A Olzai (NUORO) ha chiuso il distributore di carburanti e presto la struttura verrà smantellata. Antonello Soro, l’ormai ex titolare di 57 anni, ora disoccupato e non proprio prossimo alla pensione, sei anni fa, sapeva che avviando la gestione della pompa, avrebbe avuto margini di guadagno minimi, per via dell’inesorabile calo degli utenti e per la politica delle compagnie petrolifere, ma non credeva di poter arrivare a un punto di esasperazione tale, da non vedere l’ora di chiudere.
E se non ha partecipato alla protesta dei benzinai della Sardegna indetta dalla sigla sindacale Angac con il motto “Schiavi del caporalato petrolifero”, che si è tenuta a metà agosto sotto il consiglio regionale a Cagliari, è solo perché ormai per lui non ne valeva più la pena e la chiusura era già decisa.
«Per trent’anni ho fatto questo mestiere – spiega –, 24 da dipendente del vecchio gestore, e sei come gestore. Ma nulla è mai migliorato. Basti pensare che quando questo distributore lavorava a pieno regime, si arrivava a 2.500 litri di carburante erogato in un giorno. Ultimamente appena 200 litri. Con un margine di guadagno netto di 0,02 euro al litro, per guadagnare 25 euro, con le premialità, al giorno avrei dovuto vendere almeno 1.000 litri. Cosa impossibile. Inoltre, c’è il paradosso che se anche io compro a prezzi elevati il carburante per rivenderlo, il guadagno è sempre quello».
Perché impossibile? Eppure Olzai è un luogo di passaggio dal Nuorese al Mandrolisai, ed è facile pensare che anche se la popolazione locale è in netto calo, un minimo di traffico da e per i due territori ci dovrebbe essere. «No. Anni fa c’erano tantissimi clienti, proprio del Mandrolisai, e non solo. Di qua passavano turisti, insomma un traffico che portava il distributore ad avere guadagni che ne potevano sostenere l’esistenza. Ma ora, oltre a una minore utenza, ci sono state le politiche di liberalizzazione delle pompe di benzina, che hanno portato alla nascita di tante pompe bianche. La compagnia Q8, qua pagava l’affitto, ed è chiaro che per loro è antieconomico tenere un distributore aperto dove non si guadagna. E i prezzi imposti, oltrettutto altissimi, non hanno fatto altro che allontanare i pochi clienti rimasti, che ora andranno tutti a Ottana. Molte persone, non capiscono che i prezzi dei carburanti non siamo noi gestori a farli, ma sono prezzi imposti dalle compagnie in base al traffico. Meno traffico c’è, più alti sono. Posso dire di essermi liberato da un balzello (spese Inps, commercialista, Enel), dall’altra però provo un profondo rammarico».
Olzai del resto, 870 abitanti, ultimamente pare registrare solo segni meno: dal 2017 ad oggi ha chiuso un bar, l’unico fornaio, un negozio di arredamenti e l’unico b&b.
E la fine che faremo un po tutti non cosi male come collega sinceramente sarei andato via prima a 57 anni a piedi costretto a sbattersi per mangiare e prendere pensione da fame e viene gente a pagarti con carta reddito di cittadinanza e non fa un cazzo tutto il giorno che paese fanno bene i pensionati che possono andarsene .