I listini della benzina in modalità “servito”, si legge in una nota dell’Associazione dei consumatori, hanno abbondantemente superato in tutta Italia la soglia di 1,8 euro al litro, mentre in autostrada i prezzi viaggiano ormai a ritmo serrato verso i 2,2 euro al litro.
“Un andamento al rialzo che non appare in alcun modo giustificato dalle quotazioni del petrolio, e che sembra realizzare una vera e propria speculazione a danno degli automobilisti che in queste ore sono in viaggio per raggiungere le mete di villeggiatura”, denuncia il Codacons, annunciando che depositerà nella giornata odierna un esposto in 104 Procure della Repubblica di tutta Italia in cui si chiede di accertare “se i repentini incrementi dei listini di benzina e gasolio degli ultimi giorni possano configurare il reato di aggiotaggio”.
Se scatterà l’aumento di Iva e accise previsto dalle clausole di salvaguardia, avverte infine l’associazione, “i listini dei carburanti schizzeranno alle stelle, considerato che l’imposta sul valore aggiunto si applica anche sulle accise che gravano su benzina e gasolio”.
Tra le regioni più care risulta la Calabria preceduta solo da Liguria e Trentino. Un triste primato, ovvero quello tra le regioni dove la benzina costa di più. Ben 30 centesimi al litro sopra la media nazionale.
“A fronte di questa vera e propria emergenza, il Codacons invita il governo ad eliminare le accise, cioè quelle tasse il cui scopo è servirsi degli automobilisti come un bancomat. A tal proposito ricordiamo che tra le imposte figura ancora il finanziamento per la guerra di Etipia del 1935, e più in generale tra tutte le accise paghiamo 73 centesimi ogni litro di benzina e 62 centesimi per il gasolio (più iva). In totale 1 euro a litro per la verde e 0,75 per il diesel…una follia”.
Solo per questo si fanno gli esposti?