UP, Spinaci sugli effetti del vulnus dell’illegalita’

Staffetta Quotidiana – ‘Impedisce la chiusura degli impianti marginali e l’ammodernamento della rete’
‘C’è un problema strutturale che impedisce la ristrutturazione della rete e io credo che sia l’illegalità, che è diventato un vulnus che ostacola la chiusura degli impianti marginali e l’ammodernamento dei punti vendita’.

Il presidente dell’Unione Petrolifera torna sul tema dell’illegalità anche quest’anno in occasione della presentazione del preconsuntivo, che si è svolta ieri a Roma, per contrastare il generale calo di attenzione sul problema, ancora più attuale che mai.

‘Personalmente sono convinto che ci sia una parte della rete gestita solo a fini malavitosi, cioè per riciclare denaro della criminalità organizzata”, ha detto Spinaci. Con un danno ‘autodegenerativo’ che colpisce tutti: l’erario, che vede diminuire il gettito delle imposte sui carburanti, il consumatore, che non può usufruire di una rete moderna ed efficiente e l’operatore onesto, che viene messo all’angolo da una concorrenza sleale.

Secondo i dati diffusi ieri, nel 2018 il numero di punti vendita che compongono la rete carburanti dovrebbe attestarsi a 20.800 impianti, 200 in meno rispetto ai 21.000 del 2017, con i marchi delle maggiori aziende petrolifere e quelli della GDO a copertura del 75% del totale, pari a 15.637 punti vendita.

Per il presidente dell’UP, questa vasta rete italiana di distribuzione dei carburanti è ‘inefficiente’, nonostante pratichi gli stessi prezzi di reti europee più efficienti, come ad esempio quella tedesca. Ma quel che è peggio ‘sta invecchiando male” perché dovrebbe investire in nuove infrastrutture e tecnologie, ma non è possibile visto che c’è una parte della rete che tira tutto in basso.

Le norme sulla fatturazione elettronica sono un primo passo ma non bastano. Serve ‘la tracciatura completa di tutta la filiera, che renderebbe i controlli più efficienti, consentendo di reprimere le condotte illegali in tempi brevi’, ha aggiunto il presidente dell’UP.

L’Unione petrolifera ha recentemente costituito un gruppo strategico chiamato ‘Carburanti ed Energie Alternative per la Mobilità’, proprio per sviluppare il tema dell’evoluzione delle infrastrutture di produzione, stoccaggio e distribuzione del settore petrolifero, verso infrastrutture al servizio di tutte le forme di energia e tutte le modalità di trasporto lungo l’intera filiera. Un comitato che tra i suoi compiti ha anche quello di traghettare la rete verso altre nuove forme di mobilità, favorendo le soluzioni migliori per portarla fuori dalla palude dell’illegalità.

Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana

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