L’episodio poteva finire molto peggio, se non fosse stato per il pronto intervento dei gestori della stazione di rifornimento, un uomo e una donna, che hanno preso immediatamente gli estintori e hanno spento l’incendio prima che si espandesse, aiutando anche la senza fissa dimora e facendo segno alle barche di non avvicinarsi.
Un dramma sfiorato si è consumato mezzogiorno del 19 ottobre in Fondamente Nove, nel cuore di Venezia, dove una donna di 50 anni, senza fissa dimora, si è data fuoco al distributore di benzina dopo aver cosparso di liquido infiammabile alcuni cartoni. Le fiamme l’hanno avvolta in pochi istanti, ma la prontezza del gestore e di una passante hanno evitato una tragedia di proporzioni enormi.
La donna, di origine austriaca, conosciuta dai residenti della zona perché viveva all’aperto da tempo, si trova ora all’ospedale Santi Giovanni e Paolo, in condizioni gravi ma fuori pericolo.
È stato proprio il Gestore – presente in servizio al momento dell’accaduto – ad accorgersi del rogo, intervenendo immediatamente con l’estintore e poi chiamando i vigili del fuoco, che hanno messo in sicurezza l’area e soccorso la donna.
In pochi secondi, la presenza fisica di un gestore preparato e reattivo ha fatto la differenza tra una tragedia e un salvataggio.
Questo episodio dimostra ancora una volta che la sicurezza nelle stazioni di servizio non può essere affidata solo a sistemi automatici o videocamere.
Un impianto presidiato da un gestore non è solo un luogo dove si fa rifornimento, ma un presidio umano di sicurezza e responsabilità.
Dove il Gestore c’è:
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Si prevengono incidenti, incendi e comportamenti pericolosi.
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Si protegge la vita dei clienti e del personale.
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Si interviene in tempo reale, non dopo che il disastro è avvenuto.
Dove il gestore non c’è, resta solo il silenzio di una macchina e la speranza che vada tutto bene.
Il caso di Venezia deve far riflettere.
Da anni si parla di impianti automatizzati e self-service 24 ore su 24, ma troppo spesso si dimentica che il distributore non è un semplice punto vendita: è un luogo potenzialmente pericoloso, dove ogni giorno passano migliaia di persone e litri di carburante.
Senza la presenza di un gestore, anche un piccolo incidente può trasformarsi in una tragedia irreversibile.
Non si tratta solo di una rivendicazione di categoria, ma di una questione di interesse pubblico.
Il benzinaio non è solo un operatore economico: è un punto di riferimento, un presidio umano, un garante di sicurezza.
E l’episodio di Venezia ne è l’ennesima, dolorosa, conferma.
