La controversia legale riguardante l’impianto di distribuzione carburante nel Comune di Carovigno.
L’appellante, Tamoil Italia S.p.A., titolare dell’impianto di distribuzione carburanti situato in via Serranova angolo con via Santa Sabina, ha richiesto la revisione della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia – sezione staccata di Lecce, Sezione Terza. Tale sentenza, depositata il 21 gennaio 2022, ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso presentato per l’annullamento della nota prot. n. 22759 del 21 novembre 2018. Questa nota conteneva la diffida a continuare i lavori di modifica dell’impianto in questione e l’ordine di rimozione delle conseguenze dannose e dei lavori realizzati.
Parte appellante ha riproposto tutte le argomentazioni presentate in primo grado avverso la diffida a non proseguire i lavori, che non erano state esaminate dal T.a.r.
Il Comune di Carovigno ha sostenuto che l’ordine di sospensione delle attività di modifica dell’impianto e il conseguente ordine di ripristino della situazione originaria erano giustificati dalla non conformità dell’impianto a presunte normative ambientali, sanitarie e stradali. Tuttavia, si è evidenziato che essendo l’impianto esistente prima dell’entrata in vigore del d.P.R. n. 495/1992, avrebbe potuto essere autorizzato in deroga alle distanze inferiori ai dodici metri da intersezioni stradali, come previsto dall’art. 46, comma 6, del d.P.R. n. 495/1992.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha respinto definitivamente l’appello presentato da Tamoil Italia S.p.A. e ha condannato la società ricorrente al pagamento delle spese legali in favore del Comune resistente, fissate in complessivi euro 4000,00, oltre agli accessori di legge. Le spese sono state compensate con le società Lanzilotti Petroli di Lanzilotti G. & C. s.a.s. e Roma Francesco & C. s.a.s..
