I Parlamentari De Toma Massimiliano, Scanu Lucia, Silvestri Rachele, Sut Luca e Vallascas Andrea tutti del Movimento 5stelle hanno presentato una interrogazione in commissione parlamentare al Ministero dello Sviluppo Economico avente come oggetto il settore della distribuzione carburanti.
Di seguito pubblichiamo il testo dell’interrogazione e la risposta del Ministero.
Premesso che il settore della distribuzione carburanti, per quanto ampiamente liberalizzato, sta cercando nuovi equilibri, alla luce della crisi degli ultimi anni, tramite una razionalizzazione della rete e il recupero delle aree dismesse, specialmente nei centri urbani;
le ragioni di questa crisi sono molteplici: una rete distributiva estremamente frammentata ed inefficiente, oltreché insicura in alcuni casi dal punto di vista ambientale;
estrema parcellizzazione della proprietà dei punti vendita e riduzione della capacità di controllo e verifica sia degli operatori che della qualità dei prodotti commercializzati;
dilagare dei comportamenti illegali nella commercializzazione di prodotti attraverso l’esenzione di imposta e accise, ingresso diretto della criminalità organizzata nella gestione della rete distributiva e commercializzazione di detti prodotti, una discriminazione pesante nell’accesso ai prezzi di cessione dei prodotti da parte delle imprese finali della filiera, una restrizione di capacità competitiva nei prezzi al pubblico, un sistema di rapporti economico-contrattuali del tutto disallineati dal mercato e dalle ordinarie regole di concorrenza e, specificamente nella rete autostradale, una gravissima penalizzazione di vendite e di competitività verso la rete stradale ordinaria, anche in stretta dipendenza dagli alti prezzi, penalizzati da forti royalty che i Concessionari percepiscono dalle compagnie petrolifere, e, infine, una massiccia presenza di illegalità stimata intorno al 15 per cento dei volumi di carburanti commercializzati;
il 28 maggio 2019 si è tenuto presso il Ministero dello sviluppo economico il Tavolo con le Associazioni dei gestori al fine di individuare tempestive soluzioni non soltanto relativamente alla problematica dell’illegalità dei carburanti ma anche a quella delle condizioni economico/contrattuali tra titolari dei punti vendita e i concessionari che sta assumendo dimensioni spropositate con riflessi assai negativi da una parte sulla corretta concorrenza sulla rete carburanti e dall’altra dimensioni di vero e proprio caporalato petrolifero, con sfruttamento dei gestori e lavoro sottopagato –:
quali iniziative di competenza intenda intraprendere per restituire al settore la piena operatività
con particolare riguardo al contrasto della contraffazione, della concorrenza sleale e della illegalità,
secondo quanto segnalato in premessa.
Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 giugno 2019 nell’allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-02187
Con riferimento al settore della distribuzione carburanti è stato da vari anni oggetto di norme di riforma, aventi come obiettivi la razionalizzazione della rete e l’efficienza del servizio.
Sui temi sollevati, si rappresenta che è elevato l’interesse del Ministero dello sviluppo economico, consapevole che le criticità denunciate sono reali e necessitano a breve termine di adeguati interventi.
A tal fine, è stato riattivato il Tavolo tecnico di confronto con le organizzazioni dei gestori che, come noto, ha già avuto una prima riunione con le principali Federazioni nazionali (FAIB, FEGICA e FIGISC) il 28 maggio scorso.
Nell’ambito di tale incontro le Federazioni hanno richiesto interventi normativi nel quadro di un’opera di riforma, semplificazione e adeguamento della legislazione di settore, oltreché di rafforzamento della lotta ai comportamenti ritenuti a diverso titolo illegali.
Tali richieste, necessitano di opportuni approfondimenti, a cui verrà dato seguito nelle prossime settimane da parte dei competenti uffici del Ministero, al fine di assumere le decisioni più opportune al riguardo.
In particolare, si dovrà approfondire:
il tema dell’estensione anche al settore dei carburanti della normativa del cosiddetto «sotto costo» regolato dal decreto del Presidente della Repubblica n. 218 del 2001;
la richiesta di proseguire nel processo di razionalizzazione della rete distributiva, con un nuovo piano che porti alla riduzione effettiva e controllata di punti vendita non più efficienti, al fine di avvicinare la rete italiana agli standard europei;
il potenziamento dell’attività di sorveglianza dei prezzi praticati, utilizzando le rilevazioni dell’Osservatorio prezzi del MiSE come base per l’individuazione di politiche di sconto potenzialmente anomale e per l’avvio di specifici controlli, ad esempio da parte della Guardia di Finanza;
la richiesta di introduzione di penalità e/o sanzioni per inadempienze relative ad accordi collettivi o per l’utilizzo di tipologie contrattuali non previste dalla normativa.
Da tale confronto è apparso centrale il tema dell’illegalità per il quale è già operativo un tavolo presso il MiSE riunitosi il 12 marzo 2019 e al quale anche le Federazioni dei gestori sono state chiamate a partecipare.
Tra le criticità che si registrano in materia ad oggi si segnalano in particolare:
l’utilizzo fraudolento delle lettere d’intento per realizzare il salto d’imposta;
la frequente neutralizzazione dell’obbligo di versamento anticipato dell’IVA a carico dei depositanti, perché spesso sono direttamente i gestori dei depositi fiscali a procedere all’immissione in consumo del prodotto.
A tal riguardo, un elemento emerso nel corso della citata riunione è stato proprio quello dell’incremento dell’uso delle nuove tecnologie nel controllo e tracciamento del carburante in tutte le fasi della filiera di commercializzazione.
Si tratta dell’introduzione di automatismi nel monitoraggio dei quantitativi di prodotto introdotti ed erogati dai diversi punti vendita e nelle comunicazioni della variazione di prezzo, in continuo durante le 24 ore.
Naturalmente tale tracciamento e controllo informatico dovrebbe interessare tutta la filiera dalla produzione, stoccaggio, trasporto e commercializzazione del carburante, e, quindi, non solo la fase di distribuzione finale.
Il monitoraggio tecnologico in tempo reale, sarebbe utile al fine di recuperare la forte evasione ed illegalità che si è registrata in questo settore, in particolare a seguito della sua completa liberalizzazione.
La conoscenza e il monitoraggio in evoluzione del settore sono requisiti fondamentali per assumere misure anche regolatorie specifiche.
Questi investimenti tecnologici potrebbero essere anche uno strumento di razionalizzazione della rete e di contrasto alla concorrenza sleale che coinvolge un comparto chiave per i consumatori e per la sicurezza energetica del Paese.
ripeto,il frumento fa la spiga e il granoturco la pannocchia alla prossima….x quanto riguarda il contrabbando di che cosa devono prenderne atto non sono sufficienti i rapporti delle fiamme gialle….si vuole o non si vuole risolvere il problema…