Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, lo dice nell’Aula del Senato nel corso della sua informativa sui rincari del costo dell’energia e sulle misure del Governo per contrastarne gli effetti.
“Al fine di contenere l’impatto sui consumatori finali” dell’aumento dei prezzi legato alla crisi Ucraina, “il Governo sta valutando l’ipotesi di praticare sui carburanti un’accisa mobile”. Infatti “siccome c’è stato maggior gettito Iva questo potrebbe essere utilizzato per ridurre le accise e ottenere una riduzione del prezzo alla pompa”, ma “sappiamo che operare sui carburanti è molto complesso”.
Erano stati i sindacati dei Gestori, Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl Figisc-Confcommercio la scorsa settimana a ricordare al governo di poter azionare l’accisa mobile, una norma già usata in passato: quando il prezzo dei carburanti schizza alle stelle e le casse pubbliche se ne avvantaggiano in virtù del maggior gettito Iva, vengono sterilizzati gli aumenti attraverso la diminuzione di 5 centesimi delle accise.
In particolare per applicare l’accisa mobile, la condizione necessaria è che il prezzo del greggio aumenti di oltre il 2% rispetto al valore definito nel Dpef e che nel bimestre precedente la quotazione internazionale del petrolio non sia diminuita di pari percentuale. Secondo i sindacati dei gestori entrambi i parametri sarebbero oggi rispettati: “Di poco – spiegano – ma i prezzi scenderebbe subito e sarebbe un segnale importante per i cittadini e le imprese”.
In queste ore il governo starebbe studiando il nuovo decreto energia su tre interventi, il taglio al fisco di benzina e gasolio per frenare i prezzi impazziti al distributore, un allargamento delle rateizzazioni per le bollette e nuovi aiuti alle imprese più colpite, in primis quelle del settore agroalimentare. Il nuovo decreto, nell’ordine di qualche miliardo, sarà solo il prologo di un provvedimento più grande, che arriverà con il Def a fine marzo quando con ogni probabilità si rivedranno al rialzo gli obiettivi di deficit di quest’anno abbandonando la linea del 5,6% scritta a ottobre scorso.