Carburanti, la salita dei prezzi e l’arrivo del nuovo “cartello”

Eventuali “picchi” devono essere evitati dai consumatori, non denunciati

Quotidiano Energia – di Antonello Minciaroni – Napoleone nello scegliere i propri generali sembra dicesse: meglio fortunati che bravi.
Nessuno dei due aggettivi sembra si possa attribuire al momento ai decisori politici che si occupano dei prezzi carburanti.

Partendo dalla seconda: non si può dire bravi per aver insistito oltre misura nel volere il “cartello” con il prezzo medio regionale dei carburanti, che nella mattinata di oggi 4 agosto, per inciso, non era visibile per un problema al sito ministeriale. Inascoltate le contrarietà di tutti gli attori coinvolti, in primis quella dell’Antitrust, che ha paventato il rischio di un freno alla concorrenza.

I decisori non sono stati neanche fortunati perché dal 1° agosto – giorno in cui è entrato in vigore l’obbligo di esposizione del nuovo “cartello” – i prezzi di benzina e diesel sono in continuo aumento.

Nel dettaglio, rispetto al 31 luglio il prezzo della benzina è salito di circa 2 €cent al litro e quello del diesel di 3 €cent.

Ben inteso non per colpa del “cartello”, ma per le condizioni dei mercati internazionali del petrolio e raffinati, che da sempre sono “il” riferimento per la politica dei prezzi. Di fronte alle quali nulla può nessun “cartellone”.

Il comunicato del Mimit del 2 agosto afferma che lungo la rete stradale e autostradale i prezzi sono sostanzialmente stabili e “saldamente al di sotto di 2 € al litro”.

La “novità” della nota sembra essere di mantenere il prezzo “saldamente sotto 2 €”? Speriamo.

La ciliegina sulla torta è stato l’invito del ministro Urso, durante la conferenza stampa di lunedì, rivolto ai consumatori, di segnalare alle Autorità eventuali “picchi” di prezzo. Il prezzo dei carburanti è o non è libero? Gli impianti con prezzi “troppo” alti dovrebbero essere evitati dai consumatori ma non certo denunciati.

Per gentile concessione di Quotidiano Energia 

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