Denuncia di Angac sulla grave situazione dei Gestori Carburanti

Nei giorni scorsi Angac ha divulgato una denuncia a tutto campo sullo stato di grave situazione in cui si trovano i Gestori Carburanti. Di seguito riportiamo in forma integrale il contenuto della comunicazione. 

Noi dell’ANGAC Associazione Nazionale Gestori Autonomi Carburanti, denunciamo il più grande e palese abuso contrattualizzato e continuato in cui vivono quotidianamente i gestori carburanti, nel silenzio complice delle istituzioni.

Il dimezzamento del margine di guadagno, l’imposizione di prezzi discriminatori, l’abuso di posizione dominante e dipendenza economica hanno ridotto un’intera categoria a livelli di indigenza.
Oggi un gestore lavora minimo 53 ore settimanali, come da contratto, e guadagna mediamente 3 centesimi a litro lordi, con una remunerazione, che tolti i costi minimi di gestione, è di poco più di 1 € all’ora, cioè un caporalato petrolifero peggiore dello sfruttamento dei raccoglitori di pomodori!!! con la differenza che quest’ultimi lavorano in nero e non dovrebbero esistere, noi invece siamo contrattualizzati e lavoriamo sotto gli occhi di tutti.

Il lavoro del gestore era un’attività dignitosa, adeguatamente remunerata. Esisteva un prezzo unico, diversificato per provincia consigliato dalla compagnia, il gestore quale libero imprenditore, stabiliva liberamente il prezzo finale, e lavorava in completa autonomia.

Con i sopraggiunti accordi collettivi nazionali dal 2002, il gestore viene privato del potere contrattuale, infatti non è più necessaria la sua firma e quindi la sua volontà, ma gli accordi vengono siglati al posto suo dai sindacati di categoria definiti maggiormente rappresentativi, (piacerebbe sapere quanto rappresentativi, poiché non è dato conoscere il numero dei loro associati); nati in teoria per difendere il singolo gestore da contratti one to one, in pratica lo hanno consegnato senza nessuna possibilità di salvarsi allo sfruttamento incontrastato delle compagnie. La cosa più sleale è che la maggior parte dei gestori ancora oggi non vengono informati né preventivamente di quanto verrà firmato per conto loro, né successivamente, del contenuto degli accordi stessi ai quali i gestori dovranno comunque sottostare per tutta la validità e la durata.

Con questi accordi viene imposto al gestore un prezzo “consigliato” che in realtà è un vero e proprio prezzo imposto, dal quale non può discostarsene minimamente, a pena di vedersi decurtare dalla compagnia, sino all’ultimo centesimo se decidesse di vendere in sovraprezzo rispetto al prezzo “consigliato”.

Il margine, fissato inizialmente con i primi accordi in circa 5 centesimi a litro, viene ridotto gradualmente da accordi collettivi successivi sino ad arrivare ai 2,5 centesimi di margine medi attuali, cioè praticamente è stato dimezzato mentre nello stesso tempo aumentavano i costi di gestione e del caro vita.

Dapprima la tendenza delle compagnie è quella di “selfizzare” gli impianti, con la figura del gestore ridotta al minimo, poi la compagnia decide di sfruttare ulteriormente il lavoro del gestore e impone la modalità servito con prezzi maggiorati rispetto al self tra i 20 e i 60 centesimi in più, di cui al gestore vengono riconosciuti solo 2 centesimi, ma la restante maggior differenza, la incamera totalmente la compagnia, appropriandosi del valore aggiunto del servito dato interamente dal lavoro del gestore.

Il gestore è obbligato ad acquistare ad un prezzo imposto dalla compagnia superiore al prezzo che la stessa pratica nei propri impianti self e alla GDO subendone la concorrenza sleale e l’abuso di dipendenza economica, deve rivendere ad un prezzo di vendita imposto, con un margine fisso imposto, rispettando un orario imposto, (forse tra i più lunghi che si conoscano di ben 53 ore settimanali), e quindi non è più libero imprenditore ma partita iva/ dipendente mascherato, con però tutti gli obblighi e gli oneri degli imprenditori.

Con il prezzo imposto arbitrariamente e senza nessun limite, la compagnia attua un vero e proprio abuso, perché in questo modo può facilmente reprimere i gestori ribelli e sgraditii; è un’attività prepotente che viene messa in atto, quando la compagnia decide di togliere la gestione per affidarla ad altre ignare vittime spinte dalla necessità impellente di assicurarsi un posto di lavoro per il quale dovranno impegnare capitali accumulati con sacrifici e che perderanno con certezza.

Il gestore poi, è subissato dall’aumento degli obblighi e oneri di gestione, che lo rendono stremato e sfruttato per poco più di un tozzo di pane, esaurito da un lavoro che lo occupa sino allo sfinimento, senza prospettive per un futuro suo e della sua famiglia.

Evidenziamo l’enorme sproporzione tra l’esiguo margine gestore, circa l’1% dell’importo del prezzo del carburante, che genera un elevato rischio per l’incolumità a causa del sempre più crescente aumento di furti/rapine, essendo esattore a titolo gratuito dello Stato e “sorvegliante” h24 per la compagnia.

Ci siamo costituiti in associazione, perché quei sindacati che dicevano di difenderci, in realtà, ci hanno consegnato ad accordi capestro a vantaggio unilaterale delle compagnie, che attuano indisturbate una politica di strozzinaggio nei confronti del gestore con un abuso di posizione dominante e di un cartello tenendo artificiosamente alto il prezzo del carburante a danno degli indifesi consumatori.

E’ necessaria una denuncia collettiva di questo fenomeno che grava sul consumatore finale e sta portando al fallimento migliaia degli oltre 22.000 distributori sul territorio nazionale, che impiega oltre 80.000 lavoratori.

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fabio
fabio
5 anni fa

TUTTO VA BENE PUR DI COSTRINGERE LE COMPAGNIE A DARCI UN AUMENTO DI MARGINE CHE ORMAI E’PALESEMENTE INADEGUATO.

fabio
fabio
5 anni fa

ALMENO 8 CENTESIMI SUL SERVITO

fabio
fabio
5 anni fa

NON UN MILLESIMO DI MENO

PAOLO
PAOLO
5 anni fa

Condivido a pieno è la verità

pippo
pippo
5 anni fa

Diamo a Cesare quel ecc ecc
Gli impianti non sono 22000 ma con gestione saranno si e no 10000,e questo NON sta portando al fallimento migliaia di gestioni ,prova ne è che allo sciopero non hanno aderito migliaia di gestori .Questa ennesima,giusta denuncia non serve a nulla è la fotocopia delle altre ,ma la musica non è cambiata La domanda che ci dobbiamo fare è :i gestori vogliono cambiare ,vogliono diventare imprenditori sono disposti a lottare per vincere ? Sono disposti a fare l unica forma legale di protesta ? lo sciopero generale con chiusura degli impianti e blocco dei depositi ? Siamo tutti consapevoli che parlare non serve più a nulla ,che le gestioni saranno eliminate volenti o no ?E le abbandoneremmo noi spontaneamente ,perché se il margine non aumenta falliremmo Qualcuno dice :8 centesimi sul servito ,col cazzo !!!10 centesimi su tutto !! io ,noi non possiamo vivere con 3 euro all ora mentre un operaio ne costa 30 è assurdo Qualcuno dice che pretendere 10 centesimi è follia ,i contratti non si possono disdire ,naturalmente questo vale solo per noi ,tutti gli altri lo possono fare iniziando dal Governo

Roberto Timpani
Roberto Timpani
5 anni fa

Se queste sono le argomentazioni devo dire che mi pare che chi sta facendo il gioco delle compagnie o dei retisti non sono i Sindacati maggiormente rappresentativi anzi , quelli che si definiscono tali.
Ma non entro piu’ di tanto nella discussione. Ho già detto altre volte che spesso questa associazione in un delirio di onnipotenza ha scritto che rappresentavano 22 mila gestori, come fa adesso.
A proposito, continuo a dirlo, ma giusto per un suggerimento : non è abuso di posizione dominante . Eppure credevo che sia questi che altri fossero ben consigliati. Visto che c’è qualcuno che ogni tanto richiama le leggi – come ha fatto Balia che ci ha ricordato che esiste il Decreto Bersani – mi piacerebbe che qualcuno leggesse e capisse la Legge sulla concorrenza . Ma scusate, faccio parte di quei sindacati che vi hanno rovinato, addirittura dal 2002 !! Ma non credo di avervi tolto le risorse per guardare, dico solo, guardare, su internet quelle leggi. E penso che i vostri consulenti abbiano ancora qualche euro per studiarle.
Una domanda pero’ necessita. Ma prima questi signori sbandieravano l’Accordo Eg come la rovina dei gestori e la prova provata dei danni che avremmo fatto. E nei documenti che hanno inviato a qualche onorevole si incentrano sul contratto EG del luglio del 2018. Adesso arriviamo fino al 2002 ? Ah, scusate non avevo immaginato che anche altri del nord parlano degli Accordi del 2002. Quindi ci voleva una correzione di tiro, perché altrimenti non c’era identità di vedute.

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Io credo che il ricordare gli accordi del 2002 non sia una cosa proprio peregrina, lo sai bene che non sono l’unico, vecchio sindacalista, a pensare che è proprio l’impostazione data da quegli accordi che ci ha portato alla situazione attuale, e spero che mi sia ancora concesso di esprimere un pensiero difforme da altri. Che poi qualche gestore si metta a “delirare”, come dici tu, è anche comprensibile, ma quando uno pensa che 8 cent al litro sul servito sia il minimo mi trova perfettamente d’accordo, questo visto e considerato il differenziale del servito rapinato per conto della compagnia di turno, e da bravi rapinatori si divide il malloppo in due, e 8 cent sono il minimo. Quanto alle leggi sulla concorrenza ed il mercato, comunitarie e nazionali permettimi di credere di capirne qualcosa, non dico più di te o di Di Vincenzo o Zavalloni, ma di molti, troppi, presidenti si, e non parlo dei provinciali o di quartiere. Gente che quando nomini certi argomenti capisci benissimo che è un tantino a digiuno….

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Moreno Parin
5 anni fa

E vabbè saranno a digiuno altri . Ma continuare con sta storia della posizione dominante significa oer qualche avvocato non avere completato gli studi e poveracci quelli che seguono questa linea . Da quelli di brescia in avanti. Commissione di giustizia europea , legge del 1990, prezzo di cessiobe. Fra un po’ dichiarano guerra agli alieni e la fantascienza è servita . Poi che ricordiamo gli accordi del 2002 sul prezzo massimo. Sono passati 17 anni. Ce ne ricordiamo ora giusto per dire che il sindacato è il nemico da abbattere. Caro Parin dagli qualche dritta altrimenti vanno a sbattere e qualche gestore illuso li va a cercare sotto casa ..

Mauro
Mauro
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Commenta…Mi scusi per la mia ignoranza, è legale per le società petrolifere prendere gli utili dalla vendita al minuto,ossia dal servito, se non sbaglio loro vendono all’ingrosso siamo noi che vendiamo al minuto.

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Mauro
5 anni fa

Questa è una osservazione per niente peregrina, secondo me ci sono due punti da prendere in considerazione, il primo riguarda la contestualità delle vendite in rete ed extrarete, chiaro che c’è la concreta possibilità di compensare i minori utili di un settore con l’altro, dovremmo ricordarci che la Telecom, ora Tim, ha dovuto scorporare i bilanci della gestione della rete con la vendita del servizio. La seconda è il differenziale servito-self service, qui è palese che si utilizza un folle guadagno pro litro per sistemare i bilanci del self service che, si badi bene, non è che siano in passivo, il problema non si porrebbe se il differenziale rimanesse per intero al gestore, e sarebbe ben giustificato dal costo della “manodopera” necessaria al servizio. Due conti che anche i bambini dell’asilo ci arriverebbero a fare.

Mauro
Mauro
Rispondi a  Moreno Parin
5 anni fa

Volevo sapere soltanto se è legale,si o no,grazie

Mauro
Mauro
Rispondi a  Mauro
5 anni fa

Commenta…Nessuna risposta perché non sa se è legale,oppure suppone che la domanda non sia d’interesse generale,se cosi fosse mi scuso, comunque la ringrazio ugualmente

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Mauro
5 anni fa

la domanda è sicuramente di interesse generale, almeno per me. Però, e mi spiace, non posso dire se è legale o meno, secondo me ci sono dei profili di illegalità, ma la certezza l’avrei solo se porto davanti un giudice la cosa, e anche qui la certezza non ci sarebbe, almeno fino alla eventuale sentenza della Cassazione.

Mauro
Mauro
Rispondi a  Moreno Parin
5 anni fa

Grazie come suppongo anche io che sia, ma non dobbiamo darci per vinti

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

beh, non direi che il discorso sulla posizione dominante sia proprio da buttare, a mio parere, come altre cosine della normativa sulla concorrenza ed il mercato, poi non andrei a denigrare gli avvocati, come noi ce ne sono di bravi e meno bravi, io faccio parte dei secondi. Certo che sono passati 17 anni, ma io ricordo un tizio della Faib, e non l’ultimo arrivato, che nel 2009 criticava pesantemente gli accordi, magari una voce fuori dal coro ma rileggere quanto ha scritto da da pensare, e anche in Figisc c’era chi la pensava come lui, e dopo 17 anni rivedremo le firme su accordi sostanzialmente uguali. Possiamo dissentire? O è fantascienza?

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Moreno Parin
5 anni fa

A me piacciono i film di fantascienza . Ma se abbiamo bisogno di fatti concreti si spegne il televisore e ci si mette a lavorare pensando a come fare nell’immediato. Se si pensa che so tirano fuori gli accordi sul prezzo massimo bisognerebbe spiegare il contesto e su questo portale occuperei tutto lo spazio. Dalle trattative in commissione europea sulle intese verticali ai regolamenti del 1999 e del 2010. Chi vuole accomodarsi lo faccia . Ho esaurito le energie su questi temi dal 1995.

Stefy
Stefy
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Non avete nemmeno fatto niente per far sì che cambiasse lo stato di malessere dei gestori,e ora vi risentite se qualcuno vi accusa di aver sbagliato ? Nell accordo sindacale della mia compagnia c è la sua firma non la mia…. non abbiamo deciso noi di affossare la categoria …se fosse successo a lei ? Dovreste chiedervi il perché delle associazioni nuove nate e pensare a come cercare di evitare il peggio visto che molti colleghi sopraffatti dalla disperazione hanno compiuto gesti estremi !Scusateci se siamo schifati dal comportamento vostro è delle compagnie e delle istituzioni che restano del tutto indifferenti, Continuando ad arricchirsi mentre noi non possiamo pagarci neanche l inps !!!
E finiamola con la solita solfa che avete scelto il male minore… è un male e avreste dovuto porvi rimedio .

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Stefy
5 anni fa

Certo che c’è la mia firma in calce all’Accordo con Eg. perché lei ha un impianto EG vero ? Bene. accetto il suo consiglio : quando scadrà a breve l’accordo lascero’ che Eg faccia dei gestori quello che Petrolifera Adriatica, Amegas, Retitalia, Enerpetroli, Basile ( se vuole le indico le regioni e i nomi degli altri 800 gestori ex esso ceduti a questi operatori) e quindi che vengano a proporvi 2 centesimi sul self, niente bonus, condizioni contrattuali capestro, prezzi altissimi sul mercato. Cosi’, voi che sostenete di rappresentare il nuovo e i diritti dei gestori ( in Sardegna, in Italia, nell’intero Globo terrestre) sarete veri imprenditori e grandi clienti di avvocati e portaborse degli avvocati. Si immagini lei se mi vado ad impicciare di nuovo dei vostri diritti. Meglio liberi da sindacati, meglio liberi imprenditori che si fanno il loro reddito da soli. Guardi, sul serio : i volumi con Eg sono crollati come per gli altri perché Esso aveva prezzi molto aggressivi perché doveva vendere gli impianti con voi dentro con volumi gonfiati. Un impianto in maxisconto, mi attardo nella spiegazione, abbia pazienza, aveva 27,50 netto iva di margine e la cifra fissa di 11.100. Aveva bei volumi, diciamo 2 milioni e portava a casa 33 euro ogni mille litri. Oggi, in teoria avrebbe di piu’ pro litro, ma i litri sono crollati perché EG e gli altri non sono stati in grado di mantenere quei prezzi. Prima quindi, i gestori esso, forse anche lei e dico forse, non avevano solidarietà con gli altri perché vendevano e avevano pure lasciato il loro bonus di fine gestione in casa di mamma esso, perché si fidavano, ma hanno perso bei soldi di rendimenti . Poi, oggi, i gestori esso sardi si sono accorti che mamma esso non c’è piu’ e i grandi volumi – presi ai colleghi non dimentichiamocelo – non ci sono piu’. E la colpa ovviamente è del Sindacato che ha preteso di difendervi almeno dalla arroganza e aggressività degli altri operatori che hanno comprato gli altri 800 impianti. Va bene, le colpe me le prendo ma abbiate almeno la voglia – visto che sembrerebbe che state in contatto con il resto del mondo – di sapere cosa è successo dalla polverizzazione degli impianti esso in Italia. Non è difficile, basta informarsi.

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Sulla Esso non hai detto nulla di nuovo, da queste parti ci si domandava del perché la Esso non utilizzava parte del margine dei gestori per gli sconti, in ogni caso la Esso ci guadagnava lo stesso bene, la risposta è arrivato da sola quando ha messo sul mercato gli impianti, poi ci siamo chiesti se quelli che hanno acquistato gli impianti avessero fatto due conti seri, e su questo non ho ancora una risposta definitiva, forse si, forse no, solo i bilanci daranno una risposta accettabile

mario da parma
mario da parma
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Commenta sig. Timpni io sono eg certo che è meglio questo che adriatica ed altri,ritengo che prima di firmare accordi che impegnano i gestori bisognerebbe informarli anticipatamente dei contenuti e sottoporre tali accordi a referendum alla categoria interessata in modo che siano partecipi del loro destino onde risparmiare dopo accuse infondate alla dirigenza sindacale a volte miope

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  mario da parma
5 anni fa

Caro Saturnino, hai colto quello che volevo dire e ti ringrazio della tua testimonianza. Fare un referendum con questa categoria non è come affiggere un manifesto in una sala del “Padrone” e indire una assemblea dei lavoratori. In questo settore, ci metteremmo anni prima di arrivare – anche con wzapp o e mail o volantinaggio – a tutti i gestori di questa o di quella compagnia o retista. Per non avere forse neanche risposte. Nel finire del 2009, quando la Fegica si mise in macchina e sui computer per invitare gli oltre 4200 gestori eni a NON FIRMARE l’accordo del 29 luglio 2009 che noi ritenevamo altamente pregiudizievole, dopo 6 mesi avevamo si è no raggiunto neanche la metà. Mentre tutti avevamo firmato l’accettazione. Il referendum né tantomeno i social sono applicabili visti i costi e l’estrema capillarità degli impianti in tutte le Regioni. Noi abbiamo fatto le assemblee non ovunque ovviamente, sempre per lo stesso motivo di prima, e ascoltato le gestioni – numerose – venute in delegazione. In genere pero’ vengono direttamente investiti i comitati di colore e gli organismi dirigenti delle singole sigle. E’ evidente che questo sia un limite, ma non ci sono altre strade. Prendi ad esempio, ma giusto per dare un dato recentissimo : noi abbiamo divulgato una posizione fortemente critica sulle nuove promozioni Poste Italiane e l’Eni. A parte che qualcuno degli autoconvocati ha ripreso questa circolare e l’ha veicolata come una posizione di altri, ma lasciamo perdere, dicevo questa posizione della Fegica non ha impedito che i gestori, invitati nelle convention eni, abbiano, senza neanche leggere i contratti che venivano sottoposti ( “Vieni col timbro e il codice fiscale”” hanno detto i solerti addetti reti ai gestori -..) firmato TUTTI con entusiasmo le nuove promozioni di questa compagnia. Banale forse, ma vero….

mario da parma
mario da parma
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Commenta…se abbiamo una categoria di colleghi un po’ superbi la colpa come ti ho detto in passato è anche colpa della triade che non ha mantenuto quel grado di sindacalismo che avevamo negli anni 80

Rosario
Rosario
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Mi scusi intromissione, io sono purtroppo un EG, quindi Lei sostiene che l’accordo EG firmato, sia un buon accordo che da sopravvivenza ad un gestore che vende soltanto carburanti e lubrificanti senza altre attività?

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Rosario
5 anni fa

Non ho mai detto che fosse un buon accordo. Dico che quando abbiamo incontrato la EG ad aprile, a pochi mesi del loro ingresso ufficiale il 14 febbraio 2018 ci dissero che non avrebbero voluto continuare ad applicare l’accordo ESSO del 16 luglio 2014 e che erano proni ad affrontare qualsiasi causa. Quindi, dopo quasi 4 mesi di trattive notte e giorno, confidammo che piuttosto che lasciare i gestori in mezzo al guado e seguire quei pochi o tanti che avrebbero voluto o potuto fare causa ad EG – venivamo dal pronunciamento del Tribunale di Roma di Gennaio che stabiliva la impossibilità per il Sindacato di agire processualmente ma indicava che gli accordi individuali era nulli ma tale nullità doveva essere fatta valere dal singolo gestore – abbiamo siglato con molti dubbi ma almeno con condizioni piu’ accettabili di quelle che avrebbero imposto gestore per gestore . Scelta difficile ma confermo necessaria. Meglio impugnare un Accordo che fare impugnare ad ogni singolo gestore le condizioni imposte dall’operatore petrolifero. non credo di aver usato mille giri di parole.

Rosario
Rosario
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

La ringrazio per la risposta. Almeno è una risposta più volta chiesta a sindacalisti locali e mai avuta. Approfondirò con lei se non le dispiace

Massimo
Massimo
Rispondi a  Stefy
5 anni fa

Cara Stefy, intanto noto con piacere che riesce a commentare. L’altro giorno il suo messaggio pareva volesse fare intendere tutt’altro in riferimento alla libertà di espressione che le garantisce questo umilissimo spazio che (la informo) è voluto da chi (secondo lei) ” non ha fatto niente per far sì che cambiasse lo stato di malessere dei gestori”. E sia chiaro questo spazio è fatto da Gestori. Il problema vero è che con queste informazioni si sperava di dare ai Gestori (in passato) uno strumento ed un percorso di consapevolezza che ci permettesse di ardire ad un dibattito che fosse rispettoso proprio degli eventi storici che accadevano. Anche chi le scrive è schifato dai comportamenti di Compagnie, istituzioni, associazioni dei consumatori, Antitrust, e ci metta pure tutti quei colleghi che sbattendosene sempre altamente (quando non sono stati complici dei cosiddetti “schifosi” veri e non il sindacato) hanno lasciato che pochi si siano trovati a combattere e salvare il salvabile. E’ questo ne è il risultato. La categoria si è affossata con le sue proprie mani ed il Sindacato (denigrato anche dalla stessa modernità perché non avrebbe nemmeno dovuto più esistere) è stato semplicemente costretto a mettere pezze che permettono a me ed a lei ancora di interloquire in questo dibattito. Mi chiedo e le chiedo dove fossero prima quei gestori che adesso si definiscono autoconvocati. Io che mi reputo attento non li ho mai ne visti ne sentiti. Oggi, forse vigliaccamente hanno deciso di incolpare il sindacato prima di tutti gli altri e soprattutto se stessi….

Stefy
Stefy
Rispondi a  Massimo
5 anni fa

Gentilissimo L altro giorno
Era solo un modo ironico per far notare che di solito ci si confronta in questi discorsi, a volte con modi più o meno inopportuni e non è mai successo che nessuno abbia atteso ore prima di esprimere un parere …Sono certa mi comprenda ,a volte leggendo alcuni commenti si risponde di getto guidati per lo più dalla rabbia per la situazione . Per quanto mi riguarda abbiamo già deciso di lasciare L attività perché inutile starci a girare intorno , orario continuato la colonnina gpl a 150 metri dal resto dell impianto quindi necessariamente bisogna essere in due , ci lavora la mia famiglia e tolte le spese a malapena resta uno stipendio .sono anche a 25 km da casa …,credo chiunque sarebbe abbastanza risentito..per noi è diventata un oppressione non un lavoro, e credo che nella mia stessa situazione si trovino i 10000 gestori che possono ancora considerarsi tali ..ormai credo nessuna compagnia faccia differenza ( non sono Eg) ma se la figura del gestore non è più indispensabile perché non lo dicono chiaro invece di ridurci in tale schiavitu??perche alle ultime riunioni hanno parlato di rivalutazione del ruolo del gestore?per prenderci ancora per i fondelli ?noi non ci fidiamo più !

mario da parma
mario da parma
Rispondi a  Stefy
5 anni fa

Commenta..caro stefy per cambiare le cose bisogna impegnarsi assiduamente non vedo ora colleghi disposti a questo perciò abbiamo ciò che passa il convento.IO da anni sostengo che bisogna cambiare la dirigenza sindacale con elezioni e non con cooptazione in base a programmi diversi ma eletti direttamente dai colleghi,4 sindacati a volte politicizzati sono troppi se non strettamente confederati.

Gessica
Gessica
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Signor Timpani! Mi stupisce…chi mai ha detto che ANGAC tutela 22 mila gestori? Non è abbastanza attento alla lettura dei diversi comunicati. Forse si riferiva al fatto che in Italia i soliti ” circa ” 22 mila sono a rischio di cessata attivita? Si… allora confermiamo e alla grande..
Le nostre associazioni non hanno dichiarato ne divulgato nessun numero di iscritti… voi? Forse il picco è in calata quindi si riserva nel divulgarlo per non storpiare la rappresentativita’ storica..

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Gessica
5 anni fa

Si veda il documento consegnato alla x commissione industria della camera

Gessica
Gessica
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Sig.timpani! Visto e rivisto quello inviato alla x commissione.. rilegga se dovesse capirarLe sotto gli occhi..

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Gessica
5 anni fa

Si imnagini se ho problemi a comunicare gli iscritti veri.lo facciamo da anni al ministero de lavoro. Certificati dalla Cisl e con tessere vere. Non contrin . Solo tessere vere ogni anno rinnovate guardando negli occhi i gestori . Chieda a Balia in proposito. Che siano tante o poche gentile signora non credo che voi possiate giudicare.

Mauro
Mauro
5 anni fa

Commenta…Sig Parin , Sig Timpani,Signori di Angac noi Gestori siamo stufi di sentire chi è il più bravo, scusate ma sembrano i discorsi dell’asilo, finitela di litigare sotterrate l’ascia di guerra è riunitevi per cercate di trovare la soluzione,cosi non andiamo da nessuna parte.

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Mauro
5 anni fa

Caro Mauro ma con chi dovrei dialogare ? Con chi co ha coperto di insulti e individua in noi il nemico da abbattere ? Facessero la loro strada e vediamo cosa riescono a fare . Noi continuiamo a pensare che la controparte sono i petrolieri e i retisti. Loro hanno la sindrome del beduino.

Marco
Marco
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

L’importante è che non firmiate contratti a nome di tutti. Perchè al momento molti,ma davvero molti, non si sentono piú rappresentati dai Sindacati cosí detti Storici…….

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Marco
5 anni fa

ti ho risposto sopra dando un commento a Parin.

fw14
fw14
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

GARAU TORINO GAIA
FW14
SANTITA’ Timpani
Mi permetto di dissentite sul quesito del sig
MARCO.Alla quale ritengo lei non abbia risposto
in quanto :
LEI ha Firmato e difeso LA CESSIONE DELL ‘IMPRENDITORIALITA del gestore legandolo a vincoli di MARGINE contrattualizzato
NON ricavando da questo scambio nessuna sicurezza riguardante il prezzo di cessione
congruo almeno sugli impiati ifrabrend (lo lascio con la e )nella stessa area.
ponendo il gestore in una spirale di ricatto perenne!!!
le azioni di abuso di dipendenza economica perpetrato in questi anni da parte delle compagnie petrolifere sono il frutto di questa
vostra folle scelta.
Ora ritengo dobbiate concentrarvi sul come porre rimedio, a tutto cio’
cominciando dal prezzo di cessione,
concorrenza infrabrand due punti fondamentali
per incominciare a parlare di nuovi contratti.
GLI STERILI QUANTO INUTILI TENTATIVI DI POLEMICA NON CI INTERESSANO
FATTI NON CHIACCHIERE
CORDIALITA’
SANTITA’

mauro
mauro
Rispondi a  fw14
5 anni fa

esatto!!i nostri problemi li conosciamo tutti.non ci serve che qualcuno ce li venga ad elencare ogni giorno.a noi serve una soluzione (euro) non polemiche

fw14
fw14
Rispondi a  Redazione GC
5 anni fa

Buongiorno redazione
FW14 da non confondere con FW13
GARAU GAIA TORINO
nel rileggere il mio post non trovo
ne aggettivi ne epiteti oltraggiosi nei
confronti di chichessia,
Ovviamente lei SIG DADAMO come redatore
e libero di censurare qualsivoglia commento ma la pregherei di utilizzare
un metro di giudizio unico
ed imparziale

CORDIALITA’

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  fw14
5 anni fa

Leggo molte cose sul passato, originali interpretazioni dei fatti e del contesto, e su questo il dibattito libero e democratico è utile ma ormai mi dispiace dirlo, fine a sé stesso. Adesso, immediatamente, il principale obiettivo è dare soldi e dignità a tutti i gestori, sia a quelli che sono piu’ imprenditori – o si sentono tali – degli altri, sia a quelli che, per varie ragioni, lo sono un po’ meno. Una proposta generale mi verrebbe da fare pero’ agli amministratori di GC: non pubblicare le comunicazioni di coloro che diffamano, offendono, invitano i gestori a seguire loro prezzolati avvocati. In ultimi analisi, come detto altre volte, se vari raggruppamenti di autoconvocati vogliono visibilità e lo vogliono nel nome di una rappresentatività tutta da dimostrare , si creino il loro portale, si facciano le loro pubblicazioni magari girando di impianto in impianto e facendo volantinaggio, vadano a comprarsi i loro spazi pubblicitari e via discorrendo. E cosi’ sempre invitando gli amministratori di GC, vengano bloccati i messaggi di vari soggetti che siano in qualche modo riconoscibili come soggetti che animano questi raggruppamenti di autoconvocati. Si facciano la loro strada utilizzando i loro potenti mezzi, non quello degli altri. Molto semplice. Ognuno deve farsi strada con il proprio lavoro, non quello degli altri. Non mi sembra poco democratico, mi sembra semplicemente giusto.
Il mondo è fatto di Instagram, twitter, Facebook, whatzapp ed altri strumenti di comunicazione. Poi se si vuole fare un portale e metterci i propri proclami, bisogna sudare e lavorare. Da veri imprenditori .

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Ottimo Timpani, e così siamo arrivati al dunque, alla proposta di censura, Massimo è liberissimo di farlo, è un suo diritto, però poi non dovrebbe pubblicare più nulla che in qualche modo riguardi gli auto convocati, giusto? La censura selettiva è ancora peggio della censura totale. Comunque, visto che ancora non mi hanno bloccato l’accesso, dico ancora qualcosa sul famoso iperself Eni, ovvero ricordo che la Figisc di Alessandria a quel tempo porto Eni in tribunale proprio sull’iperself, e l’allora presidente nazionale Figisc, Luca Squeri, sconfessò la cosa con una bella letterina che custodisco nel cassetto, un gran bell’assist all’Eni, poi si dovrebbe ricordare che i primi a firmare l’iperself furono proprio i rappresentanti sindacali, questo è il passato che spiega l’attuale e il futuro. Poi se vogliamo parlare di presente ti ricordo il posto dove ti ho chiesto dove devo firmare…

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Moreno Parin
5 anni fa

Su quella che definisci “censura” totale e parziale, credevo di essere stato chiaro che non me la prendevo con Gisc Tv. Ho premesso che una cosa è dibattere democraticamente, altro utilizzare come megafono GC per offendere e disprezzare il Sindacato, che avrà delle colpe ma fino ad un certo punto. Poi sul resto delle storia dell’iperself, mi permetto di ricordare la vicenda della fegica nazionale contro eni, da sola, compromessa proprio da un accordino che un sindacato aveva firmato sulla materia. E che ci è costata moltissimo anche in termini di pulizia etnica nei confronti dei gestori di quella compagnia associati alla Fegica.

Massimo
Massimo
Rispondi a  fw14
5 anni fa

Rispondo io al posto di Roberto visto che la domanda non solo non è educata ma è pure stupida. Quindi Roberto ti invito a non rispondere. Forse il signor GARAU TORINO GAIA FW14 si è svegliato solo oggi e non sa che proprio la Fegica e la Faib furano i promotori di una iniziativa denominata Libera la Benzina che aveva tra gli altri come scopo la formazione di un Mercato organizzato all’ingrosso dei prodotti petroliferi destinati all’autotrazione. (.Qui il link. Non sono i sindacati ad aver legato il Gestore mani e piedi agli accordi ed alla contrattazione. Ma i sindacati hanno dovuto sottoscrivere ciò che dettava ed imponeva la legge.

fw14
fw14
Rispondi a  Massimo
5 anni fa

LEI SIGNOR DADAMO
SEMBRA UN FIDO SCUDIERO
REDATORE MODERATORE
OTTIMO!!!!
MA NON SVENTOLI MEDITAZIONI FILOSOFICHE
DOPO AVER FIRMATO
LA PERDITA’ DI LIBERTA IMPRENDITORIALE
PER UNA CATEGORIA INTERA !!!!!
TUTTE LE ALTRE BALZELLE O ARTIFICI FILOSOFICI SONO CHIACCHIERE!!!!
SMETTA DI FARE CHIACCHIERE SETTARIE
E RISPONDA!!! CHI VI HA AUTORIZZATI!!
CORDIALITA
GARAU
FW 14

Massimo
Massimo
Rispondi a  fw14
5 anni fa

Purtroppo sei nello stadio delirante totale. Sei privo di lucidità mentale. Riprenditi e magari torna con argomentazioni a cui è possibile rispondere. P.S. io non ho firmato nulla ma accusare il sindacato di perdita imprenditoriale non è solo delirante ma anche stupido. Ed ognuno è libero di mostrarsi come meglio crede. Poi se scrivi il mio cognome fallo correttamente.

fw14
fw14
Rispondi a  Massimo
5 anni fa

se non hai firmato nulla non ti intromettere il chiarimento non era indirizzato a te!!!
ma al tuo capo VENERATO!!!
2 MI RIPRENDI COME EDITORE e poi ti lasci andare ad aggettivi pessimi
IN ULTIMO E NON ULTIMO!!!!
IL MERCATO LIBERO CONSENTE A TUTTI I SOGGETTI OPERANTI DI POTER CONCORRERE
SULLO STESSO PIANO SULLA BASE ANCHE DI UN PREZZO CONCORRENZIALE!!!
COSA NON POSSIBILE AL GESTORE CHE si VEDE CONCORRENZIATO IN MANIERA CLAMOROSA DALLA STESSA PETROLIFERA CON LA QUALE HA CONTRATTO DI COMODATO .
ED ESCLUSIVA SULLA FORNITURA!!!
POI PUI GIRARLA COME MEGLIO TI TORNA COMODO MA IL SUCCO NON CAMBIA
STAI NEI TEMI DI CONFRONTO
CHE DI AGGETTIVI NON CARINI NE AVETE
GIA’ USATI A DISMISURA!!!

Massimo
Massimo
Rispondi a  fw14
5 anni fa

E’ chiaro che parli di argomenti di cui non hai la minima conoscenza. Fai un miscuglio di cose scopiazzate o origliate a destra e sinistra pensando che il solo fatto di riportarle (ovviamente in maniera cosi confusa) ti dia la patente del sapere. Il Gestore è soggetto a leggi speciali che regolamentano il settore della distribuzione carburanti. Le associazioni dei Gestori si muovono al loro interno. Spesso (l’esempio del progetto di legge libera la benzina) hanno provato a correggere le storture sia di tali leggi che del mercato. Altri ci hanno provato anche con denunce alle antitrust europee (chiedere a Parin ) o con cause contro le compagnie petrolifere (chiedi al sottoscritto) ma siamo al cospetto di poteri straforti e straresistenti. L’unica cosa giusta che hai detto è sull’ammirazione che ho per Roberto Timpani ma anche per gli altri della Fegica. Lui qui mi sembra si sia sempre mostrato disponibile a discutere e spiegare con argomentazioni (condivisibili o meno ) sull’operato sia sindacale che sulle questioni di carattere generale. Credo sia ovvio che occorre essere almeno rispettosi per chi prova a dare la propria versione dei fatti (che piaccia o meno) . Io , da questo spazio difenderò sempre questo modo di porsi che comprendo non sia bagaglio culturale ne tuo ne evidentemente di chi pensi di autorappresentare.

fw14
fw14
Rispondi a  Massimo
5 anni fa

GARAU TORINO
non essendo abbastanza autorevole
prendo spunto da una persona autorevole
in materia cosi’ potrai ingegnarti ad
arrampicarti sugli specchi

Guardarsi indietro è necessario per capire le difficoltà attuali
Contributo al dibattito di Pietro Rosa Gastaldo (già Segretario nazionale Faib 1998-2005)
Nella distribuzione dei carburanti non c’è pace. | gestori dei punti vendita appaiono francamente indeboliti contrattualmente a penalizzati economicamente. Più che riflettere sugli effetti a bene ragionare sulle cause.
Credo che l’origine degli attuali problemi risieda negli accordi verticali sul prezzo massimo imposto’al gestore, realizzati con le compagnie petrolifere a partire dal 2002, dopo l’intervento dell’Antitrust.
Intese nefaste sul piano contrattuale e dei diritti, scarsamente vantaggiose sul versante economico, definibili di vera e propria sussistenza, che oggi mostrano tutti i limiti.
Intese sul prezzò massimo di vendita la cui potestà era detenuta del gestore e che è stata riconsegnato alle aziende petrolifere.
Intese che obbligano il gestore ad attenersi ai prezzi fissati dalle aziende, con un sistema di richiami a la possibilità della rescissione del contratto, nel caso di violazione dei prezzi da loro fissati, che li rende totalmente subalterni e prigionieri alle compagnie.
Su questi temi nel 2002 vivemmo un momento di discussione difficile nella Faib e con le altre associazioni. Si scontrarono due culture associative distanti fra loro: fra chi riteneva necessario affrancare i gestori da un sistema di regole e contratti che li asservivano alle aziende petrolifere, per renderli liberi imprenditori e chi preferiva i gestori deboli, da poter rappresentare e tutelare per ogni necessità nel rapporto con l’azienda; una cultura, questa, da sindacato dei lavoratori dipendenti.
Questa linea prevalse, mio malgrado, anche nella Faib ed oggi i gestori e le associazioni ne pagano le conseguenze. I margini si sono progressivamente ridotto ed i costi aumentati. Il primo di quella sere di accordi verticali fu fatto con Esso nell’estate del 2002, che alcuni di noi della Faib non firmarono. Occorre guardare a tali fatti con obiettività e responsabilità, per avviare una riflessione critica che permetta di focalizzare la causa sostanziale dei problemi oggi patiti dai gestori.
La struttura di quegli accordi sul prezzo massimo va superata, gli accordi stessi vanno revocati, Quella contrattazione va destrutturata. Si aprirà una stagione di duro scontro con le aziende, che dopo le inevitabili turbolenze porterà comunque ad intese. Ma le aziende dure lo sono già oggi verso i gestori e le associazioni e, dove e quando possono, sono loro a rompere quelle intese con oneri economici nuovi, con contratti atipici (commissione, associazione, gestione diretta) o con la paralisi della contrattazione come nel caso della vertenza con Eni per il marchio Agip.
. Con loro va realizzato uno scenario nuovo di reciproco interesse, volto a cambiare le regole del settore per avere sugli impianti degli imprenditori. Andrà loro spiegato, ma anche ai retisti privati, che una parte della loro rete è vetusta, certi impianti sono da terzo mondo, non degni di un grande paese industriale, con uno dei maggiori parchi auto del mondo.
Per questo appare necessario non aver paura di tale scenario, con la forza di un progetto forte che
proponga modelli contrattuali nuovi ed innovativi, che permetta alle associazioni dei gestori di essere
protagoniste di una nuova stagione di relazioni industriali. Il contratto di comodato d’uso e le variabili
contrattuali di fonitura, non possono essere un feticcio ed appaiono oggi inadeguati.
Nel mondo della distribuzione al dettaglio ci sono tante variabili contrattuali applicabili al settore della
distribuzione carburanti, dal franchising, all’affitto del ramo d’azienda, che comportano per l’imprenditore quel rischio d’impresa, d’investimento proprio, inteso anche per la variabile finanziaria, che oggi nel settore è assolutamente relativo. Due debbono essere gli elementi che dovrebbero pre-informare i nuovi rapporti: la libertà del gestore di governare il prezzo e politiche commerciali sul mercato di riferimento e la conferma dell’obbligo dell’esclusiva solo esclusivamente sui carburanti. Il gestore deve diventare partner commerciale dell’azienda che fornisce il prodotto con cui condivide, e non subisce, le strategie competitive. Un mercato
Un’idea, un progetto è necessario, per rompere la sequenza delle legittime lamentazioni della categoria. Lo stesso bonus fiscale è stato in fondo un sostituto d’entrata, un palliativo della contrattazione economica con le aziende, la cui mancanza dimostra oggi guanto questa contrattazione e questi margini, siano davvero bassi per la quantità e la qualità del lavoro che viene richiesto su un’area di servizio per la vendita dei carburanti. Credo sia necessario aprire la discussione su proposte strutturali completamente innovative, per evitare Î riti ed i teatrini sindacali che si perpetuano da anni e che danno a tutti, ma davvero a tutti, rendite di posizione tali da impedire loro il cambiamento.
to .
QUESTO E CIO’ CHE NON VOLETE AMMETTERE
CORDIALITA’ GARAU

Massimo
Massimo
Rispondi a  fw14
5 anni fa

Che nostalgico che sei. Continui a parlare di argomenti che non consoci. Per amore del dibattito provo a fare qualche precisazione. In quel periodo la categoria era in guerra su diversi fronti compresi gli interventi Invasivi dell’antitrust la quale oggi ha avuto pure la faccia tosta di negare di aver avuto un certo accanimento nel nostro settore. A solo titolo di esempio la situazione era talmente infuocata che non era nemmeno possibile per un organo di stampa del settore pubblicare i prezzi dei carburanti perché configurava la possibilità delle aziende che avessero conosciuto i prezzi della concorrenza e quindi allinearli. Sotto questa spada di Damocle puntata alla tempia era diventato quasi impossibile firmare gli accordi che pretestuosamente venivano anche respinti dalle stesse aziende petrolifere le quali stavano già armando le proprie armi per scendere direttamente sui gestori con il beneplacito sempre dell’autorità garante che al tempo aveva anche una ottima risonanza mediatica per quel presunto cartello tra le aziende petrolifere. Ad aggravare la situazione anche alcune inchieste su alcuni colleghi gestori furbetti che in aree particolarmente vantaggiose, per la mancanza di impianti concorrenti, usavano la libertà dei prezzi mettendo sul tavolo degli imputati l’intera categoria che era già pronta ad essere sacrificata. Ci fu un bel dibattito per evitare sopratutto la gogna che ci stava stritolando. La faccio breve ma quella nuova tornata di accordi sul concetto di prezzo massimo invalicabile determinato da un delta fisso rispetto al prezzo consigliato dal fornitore in esclusiva, fu un modo per evitare la determinazione di molte aziende di fare già all’epoca accordi direttamente con i Gestori. Eliminò la responsabilità del prezzo. Furono ovviamente sacrifici fatti per trovare un equilibrio per la categoria. Purtroppo la storia poi ha determinato altri fattori che probabilmente avevamo dovuto mettere in conto. Allora (credo) si scelse quello che sembrava il male minore e la via migliore per regolamentare e tutelare il Gestore che diversamente sarebbero (a mio avviso) scomparsi molto prima…

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Massimo
5 anni fa

“Purtroppo la storia poi ha determinato altri fattori che probabilmente avevamo dovuto mettere in conto” Veramente qualcuno aveva previsto gli “altri fattori” ma non è stato creduto, e pure dileggiato, e la cosa è pure documentata. Che poi qualche gestore senza concorrenza ne approfittasse è vero, ma è altrettanto vero che adesso sono proprio le compagnie ad approfittare del lavoro gratuito dei gestori. Poi sulla normativa Antitrust ci sarebbe da ben discutere…

Massimo
Massimo
Rispondi a  Moreno Parin
5 anni fa

Era il male minore ed era stato ipotizzato. Sugli altri fattori mi riferivo agli equilibri della categoria poi scardinati da scontoni iperself e accordi one to one. Non mi sembra però che ci siano stati altri che hanno percorso con successo sentieri diverisi. Ma adesso sono fiducioso che le nuove leve (finalmente risvegliate da un torpore ventennale) possano finalmente contribuire alla causa. Meglio tardi che mai.

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Massimo
5 anni fa

Ma questo vale anche per me? Ovvero nei miei confronti? “Credo sia ovvio che occorre essere almeno rispettosi per chi prova a dare la propria versione dei fatti (che piaccia o meno) “

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Scusa, ma perché non fate una cosa banale, nei prossimi accordi mettete la clausola che valgono solo per i gestori rappresentati, gli altri, quelli della fantascienza, quelli non iscritti a nessun sindacato, lasciateli al loro destino, dove sarebbe il problema?

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Moreno Parin
5 anni fa

Quelli che oggi vorrebbero essere liberi, caro Parin, come gia’ avvenuto per i gestori eni per l’iperself per citare il caso piu’ eclatante, sarebbero travolti. Il sistema, piaccia o no, è quello di una contrattazione generale a tutela di tutti. Guarda Parin, nelle nostre delegazioni – piaccia o no – ai tavoli vengono invitati gestori che non sono neanche tesserati, perché – e questo tu lo sai benissimo – non guardiamo ai titoli onorifici . In Eg da aprile a luglio 2018 sono arrivati in delegazione Fegica gestori da tutta Italia che dopo ma solo dopo hanno fatto la tessera annuale. Sai benissimo che non facciamo tessere con il Contrin che pure credo le Ascom ( forse anche la tua, ma dico forse) prendono dal sistema Inps. Per noi esiste una categoria. Il singolo Gestore decide liberamente se dare un sostegno alla Fegica. Incredibile vero’? Questa per le grandi Confederazioni o le Ascom territoriali ( forse e dico forse anche la tua ) è FANTASCIENZA o pura Follia.
Ma è la verità. Noi abbiamo pensato che esiste una categoria non che esistano dei tesserati. Sapessi quanti gestori di Italia tesserati di altre Federazioni ci chiamano per avere qualche suggerimento. E noi che facciamo secondo te ? gli sbattiamo il telefono in faccia ? e qualcuno forse e dico forse, anche della tua GISC. Noi rispondiamo, ove ne siamo all’altezza, senza chiedere soldi tessere o atti di fede. e lascia stare le provocazioni sugli accordi solo per gli iscritti.

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

E da me sono arrivati gestori Fegica, senza il forse, vedi tu! E gli accordi solo per gli iscritti non sono per nulla provocazioni. Non capisco quale sia il problema del Contrin, come quello della quota Confcommercio, e la quota Contrin arriva anche a Treviso. Pagare una tessera annuale o per la stessa, o quasi, cifra iscriversi a Confcommercio è la stessa cosa, e sempre su libera scelta

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Moreno Parin
5 anni fa

Lasciamo perdere la libera scelta sul contrin .. per staccarsi bisogna mandare i carabinieri …. lascia stare.. in ogni caso il sistema degli accordi validi solo per gli iscritti è la riproposizione degli accordi individuali. Siamo agli antipodi.

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Il Contrin è una libera scelta, se ti iscrivi a Confcommercio lo paghi, se non ti iscrivi o disdetti l’iscrizione a Confcommercio non lo paghi. Per gli accordi non rispondi bene

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Mauro
5 anni fa

Mi spiace che tu veda questi scambi di opinione come la gara a chi è più bravo, il confronto è sempre importante, certo sarebbe bello farlo in altro modo, ma non dipende da me, a inizio anno avevo risposto positivamente ad un invito, poi è saltato tutto perché qualcuno si è risentito per un mio viaggio a Roma…

Mauro
Mauro
Rispondi a  Moreno Parin
5 anni fa

Commenta…è brutto sentire dire queste cose,cercate di risettare tutto e provate ancora ha dialogare ma di persona

fabio
fabio
5 anni fa

SCUSI SIG . TIMPANI , VORREBBE INFORMARE LA PLATEA SUL MARGINE SERVITO CHE SECONDO LEI DOVREBBE AVERE E PROPONETE PER IL GESTORE?

Gestore sassari
Rispondi a  fabio
5 anni fa

Si informate i voi visto k non ne parlate mai di margine equo… Risposta diretta però… Senza mille giri…

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Gestore sassari
5 anni fa

rispondo ad entrambi. anche per ricordare documenti di pochi mesi fa. Per noi nel futuro immediato non ci sono DUE MARGINI. Ci sarà un margine unico su tutti i prodotti con qualsiasi modalità di vendita. E congruo.
Distinguere le due modalità fà solo il gioco delle controparti ed è incontrollabile sul piano dei prezzi. Poi, se vogliono fare servito, possiamo immaginare due cose : o mi dai una percentuale del differenziale tra le due modalità oppure mi dai un valore aggiuntivo . Ma il margine deve essere unico. Ho fatto pochi giri ?

Mauro
Mauro
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Commenta…Secondo me non ci devono dare nessuna percentuale sul servito,in quanto loro sulla vendita al minuto non centrano niente,infatti gli operai li paghiamo noi non loro,ci deve essere un prezzo unico e il margine in più sul servito deve essere nostro.Altrimenti vuol dire che siamo dipendenti non imprenditori e credo che nessuna legge dica che sul nostro lavoro dopo fatto il prezzo di acquisto le società possano avere ulteriori utili

mario da parma
mario da parma
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Commenta…spero che questa proposta non sia il cavallo di troia per le controparti per abbassare il margine del servito bisogna legare il margine tutti gli anni alla revisione in base all’inflazione e non avere margini fissi per molti anni

Stefy
Stefy
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Sarebbe la nostra salvezza !e spero in chiunque riesca a risollevare le nostre sorti

Moreno Parin
Moreno Parin
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Ottimo! margine unico e congruo (basato su una dettagliata analisi dei costi di gestione), differenziale sul servito in tasca al gestore, al massimo un 50 e 50 oltre un certo delta, (fino a 6 cent tutto al gestore, da li in su si divide il bottino) e… concorrenza in capo al fornitore in esclusiva, senza contributo del gestore, con penali in caso di inosservanza dell’obbligo, il tutto scritto in modo chiaro e in una paginetta, se è questo l’obiettivo dimmi dove devo firmare

fabio
fabio
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

l importante e’ che sia ben chiara la percentuale o i centesimi in piu’ di margine per chi fa’ solo Servito con di solito prezzo rialzato.Scritto e certificato senza alchimie.GRAZIE

fabio
fabio
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

PIU’ CHE POTER IMMAGINARE CI VOGLIONO I CENTESIMI IN PIU’CHE RIPAGHINO IL GESTORE DELLE MINORI VENDITE RISPETTO AL SELF.

fabio
fabio
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

NON VORREI CHE GLI IMPIANTI SOLO SERVITO NON AVESSERO AUMENTI PERCHE’ SI AUMENTA I CENTESIMI SUL SELF. NON VOGLIAMO PRENDERA IN QUEL…

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  fabio
5 anni fa

Per api-ip. dove si erano concentrati negli anni impianti “servito con lo sconto” se vi ricordate, ipotizziamo ( puo’ dare fastidio il termine, ma e’ evidente che stiamo parlando di nostre posizioni sindacali da confrontare con i gestori e soprattutto da rilanciare alla compagnia ) un margine significativo per chi ha solo servito. Ma i “paletti” rimangono un margine unico. Se non ripartiamo da questo…
Infine, mi pare giusto precisare, avendo letto anche la puntuale ricostruzione di Massimo per gli anni 2000/2002, che il prezzo di cessione, il gestore che deve essere libero di vendere al prezzo che vuole etcc. che qualcuno sta lanciando ogni tanto, è in verità di una infondatezza macroscopica. Se la storia ci ha insegnato che i gestori si sono autordotti il margine per essere competitivi e quindi per avere prezzi bassi, come immaginate che domani il singolo gestore abbia voglia di “alzare” il prezzo per essere “imprenditore” e concorrenziale ? Oppure si pensa che la compagnia gli vende il prodotto come in extrarete ?. Questa è fantascienza non altro. O meglio, potrebbe essere il trabocchetto per molti colleghi a vantaggio di pochi. Ne ho visti di gestori che si sono incontrati al bar o in pizzeria mettendosi d’accordo su un prezzo molto alto ( tecnicamente oggi possibile laddove abbiamo disdettato per questa parte molti accordi..) da applicare il giorno dopo. E sapete cosa è successo ? che dopo pochi giorni, il piu’ furbo, il piu’ infido, ha abbassato i prezzi per vendere a scapito dei colleghi incontrati in pizzeria la sera prima. Dopo una settimana, erano tutti appiattiti sul prezzo piu’ basso. Ma ovvio, la storia dovrebbe insegnare qualcosa, ma non insegna agli arroganti..

Davide
Davide
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

Buongiorno, vorrei ricordarle che molti impianti non sono strutturati per fare la doppia isola

kala
Rispondi a  Davide
2 anni fa

Here you will find free full softs.

  1. SparkBooth Crack
fabio
fabio
Rispondi a  Roberto Timpani
5 anni fa

DOVRESTE FARE DUE TIPI DI MARGINE UNO PER CHI ORA HA LA DOPPIA MODALITA’,ED UNO PER CHI HA ACCETTATO DI VENDERE MOLTO MENO CON LA SOLA MODALITA’SERVITO IN PREZZO MAGGIORATO.GRAZIE PER L ATTENZIONE

Rosario
Rosario
5 anni fa

proposta, perchè non facciamo un volantino da divulgare ai clienti con le giuste informazioni circa il nostro margine e la differenza Self-Servito che non prendiamo noi? Giorni fa una cliente mi dice “siete come i farmacisti”…….il cliente non sa…… sarebbe utile fare un piccolo volantino da stampare e consegnare ad ogni cliente…mio modestissimo parere. Concordo in tutto comunque….non si può più.

Stefy
Stefy
Rispondi a  Rosario
5 anni fa

Abbiamo informato i nostri clienti e lo facciamo continuamente ma loro non possono far niente se non dirci che abbiamo ragione …

Kazunori
Kazunori
Rispondi a  Rosario
5 anni fa

al cliente non frega niente del nostro margine …lui guarda solo il prezzo

Francesco
Francesco
1 anno fa

Quando uno raggiunge età MAX 60 deve assolutamente lasciare posto a I giovani perché è normale che la testa non è più presente con la realtà e i danni sono continuamente all’ordine del giorno qui a Firenze hanno fatto delle strutture dove questi soggetti possono passare le giornate con delle attività e stare impegnati con dei giochi per accordi trattative ‘etc ci vogliono altri personaggi.

ProCrackpc
7 mesi fa

I appreciate the evidence-based approach taken in this article. The data reinforces the points made and adds credibility.
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