Eni e la lealtà: un ossimoro spudorato

Il 17 agosto 2024, il Campionato di calcio Serie A Enilive 2024/2025 ha preso ufficialmente il via con grande clamore mediatico, sponsorizzato da Eni, che ha sfacciatamente scelto di promuovere un messaggio di “lealtà” e “fair play“. Ma dietro questa apparente facciata di nobili intenti si cela una realtà ben diversa, che merita di essere smascherata.

È difficile non avvertire una pungente ironia nel vedere una compagnia come Eni, da tempo al centro di tensioni e controversie con i gestori di carburanti e le associazioni di categoria che li rappresentano, parlare di lealtà. Questa stessa azienda che, con una mano, sponsorizza lo sport e promuove valori di correttezza, con l’altra infligge condizioni contrattuali sempre più vessatorie ai propri gestori, contribuendo a un clima di tensione e conflitto nel settore.

Il contrasto tra il messaggio pubblicitario e la realtà dei fatti è stridente. Mentre Eni si presenta come paladina di fair play sui campi da calcio, i suoi rapporti con i gestori di carburanti sono tutt’altro che leali. Questi ultimi, stretti nella morsa di contratti capestro e politiche aziendali che ignorano le loro istanze, sono costretti a lottare ogni giorno per la sopravvivenza delle loro attività. Il sindacato dei gestori (e alcuni deputati in parlamento) ha più volte denunciato la mancanza di dialogo e il comportamento poco trasparente della compagnia, che sembra più interessata a migliorare la propria immagine pubblica che a risolvere i problemi concreti che affliggono la rete di distribuzione.

L’iniziativa di far indossare a giovani calciatori una maglietta con il messaggio “Giochiamo con lealtà” è un esempio lampante di come Eni tenti di usare il palcoscenico sportivo per mascherare le proprie mancanze. Il vero fair play non si dimostra con gesti simbolici e campagne pubblicitarie, ma con azioni concrete, come ascoltare e rispettare i diritti di chi lavora con e per la compagnia.

Questa partnership con la Lega Serie A, ostentata come una grande opportunità per consolidare il legame con i clienti, suona ancora più ipocrita alla luce delle difficoltà che i gestori di carburanti affrontano ogni giorno. Come possono i consumatori fidarsi di un’azienda che predica la lealtà mentre pratica il contrario nei confronti dei suoi partner commerciali?

In definitiva, l’ennesima iniziativa di marketing di Eni non fa che confermare il divario tra l’immagine che l’azienda vuole proiettare e la realtà delle sue azioni. Se Eni vuole davvero promuovere valori come la lealtà e il rispetto, dovrebbe iniziare a dimostrarli nel rapporto con i gestori di carburanti e le associazioni di categoria. Fino a quel momento, qualsiasi messaggio di fair play risuonerà vuoto e spudoratamente ipocrita.

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Marco
Marco
4 mesi fa

L’eni è campione di ipocrisia, gestori ribellatevi avete sempre meno da perdere…