
Il gigante del noleggio auto, Hertz, si ritira dai veicoli elettrici, vendendo una parte consistente della sua flotta e puntando nuovamente sui veicoli a combustione interna.
Fonte: Il Corriere .it
Hertz, l’importante società di noleggio auto, ha preso una svolta strategica significativa, annunciando la vendita di 20.000 veicoli elettrici per fronteggiare la debole domanda e gli elevati costi di manutenzione delle batterie. Questo cambio di rotta rappresenta un notevole dietrofront rispetto ai piani del 2021, quando Hertz aveva proclamato l’intenzione di acquistare ben 100.000 veicoli Tesla.
L’iniziativa, iniziata il mese scorso, proseguirà nel corso del 2024, e ha già influito negativamente sul valore delle azioni Hertz, che hanno subito una perdita del 2,30% nelle contrattazioni pre-mercato. La società ha dichiarato che reinvestirà parte dei proventi della vendita di veicoli elettrici nell’acquisto di auto con motore a combustione interna, al fine di rispondere alla domanda persistente dei clienti.
Hertz ha spiegato che questa mossa è finalizzata a bilanciare meglio l’offerta rispetto alla domanda attesa di veicoli elettrici, ritenuta più debole rispetto alle previsioni. Il mercato, già indeciso sulla propensione dei consumatori ad acquistare auto elettriche usate, ha reso complicata la permanenza di Hertz nel settore elettrico.
Dopo una diminuzione del 32% del valore delle azioni nel corso dell’anno precedente, Hertz ha subito un ulteriore calo del 5% durante le prime contrattazioni a Wall Street. Il ritorno ai veicoli a benzina è interpretato come un significativo cambiamento di strategia di mercato per l’azienda.
L’azienda ha indicato che il recente taglio dei prezzi operato da Tesla nel 2023, riducendo il valore residuo della flotta di veicoli elettrici di Hertz, è stato un elemento influente nella presa di questa decisione. Hertz prevede che questa mossa contribuirà a migliorare il flusso di cassa e gli utili nell’anno in corso e nel prossimo, mirando a un miglioramento complessivo dei risultati finanziari entro il 2025 attraverso l’aumento dei ricavi giornalieri e la riduzione degli ammortamenti e delle spese operative.