Margini sempre più esigui. La rivolta dei benzinai

Figisc Confcommercio parla di categoria ridotta allo stremo “Come i pastori sardì” “Così il sistema non regge”. La categoria lamenta anche la mancata attuazione della razionalizzazione della rete. 

Approda anche a Como la protesta dei benzinai (circa duecento le attività nella nostra provincia) che denunciano margini sempre più risicati a fronte di costi sempre più pesanti e da ultimo quella che considerano una vera e propria beffa, vale a dire la decisione del Governo che ha deciso di confiscare il rimborso varato dal precedente esecutivo sotto forma di credito d’imposta per il maggiore livello di commissioni bancarie collegate alle transazioni con carte di credito.

“Una vera e propria ingiustizia, una presa in giro dopo una lunga trattativa” dice Daniela Maroni, presidente della Figisc Confcommercio, che dipinge un quadro drammatico della categoria, schiacciata da burocrazia e dinamiche di mercato prive di tutele e garanzie per l’anello più debole della filiera, quello degli esercenti: “Chiediamo, come i pastori, un margine minimo garantito – continua Maroni -occorre un provvedimento che ci possa consentire di restare sul mercato, scongiurando la chiusura di strutture distributive che sono al servizio dei consumatori”.

Nonostante l’aumento dei prezzo della benzina, si è via via assottigliato negli ultimi anni ciò che resta nelle tasche degli esercenti. In epoca lira (fino al 2001) il margine medio per un litro di erogato era intorno alle 70 lire (fra benzina e gasolio) in una quasi assenza di self service, mentre oggi – dove la modalità self è fortemente maggioritaria rispetto a quella del servito – la media del margine si aggira intorno ai 2 centesimi per litro. Il tutto nel Paese dove le imposte pesano per il 64,96% sulla benzina e per il 58,93% sul gasolio.

La categoria lamenta anche la mancata attuazione della razionalizzazione della rete. Le associazioni sindacali chiedono da anni un intervento statale per ridurre il numero dei distributori sparsi sul territorio nazionale. Abbiamo il numero più alto in Europa di pompe per abitante, e il numero più basso di litri erogati per singolo punto vendita. “Non solo non c’è stata alcuna riduzione – spiega Maroni – abbiamo invece assistito all’apertura di nuovi impianti, pompe bianche che in virtù di margini più alti sono in condizioni di esercitare una forma di concorrenza selvaggia”.

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anonimo
anonimo
5 anni fa

sindacalisti ipocriti sembra che cadono dalle nuvole e da anni che facciamo gli schiavi per le petrolifere e loro se ne accorgono solo adesso che stiamo alla canna del gas

Gestore
Gestore
5 anni fa

Non è vero che il margine è insufficiente visto che c’è persino chi guadagna così tanto da finanziare i clienti a fine mese. Per non parlare dei geniacci che accettarono di ridurselo per avere un prezzo “conveniente”. Questa categoria le disgrazie se le cerca.

Max
Max
Rispondi a  Gestore
5 anni fa

oltre a questo elargiscono punti sul self service ecc.ecc….

Alex
Alex
5 anni fa

Oramai le compagnie ci reputano talmente tanto una spazzatura che l’ultimo assunto percepisce uno stipendio di gran lunga maggiore del guadagno di un gestore che dirige un azienda con tutti i oneri e doveri.
Un azienda che ha il compito di condurre un ramo d’azienda.
Possiamo offendere i sindacati come vogliamo, dopotutto loro hanno giocato al meglio le carte che noi gli abbiamo messo a disposizione, e continuiamo a dare ad altri le colpe di cui solo noi siamo artefici.
Non ricordo nessun sindacato che ha suggerito di firmare qualche proposta aziendale al gestore,
non ricordo nessun sindacato che ha suggerito di fare credito al gestore,
non ricordo nessun sindacato che ha consigliato di fare servizio al iperself,
non ricordo nessun sindacato che ha suggerito di svendere i lubrificanti x fare gli obbiettivi,
non ricordo nessun sindacato che ha suggerito di scollegare il self x agevolare i clienti,
non ricordo tante altre cose ancora, così come non ricordo uno sciopero dove l’opinione pubblica ci ha considerato.
Però, ricordo tutte le scuse per far fallire lo sciopero di quei colleghi che erano disposti a lottare per i propri diritti e per quelli degli altri.
l gestore è una prostituta che non ha mai chiuso le porte a nessuno, ora non può dire di essere stata violentata.

Cristiano
Cristiano
Rispondi a  Alex
5 anni fa

Già, stai a vedere che ora dobbiamo ringraziare i nostri sindacalisti perché, unica categoria dell’universo, da 15 anni non fanno più neanche finta di organizzare uno sciopero per farci prendere due lire al litro in più

Moreno Parin
Moreno Parin
5 anni fa

Condivisibile il grido di dolore della Maroni, però stona un tantino visto che 10 mesi fa ha messo la firma sull’accordo EG Italia, quelli che hanno comperato gli impianti Esso, con una riduzione del margine che si aggira attorno agli 11.000 Euro annui a parità di vendite. Complimenti per la coerenza.

max
max
Rispondi a  Moreno Parin
5 anni fa

Ciao Moreno sono gestore EG purtroppo si parla dei sindacati che invece di aiutarci ci hanno distrutto al caro alex secondo te chi fa i contratti con le compagnie ti sei mai seduto con l’oro a contrattare con le compagnie tu firmi quello che ti danno se ti piace bene altrimenti la porta la conosci.

11.100 per la precisione ci hanno tolto praticamente la ESSO ti dava uno stipendio fisso e noi dobbiamo recuperare queste le parole dei sindacati questi soldi con il servito a +19 pazzi.

un consiglio non pagate più 170.00 euro come ho fatto io !!!!!!!

Alex
Alex
Rispondi a  max
5 anni fa

Un mio amico che stimo molto mi dice sempre “le sconfitte sono sempre orfane e le vittorie hanno sempre tanti padri”. Non e mia intenzione difendere il sindacato, ma per capire dove avete sbagliato in modo da non ricadere nello stesso errore, dobbiamo ricordare quando il gestore, credendo di essere un matematico firmava le proposte aziendali one to one immaginando di conquistare fette di mercato da poter compensare il margine a cui rinunciava.(Nel mondo della fantasia, se fosse stato vero, doveva immaginare che con un centesimo non si possono assumere dipendenti per far fronte ad una mole di lavoro aumentata)
L’accordo successivo è stato un accordo che è servito per dare un minimo di sostenibilità al gestore portando quel margine accordato one to one da un centesimo a tre.

Cristiano
Cristiano
Rispondi a  Alex
5 anni fa

Le proposte one to one arrivavano assieme alla minaccia neanche tanto velata da parte della compagnia che, senza firma, avrebbero messo fuori mercato il gestore. Quando ho fatto presente la cosa al mio sindacato, al telefono un noto ex dirigente FAIB mi ha biascicato che “bisognava valutare” e “attendere”. Peccato che la compagnia mi avesse dato pochi giorni per decidere! In pratica se ne sono lavati le mani tutti, in primis i sindacati e ho deciso di conseguenza. Questa è la storia che sta dietro molte forme one to one: era questione di sopravvivenza sapendo che eravamo SOLI.

FLAVIO
FLAVIO
Rispondi a  max
5 anni fa

tu hai pagato 170 mila € per rilevare un’impianto ? dimmi che ho capito male.

mauro
mauro
5 anni fa

Tutti parliamo ed è un bene,ma nessuno dice concretamente cosa si deve fare,io proporrei che i sindacati, i comitati, ecc. ecc, passasero dalle parole ai fatti,quindi due sono le cose o le vie legali oppure dopo un lavoro di preparazione per far capire che siamo nel giusto, uno sciopero chiedendo tutto ciò che serve per avere una giusta renumerazione

Max
Max
5 anni fa

sindacalisti che han tutte stazioni di servizio con tutti i servizi, bar, tabacchi, lavaggio, pensiline ecc.ecc. avete firmato accordo a 27,5 € da fame e per questo chiudo, che siate…….