Con una comunicazione PEC inviata oggi 29 dicembre 2025, FAIB Confesercenti e FEGICA hanno formalmente sollecitato ENILIVE ad avviare finalmente i tavoli negoziali, dopo mesi di rinvii, attese e segnali contraddittori. Una lettera, inviata per conoscenza anche ai colleghi di Figisc/Anisa, che non è un atto di cortesia, ma un passaggio politicamente e sindacalmente rilevante, perché fotografa senza ambiguità lo stato di sofferenza della categoria e individua con chiarezza le responsabilità del blocco negoziale.
Le Federazioni, pur riconoscendo un tentativo graduale di abbassare il livello di conflittualità, chiariscono che il tempo delle dichiarazioni di principio è finito. Il nuovo “clima” evocato più volte non può restare un esercizio retorico: deve tradursi in negoziato vero, operativo, con obiettivi definiti e risposte concrete. Per questo viene proposta una finestra temporale precisa, tra il 19 e il 23 gennaio 2026, affinché l’incontro non sia l’ennesimo appuntamento interlocutorio.
Il cuore della comunicazione è però un altro: la consapevolezza che i ritardi accumulati negli anni hanno ormai prodotto effetti devastanti sulle gestioni. Accordi scaduti e lasciati in proroga, contratti utilizzati in modo disinvolto, interpretazioni unilaterali e un costante slittamento in avanti delle soluzioni hanno generato uno squilibrio strutturale che oggi non è più sostenibile.
FAIB e FEGICA rimettono al centro una questione che troppo spesso è stata aggirata: la necessità di riportare la contrattualistica dei gestori all’interno di un perimetro normativo chiaro, condiviso e conforme alla legge. Il riferimento è sia al confronto in corso presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sia al disegno di legge di riforma del settore, che dovrebbe finalmente porre fine all’ambiguità dei cosiddetti “contratti atipici” e ristabilire certezze per chi opera quotidianamente sulla rete.
Ma il punto più delicato riguarda il rinnovo e l’adeguamento degli accordi aziendali. Per la rete ordinaria, l’accordo è scaduto ed è in proroga dal 31 dicembre 2023. Per la rete autostradale, la situazione è ancora più grave: l’ultimo accordo risale al 2011. Numeri che da soli basterebbero a spiegare perché oggi parlare di sostenibilità delle gestioni senza affrontare il tema del compenso economico sia semplicemente ipocrita.
Le Federazioni chiariscono che il rinnovo non può limitarsi a un aggiornamento formale delle cifre. Occorre affrontare in modo strutturale tutte quelle questioni operative che negli anni sono diventate terreno di scontro quotidiano: dalla logistica alle rotture di stock, dai costi delle carte di pagamento alla trasparenza dei rapporti contabili, fino ai criteri di formazione dei prezzi, che devono rispettare il quadro eurounitario e garantire condizioni eque e non discriminatorie ai gestori.
C’è poi il tema delle attività aggiuntive e, per le aree di servizio autostradali, quello delle proroghe delle subconcessioni, che continua a produrre incertezza e contenziosi. Anche qui, FAIB e FEGICA chiedono regole chiare, condivise e contrattualizzate, non soluzioni improvvisate o affidate alla discrezionalità aziendale.
Non è casuale che nella parte finale della PEC le Federazioni propongano che il primo incontro sia immediatamente operativo su alcune questioni ritenute essenziali e urgenti. È un modo per dire che la categoria non è più disponibile a partecipare a tavoli senza esito, dove il confronto serve solo a guadagnare tempo.
Questa comunicazione segna dunque un passaggio chiaro: il sindacato ha fatto, e continua a fare, la sua parte. Ha avanzato proposte, ha indicato soluzioni, ha accettato mediazioni difficili. Ora la palla è nel campo dell’azienda. Continuare a rinviare significherebbe assumersi la responsabilità di aggravare ulteriormente una crisi che non è più teorica, ma quotidiana, concreta, misurabile sulla pelle dei gestori.
Il messaggio è semplice, ma non banale: o si apre una vera stagione negoziale, oppure il conflitto tornerà inevitabilmente al centro della scena. E questa volta non basterà più parlare di clima disteso per nascondere i problemi sotto il tappeto.
Faib-Fegica vs Enilive e Figisc-Anisa – tavoli negoziali – 29.12.2025

Penso che non ci voglia uno scienziato a capire che piu’ tempo passa e piu’ impianti passeranno ad Enimoov e quindi meno Euro da esborsare ai Gestori , l’inghippo e’ tutto qui , l’accordo lo sappiamo che poi si trova sempre , questa e’ solo melina e basta .