciti a fare, chiudendo un provvedimento che non cambierà la storia della distribuzione carburanti, ma che rappresenta un passo importante».

Un passo importante, soprattutto perché nel ddl trovano spazio temi cruciali come la tutela del lavoro, la contrattualistica e la costruzione della rete carburanti del futuro. Ma, ancora una volta, il settore resta sospeso tra annunci, mediazioni incompiute e un confronto che fatica a tradursi in scelte concrete. E mentre il tempo passa, la riforma continua ad allontanarsi, lasciando irrisolti problemi che gestori e lavoratori vivono ogni giorno sulla propria pelle.

Sottoscrivi
Notificami
guest
2 Commenti
più vecchi
più nuovi più votati
Feedback in linea
Vedi tutti i commenti
Luciano
Luciano
1 giorno fa

Un sindacato serio avrebbe proclamato come minimo uno sciopero visto che altro non si può fare. Come si fa a presentarsi senza una minima minaccia di sciopero ,una ritorsione ,u a contro partita qualsiasi cosa cazzo !!!! Sono anni che si sente parlare e basta !!! Oggi cambia il ministro, domani cambia chissà cosa ,quello che non cambia sono i ns margini ,i ns contratti, le ns spese Forse sarebbe ora di cambiare sindacato visti i risultati

Tony
Tony
Rispondi a  Luciano
1 giorno fa

Giustissimo