Il Decreto Ambiente potrebbe avere risvolti importanti anche per quanto riguarda il prezzo dei carburanti. Secondo quanto previsto da uno degli articoli infatti, il prezzo del diesel potrebbe essere equiparato dal 2020 a quello della benzina in virtù del taglio delle agevolazioni.
Al momento infatti il gasolio gode di tasse al litro per il 58,6% (accise+IVA), inferiori ai 63,25% che pesano invece sulla benzina. Nel caso in cui i due carburanti venissero equiparati, si registrerebbe un aumento medio della spesa di 5,15 euro per ogni pieno di diesel, con un conseguente aumento di 130 euro annui per le automobili a gasolio.
A risentire di questo possibile aumento sarebbero anche gli autotrasportatori, che sarebbero colpiti anche dall’eliminazione del parziale rimborso sulle accise pagate. Nel solo 2018 l’ammontare è stato pari a 1,26 miliardi di euro, cifra che se venisse a mancare, potrebbe riflettere i suoi effetti negativi anche sul prezzo finale dei beni trasportati, vista l’importanza che il trasporto su gomma ricopre in Italia.
È una stangata da 2,25 miliardi quella che rischia di abbattersi sugli automobilisti italiani a partire dal prossimo anno denuncia il Codacons. La bozza introduce, infatti, il taglio dei sussidi ambientalmente dannosi, tra cui quello che garantisce accise sul gasolio inferiori a quelle applicate alla benzina; potrebbe venire meno anche il rimborso in favore degli autotrasportatori di parte delle accise pagate.
Una rivoluzione che, se introdotta, porterà il diesel a costare presso i distributori esattamente come la benzina, con un forte aggravio di spesa per i 17,3 milioni di italiani proprietari di auto diesel e un possibile aumento a cascata dei prezzi di una moltitudine di prodotti, trasportati su gomma su mezzi alimentati a gasolio. La nota stampa viene diffusa dall’agenzia Adnkronos.
In base alle elaborazioni Codacons, la parificazione di accise tra benzina e diesel determinerà una maggiore spesa per il pieno di gasolio pari a circa +5,15 euro (considerati i prezzi odierni), il che equivale ad un aggravio di spesa di +130 euro all’anno a carico di ciascun automobilista che circola con auto diesel. Conseguenze pesantissime si registrerebbero, inoltre, anche sui prezzi al dettaglio, denuncia il Codacons. Tutti i prodotti trasportati su gomma (che in Italia rappresentano l’86,5% del totale) subirebbero rincari dei prezzi, considerato che i costi di trasporto incidono per lo 0,5% sui listini al dettaglio e che gli autotrasportatori non potrebbero godere né delle accise più basse rispetto alla benzina, né dei rimborsi finora garantiti dallo Stato.
“Si rischiano proteste ad oltranza come i gilet gialli in Francia – avverte il presidente Carlo Rienzi – e il Governo deve valutare con attenzione le misure ambientali da adottare, perché se determinerà stangate a danno di automobilisti e consumatori, saranno inevitabili conseguenze sul fronte dei consumi, con enorme danno per l’economia nazionale”
Abbiamo il diesel tra i più cari di europa e pensiamo anche di alzarlo ancora ?
Del resto quota100 e reddito di cittadinanza in qualche modo vanno pagati, tassando come sempre sempre più i lavoratori e trasportatori.