PATUANELLI ED IL GOVERNO DISTRATTI DAGLI AFFARI MILIARDARI CHE SI CELANO DIETRO OGNI TIPO DI GREEN, IGNORANO LA DISPERAZIONE DI MIGLIAIA DI LAVORATORI SPINTI AD INCROCIARE NUOVAMENTE LE BRACCIA.
“Confuso, incoerente e drammaticamente ingiusto” questo il commento sul Governo, in relazione ai provvedimenti assunti in queste ore, del Presidente della Fegica, Roberto Di Vincenzo, una delle Organizzazioni di categoria dei Gestori degli impianti di rifornimento carburanti.
“Un vero e proprio atteggiamento schizofrenico.” -prosegue Di Vincenzo- “I benzinai sono stati dimenticati ed esclusi dai Ristori, “rei” di non aver potuto chiudere gli impianti, neanche parzialmente, per garantire il servizio pubblico essenziale, nonostante le forti limitazioni alla mobilità delle persone abbiano ridotto in misura consistente i consumi e quindi impedito di compensare se non in piccolissima parte i notevoli costi fissi incomprimibili”.
“Ora che siamo sostanzialmente alla vigilia di un nuovo lockdown, il Governo si affretta a ricordare agli stessi Gestori che debbono obbedire e rimanere sulla strada, come i semafori lampeggianti o le strisce pedonali, a presidiare le strade vuote”.
“Il metodo dei due pesi e delle due misure è inaccettabile. Non ci si può ricordare dei benzinai a giorni alterni: nei dispari, si fa’ appello al loro senso di responsabilità; nei pari, li si lascia nelle sabbie mobili ad annaspare da soli nella crisi economico/finanziaria”.
“Il disinteresse esibito dal Ministro Patuanelli rende lui ed il Governo pienamente responsabili del disastro che sta progressivamente inghiottendo circa 20.000 piccole imprese di gestione che occupano 100.000 tra Gestori e addetti.”
“Ministro e Governo che, al contrario, dimostrano costante attenzione per ogni vecchio e nuovo speculatore interessato a partecipare alla spartizione di immensi flussi di denaro pubblico -compresi i prossimi 74 miliardi del Recovery Plan- che ammantano qualsiasi tipo di loro affare di etichette indefinite, sfuggenti e omnicomprensive come Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica.”
“Spingere migliaia di piccole imprese, lavoratori e cittadini a gesti estremi o anche solo avvertiti come odiosi, come ad esempio tornare ad incrociare le braccia in periodi tanto drammatici com’è quello attuale, per ottenere ascolto, confronto e risposte coerenti, -conclude Di Vincenzo- sarebbe davvero una nuova prova di insipienza ed irresponsabilità politica.”
Fare il sindacalista o il rappresentate di categoria non e’ facile specialmente nel campo petrolifero quando le vendite crollano e il governo e’ in fallimento, ma ancora peggio se una parte dei rappresentati di categoria , chiamati sindacalisti,si alleano con il governo e va alla ricerca di nuovi CLIENTI , un modus operandi che unito alla disperazione portera’ giorni funesti nelle case dei volgari BENZINAI.-