Sarrabus. Disagi e proteste a San Vito, Muravera, Villaputzu e Villasimius. Maggiorazione di 20 centesimi al litro rispetto al resto dell’isola
Un litro di benzina o di gasolio, nei distributori di carburante del Sarrabus, costa venti centesimi in più rispetto al resto della Sardegna. È cosi da oltre sei mesi, con prezzi praticamente uguali (1 o 2 centesimi di differenza al massimo) tra gli impianti di Muravera, San Vito, Villaputzu e Villasimius (Esso, Q8, Eni e IP). Un salasso che ha portato gli stessi gestori («siamo noi le prime vittime») e i sindaci dei quattro Comuni a denunciare pubblicamente una situazione non più sostenibile. Nell’ultimo anno – hanno spiegato Adele Cireddu e Adriano Meloni dell’impianto Esso di San Vito – il fatturato si e ridotto del 40 per cento. Per noi, ma non per la compagnia che paradossalmente guadagna sempre lo stesso. Non solo, siamo stati costretti a licenziare un dipendente. E non abbiamo armi per difenderci, il prezzo è imposto dalle compagnie petrolifere».
Ieri mattina un euro e 67.6 per un litro di benzina in modalità self, un euro e 60.6 per il diesel contro i prezzi dì un qualunque distributore Tamoil di Cagliari, rispettivamente di 1,53 e 1,43 centesimi a litro. «Se poi ad esempio viene un anziano – ha aggiunto Meloni-non me la sento di fargli pagare il prezzo del servito, e cioè altri 18 centesimi. Offriamo il servito al prezzo del self service e un guadagno fisso per noi di appena 2,7 centesimi lordi per litro». In tanti, come ha denunciato il consigliere di San Vito Gianfranco Mattana (48 anni), «ormai si riforniscono a Cagliari. Chi di dovere ci spieghi il perché di questo salasso».
Sindaci in prima fila
I primi cittadini di Mura-vera, Villaputzu e San Vito lo scorso giugno hanno informato della situazione il ministero dello Sviluppo economico: «Gli utenti di questo territorio – hanno scritto Marco Falchi (65), Sandro Porcu (40) e Marco Antonio Siddi (73) – si ritrovano costretti a pagare un prezzo superiore di circa 15 centesimi rispetto a Caglia-
ri e hinterland e di dieci centesimi rispetto all’Ogliastra. Considerato che il carburante trasportato proviene da un’unica raffineria e viaggia sulle stesse autobotti, non si capisce come mai anche in Ogliastra costi di meno ». A distanza si sei mesi l’unica riposta pervenuta è stata un ulteriore rincaro dei prezzi del carburante (sino a venti centesimi al litro): «Il nostro territorio – ha detto il sindaco di Muravera e presidente dell’Unione dei Comuni Marco Falchi -oltre ad essere dimenticao, adesso viene anche tartassato dalie compagnie petrolifere. L’autorità garante per i prezzi intervenga per restituire dignità alle periferie e mettere fine alla vergognosa situazione.
Fonte: La provincia di Cagliari
Si chiamano liberalizzazioni ,quelle volute dal Bersani e dal Monti e sostenute dalle ass consumatori ,l antitrust puo fare ben poco se non ci sono i presupposti di “cartello ” Mentre VOI potete fare molto ,basta volerlo ,chiudete gli impianti ,sciopero ,malattia ,infortunio ,ferie ,ma chiudete