Cosi Eni vuole assemblare auto elettriche in Italia

Intesa con Xev per valutare la fattibilità di un impegno diretto nella produzione dei veicoli. E poi c’è tutto il tema del battery swap

Dopo il car sharing elettrico di Enjoy, Eni e XEV intensificano la collaborazione con un nuovo accordo, che porterà il colosso energetico a lavorare con il costruttore su una serie di attività inerenti il tema della mobilità sostenibile.

In particolare, le due società studieranno insieme nuove forme di trasporto a basso impatto ambientale, metodi produttivi innovativi e anche tecnologie legate alle auto elettriche come quella del battery swap.

Eni e Xev, che hanno il comune obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, hanno deciso nello specifico di realizzare uno studio di fattibilità per capire se sarà possibile da parte di Eni partecipare in prima persona all’assemblaggio dei veicoli della Casa e alla gestione delle batterie (dalla loro costruzione, alla manutenzione passando per il riciclo una volta giunte a fine vita).

L’idea è quella di capire se sarà possibile per il Cane a sei zampe portare una parte di quelle attività sul territorio italiano.

“Uno studio di fattibilità”, spiega una nota, “sarà dedicato a un progetto di natura industriale, che prevede la produzione da parte di Eni di parti dei veicoli, accessori e pneumatici attraverso l’utilizzo di materiali e processi dei siti industriali in Italia, anche da chimica da rinnovabili”

“Sono particolarmente contento di questa partnership innovativa, che guarda al futuro delle nuove generazioni, alla transizione energetica e all’approccio multidisciplinare di Eni – ha dichiarato Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Solution di Eni – È un futuro che in Eni sappiamo immaginare, e che ci piace costruire insieme a partner che sanno fare squadra con passione ed entusiasmo”.

Intanto, nell’attesa di capire che frutti darà questa nuova alleanza, Eni e XEV sono già impegnate con il servizio di car sharing elettrico Enjoy che è stato recentemente presentato a Torino, prima città italiana che vedrà impegnata una flotta di Yoyo, le supercompatte elettriche che possono viaggiare fino a 80 km/h e che sono dotate di batteria estraibile e sostituibile “al volo”, azzerando i tempi di ricarica.

Fonte: InsideEVs Italia

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