Faib chiede un margine minimo per i Gestori. Assopetroli, chiusure e riconversioni green entrino in Pnrr/RepowerEU
La Faib ha espresso il proprio apprezzamento per le due mozioni presentate dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle sul riassetto della rete carburanti, durante l’audizione in commissione Attività produttive della Camera dei Deputati. Il presidente di Faib, Giuseppe Sperduto, ha proposto di utilizzare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la transizione energetica e l’ammodernamento della rete, e di introdurre requisiti soggettivi per l’autorizzazione, in modo da selezionare i gestori più qualificati. Inoltre, ha sottolineato la necessità di rafforzare i criteri della legge 124 del 2017 e di garantire un margine minimo ai gestori, per contrastare l’illegalità contrattuale.
Per quanto riguarda le autostrade, Faib ha proposto di separare le concessioni e i bandi per le aree di servizio da quelli per i distributori autostradali, ridurre le aree di servizio e liberalizzare le attività non oil sotto pensilina e modificare il regime di concessione sulle royalty. Sperduto ha infine chiesto al governo di accelerare il percorso del tavolo Mimit sulla razionalizzazione.
Assopetroli-Assoenergia ha presentato in audizione alla Camera delle proposte per favorire la razionalizzazione e l’ammodernamento della rete di vendita carburanti. Tra queste, una selezione all’ingresso per gli operatori e il sostegno del Pnrr per la riconversione verde dei punti di vendita.
Il presidente Andrea Rossetti ha commentato le risoluzioni 7-00050 Appendino e 7-00079 Peluffo, avanzando alcune proposte operative nell’ambito del tavolo di lavoro presso il Mimit. Tra le questioni affrontate, l’associazione evidenzia l’importanza di combattere l’illegalità nel settore e di garantire il pieno e uniforme enforcement delle norme già in vigore.
Per contrastare l’illegalità, Assopetroli propone di eliminare gli ostacoli che compromettono l’utilizzo del bagaglio informativo a disposizione e di prevedere specifici requisiti soggettivi per gli operatori della rete. Inoltre, per gli impianti “dormienti” o “semi-dormienti”, l’associazione suggerisce la revoca automatica d’ufficio della licenza.
In tema di razionalizzazione, Assopetroli si oppone alle chiusure coatte e propone di incentivare la chiusura e riconversione degli impianti di distribuzione in poli muti-energie e multi-servizi. A tal fine, l’associazione suggerisce di fare leva sul Pnrr e sul piano RePowerEU, oltre a prevedere iter semplificati per le bonifiche, contribuire ai costi di rimozione e bonifica, sostenere con indennizzo le gestioni degli impianti chiusi e incentivare lo sviluppo dell’offerta di prodotti e servizi per la mobilità low carbon.
Assopetroli ha inoltre presentato una proposta di dettaglio sulla chiusura dei punti di vendita, differenziata tra impianti urbani e extraurbani, privilegiando questi ultimi per la riconversione/implementazione in luoghi per la mobilità ecosostenibile. Nel frattempo, l’associazione auspica misure temporanee di moratoria di nuove aperture o l’apertura/riconversione green condizionata alla chiusura di 3 PV.
Infine, sul lato contratti, Assopetroli propone di tipizzare le forme contrattuali più comuni nel settore e di combattere il dumping attraverso accordi locali tra le rappresentanze delle principali associazioni dei titolari e dei gestori, applicando un valore mediano rispetto a quelli già depositati presso il Mase.
Quante belle parole da oltre 20 anni per vedesi ridurre il margine da 100 lire litro a 50 lire litro di oggi ,ma quanti servi del sistema.