Il pieno di carburante costa meno di quello di elettricità

La transizione verso le e-car era un percorso stretto già prima del caro-energia, ora rischia di diventare un clamoroso boomerang

Poca autonomia, molto costosa, difficile da ricaricare. E, da oggi, anche per nulla conveniente quando si tratta di pagare il pieno, visto che, complice il caro-energia, oggi riempire il serbatoio di un’auto tradizionale costa come (e a volte perfino meno) di una e-car. L’auto elettrica non è ancora diffusa in maniera capillare e già fa discutere pesantemente. Prima di tutto per i costi, visto che oggi una e-car costa tra il 30 e il 40% in più di quelle termiche. Poi, perché la macchina potrebbe tornare a essere un bene di lusso in futuro, dopo esserlo stato nell’Italia del pre-boom economico. Oltretutto, avendo in cambio prestazioni decisamente deficitarie. Autonomia di poco superiore ai 300 km, scarsità di colonnine di ricarica, difficoltà di utilizzo. Oltretutto l’e-car inizia a diventare conveniente dopo 80.000 km. In Italia mediamente se ne fanno 11.200 all’anno, quindi vuol dire che la curva si rende vantaggiosa solo dal settimo anno in poi.

Tra l’altro, il passaggio repentino all’auto elettrica mette a repentaglio l’intera filiera automobilistica. Prima di tutto i lavoratori, visto che un’e-car necessita di molti meno addetti per essere assemblata. Si parla addirittura di un 30% di manodopera a rischio a livello europeo, cioè milioni di posti di lavoro. E poi c’è un altro dato: le case automobilistiche già prima del Covid stavano vivendo una crisi epocale, che la pandemia ha ulteriormente amplificato. Gli incentivi messi a punto dal governo finora hanno rappresentato un pannicello caldo più che una soluzione.

Altri problemi sparsi: le infrastrutture al momento latitano terribilmente. Mancano colonnine di ricarica ma, soprattutto, manca una rete elettrica in grado di sostenere diverse auto “connesse”. Se a questo aggiungiamo che andiamo verso un periodo di scarsità di risorse energetiche, difficile immaginare di allocare una quota crescente di elettricità per la ricarica delle auto. E ancora: al momento nessuno si preoccupa di come verranno smaltite le batterie, che contengono al loro interno acidi pericolosi che, se gestiti malamente, possono avere effetti teratogeni sui terreni.

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mario
mario
1 anno fa

prima che l’elettrico sia competitivo ci vorranno 30 anni
sarebbe meglio che ci preoccupassimo del quotidiano
come ad esempio come chiedere di poter applicare la flac tax