Carburanti: la criminalità organizzata dietro un settore da milioni di euro

Un settore da milioni di euro che fa gola alla criminalità organizzata. Sul rifornimento dei carburanti ci sono da tempo i tentacoli della malavita, che tenta di infiltrarsi in ogni aspetto della filiera del carburante, dal contrabbando al commercio illecito. In Italia, e in particolare in Toscana, le autorità sono in allerta e conducono indagini costanti per arginare un fenomeno che mette a rischio la sicurezza pubblica e l’economia.

Secondo un articolo pubblicato da La Repubblica di Firenze, le organizzazioni criminali approfittano della complessità del mercato petrolifero per introdurre prodotti contraffatti e evadere tasse. “I più recenti esiti investigativi hanno evidenziato un crescente e diffuso interesse per le attività illecite ad alto profitto e con ridotto rischio giudiziario quali il contrabbando di carburanti”, ha dichiarato recentemente la Direzione Investigativa Antimafia.

Un Fenomeno Diffuso e Pervasivo

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) in Toscana, insieme alla Guardia di Finanza, ha condotto numerose operazioni per contrastare questi traffici illeciti. Negli ultimi mesi, ad esempio, sono stati sequestrati oltre 18 mila litri di gasolio pericoloso in distributori sparsi per mezza Toscana: da Massa a Lucca fino a Siena. Questo gasolio aveva un livello di infiammabilità inferiore al minimo legale, aumentando il rischio di incendi. In altri casi, sono state trovate miscele etichettate come gasolio ma in realtà diluite con oli e altre sostanze.

“Abbiamo adottato molti accorgimenti, sia normativi che nei dispositivi di controllo, ma è preoccupante che un prodotto di questo tipo, non a norma, circoli ancora,” afferma Davide Bellosi, direttore dell’Adm Toscana e Umbria. “Questo è un settore con indagini importanti: vengono scoperte frodi anche da milioni di euro, sia per l’evasione dell’Iva che del pagamento delle accise.”

Infiltrazioni Mafiose e Frodi Fiscali

Ogni provincia ha vissuto la sua parte di indagini e sequestri, con controlli che si muovono su due fronti: verifiche fiscali e controlli su strada per accertare la qualità dei prodotti. Infatti, è quasi impossibile accorgersi se il carburante è contraffatto semplicemente facendo rifornimento. Tuttavia, un prezzo troppo basso può essere un campanello d’allarme. “Abbiamo laboratori mobili per le analisi e cerchiamo di intercettare su strada autoarticolati con cisterne per esaminarne i contenuti,” aggiunge Bellosi.

Le organizzazioni criminali hanno dimostrato una straordinaria capacità di gestire ogni fase del processo, dall’approvvigionamento del prodotto petrolifero all’estero, spesso nell’Europa dell’Est, fino alla distribuzione ai piccoli impianti di rifornimento in Italia. Questi gruppi utilizzano società fittizie per intascare le imposte destinate allo Stato, creando un danno economico significativo.

“Le frodi nel settore garantiscono profitti rilevanti,” spiega Michele Erminione, responsabile dell’Ufficio Antifrode all’Adm Toscana e Umbria. “Ci possono essere guadagni di 1 euro al litro rispetto ai 18 centesimi di chi agisce regolarmente. Abbiamo visto gruppi che reinvestono i profitti acquistando depositi o impianti. Circoli criminali che si autoalimentano e per i quali le accuse, in passato, sono state infatti anche di riciclaggio e autoriciclaggio.”

Impatto Economico e Sociale

Oltre a generare concorrenza sleale nel mercato, queste attività illecite comportano costi sociali rilevanti. “C’è anche un risvolto dei costi sociali delle frodi e dei gasoli contraffatti non regolari: dal problema degli impatti ambientali al corretto funzionamento dei motori delle auto,” continua Erminione.

Negli ultimi anni, le indagini hanno portato alla luce numerosi casi in Toscana. A Prato, ad esempio, è stata scoperta una frode con fatture false per 30 milioni di euro, con 35 persone segnalate alla magistratura. La Procura ha accusato sette imprese fittizie di acquistare gasolio da Inghilterra, Croazia, Ungheria e Malta per rivenderlo tramite società intermediarie.

In provincia di Pistoia e a Firenze sono emersi altri casi simili. A Firenze, un anno e mezzo fa, una società di commercio combustibili è stata accusata di acquistare carburante a prezzi stracciati in giro per l’Italia, evadendo 3,8 milioni di IVA, per rivenderlo a prezzi concorrenziali. Venti persone sono state indagate tra ditte fornitrici in varie regioni.

Operazione “Petroloro” e il Contrabbando Energetico

L’operazione più rilevante rimane la “Petroloro” nel post-pandemia: un’inchiesta a Pisa condotta dall’Adm e dalla Guardia di Finanza che ha portato a 20 misure cautelari e oltre 100 veicoli sequestrati. L’organizzazione è accusata di miscelare prodotti petroliferi fino al 50% con oli e altre sostanze.

“Inoltre, il business del contrabbando di prodotti energetici, come oli lubrificanti e oli base, è oggetto d’interesse per le organizzazioni mafiose, offrendo un notevole vantaggio economico attraverso la creazione di un mercato parallelo a quello legale,” conclude la Direzione Investigativa Antimafia.

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Ant
Ant
4 mesi fa

Complimenti a quel Bersani del PD.sulla liberazione prezzi

SALVATORE
SALVATORE
4 mesi fa

Ancora una volta cascano dal pero come se fosse una novità che la malavita organizzata , cosa nostra o ndrangheta oppure mafia chiamatela come volete hanno messo le mani in questo settore e una roba che sanno anche i bambini delle scuole elementari, io a volte mi domando se questi ci sono o ci fanno in quanto che le organizzazioni criminali hanno messo le mani sul commercio dei carburanti era sotto gli occhi di tutti, per questi dove scorre tanto denaro è una ghiotta occasione per fare i loro affari illeciti , qualcuno immagina ancora che queste organizzazioni siano delle realtà circoscritte solo nell’ambito italiano, vi sbagliate di queste realtà un noto magistrato che si chiama Gratteri dell’antimafia che a passato la vita ad indagare le attività illecite di questi, ha dichiarato che queste sono in tutto il mondo e che le ha paragonate come delle attività industriali e che sono in grado di muovere enormi capitali e quindi si possono infiltrare in qualsiasi settore economico !!!!! altro che le liberalizzazioni di Bersani , e concludo dicendo come disse un nostro ex collega: CON TUTTA QUESTA CARNE I CANI MUOIONO DI FAME…. Sveglia???

Mario
Mario
4 mesi fa

Non credo che solo la criminalità fa affari d’oro, anche le compagnie, basta vederle differenza prezzo dei loro impianti , anche oltre 12 centesimi a litro in modalità self dello stesso marchio

SALVATORE
SALVATORE
Rispondi a  Mario
4 mesi fa

Quella è un altra storia??