Ascom Pordenone, indispensabile l’unità della categoria

Riceviamo e pubblichiamo un accorato appello dell’Ascom di Pordenone che invita la categoria all’unità per contrastare l’attuale grave crisi dei Gestori, data anche dalla scarsa resa del margine riconosciuto.

Comunicato Stampa
Alla luce dei recenti sviluppi, è ormai di solare evidenza come la categoria dei gestori sia in forte sofferenza, in quanto pesantemente gravata da una burocrazia farraginosa e da dinamiche di mercato prive di tutele e garanzie.

Il primo attacco alla categoria si è infatti registrato con la recente sospensione del credito d’imposta riconosciuto dal precedente esecutivo al fine di arginare l’aumento delle commissioni bancarie, quale diretto corollario dell’obbligo di tracciabilità dei pagamenti.

Da ultimo, il nuovo Governo si è spinto addirittura oltre, contemplando la possibilità di adottare un vero e proprio provvedimento di confisca del rimborso stesso.

A ciò si aggiungano le difficoltà sempre crescenti legate alla nuova fatturazione elettronica che costringono i gestori a dover recuperare all’interno del proprio cassetto fiscale, una ad una, le fatture emesse conto terzi dalle società petrolifere, rendendo quindi la procedura lenta e complicata.

Il colpo fatale è dato dalla scarsa resa del margine riconosciuto ai gestori, che si sta via via assottigliando sino ad una media di 2 centesimi per litro, e dal crescente numero dei distributori presenti sul territorio nazionale, frutto di una mancata razionalizzazione della rete.

Significative, a tal proposito, risultano le parole di Daniela Maroni, vice-presidente della Figisc Confcommercio, che parla di una categoria ridotta allo stremo “come i pastori sardi”, la quale necessita di “un margine minimo garantito (…) che ci possa consentire di restare sul mercato, scongiurando la chiusura di strutture distributive che sono al servizio dei consumatori”.

Pertanto, risulta indispensabile l’unità della categoria al fine di contrastare con efficacia e concretezza la grave situazione di crisi che attanaglia, ormai da tempo, questo difficile settore.

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pippo
pippo
5 anni fa

Egregia Daniela Maroni
Come puo’ paragonarci ai pastori Sardi? Noi tuttalpiù potremmo essere le pecore dei pastori
Noi al contrario di loro non abbiamo mosso un dito ,loro hanno versato il latte ,e lottato ,anche con metodi poco ortodossi ,loro hanno un sindacato che li a portati in piazza e hanno ottenuto ,poco ma qualcosa
Voi ? cosa ci proponete di fare ? un giorno di sciopero con 15 di preavviso
Abbiate almeno il buon senso di stare zitti ,o sentite la sedia traballare