I miliardi di euro di ricavi e zero imposte. Sono le rivelazioni del quotidiano olandese Trouw, riprese da Le Monde, sul trattamento fiscale favorevole apparente-mente riservato al gigante del petrolio e del gas Royal Dutch Shell creano un sacco di turbolenze nei Paesi Bassi.
Il giornale ha rivelato, infatti, che il gruppo non paga le tasse nel paese in cui ha sede mentre realizza enormi profitti: 13 miliardi di euro nel 2017. Il ricorso a tutte le possibilità di deduzione e altri trucchi fiscali di diritto olandese hanno permesso alla Shell di trovarsi quasi esonerata quando nel corso dell’ultimo decennio ha guadagnato ricavi per 2 mld nell’anno più buio e 55 miliardi nel suo anno migliore, secondo quanto ha riportato Le Monde.
La multinazionale del petrolio e del gas che ha sede all’Aia ha costituito una entità fiscale unica che le ha permesso, cumulando profitti e perdite delle sue numerose filiali, di evitare le imposte, secondo quanto ha scritto Trow, basandosi su un documento interno del ministero delle finanze olandese.
La situazione fiscale della multinazionale anglo-olandese è sempre apparsa come un vero segreto di Stato. E dalla Shell non è mai arrivato alcun commento. L’impresa può dedurre nei Paesi Bassi gli interessi dei suoi prestiti destinati agli investimenti all’estero le perdite non conosciute dovute all’esplorazioni petrolifere infruttuose.
Ora è diventato un caso politico.