Presentate denunce in diverse città tra cui in procura di Torino. L’additivo è vietato. Una denuncia già ripresa da Quattroruote nel 2018 dal titolo Diesel al cloro Benzina allo zolfo, il contrabbando danneggia anche i motori
Il problema segnalato dai possessori di Audi, Volkswagen, Seat e Skoda era quasi sempre lo stesso: lamentavano, anche in veicoli acquistati da poco e ancora in garanzia – l’improvvisa accensione della spia luminosa che segnalava la diminuzione del liquido di raffreddamento del motore e in alcuni casi anche una preoccupante emissione di fumo bianco dal tubo di scarico durante la marcia.
Nelle officine i meccanici erano costretti alla sostituzione “del radiatore – e dei relativi tubi di collegamento – del ricircolo dei gasi di scarico”, risolvendo così il problema. Ma il picco di segnalazioni di questa anomalia ha destato preoccupazione alla casa madre, e così sono state fatte analisi per capire l’origine del problema: la colpa, secondo Volkswagen, non era di un difetto di costruzione, bensì nel gasolio alterato dalla presenza di cloro, un potente agente corrosivo vietato ma inserito, evidentemente in modo fraudolento, in alcuni tipi di carburante. Un problema riscontrato soprattutto al centro-sud Italia, anche se le segnalazioni arrivavano un po’ su tutto il territorio nazionale.
Così Volkswagen Italia ha deciso di presentare denunce alle procure di tutta Italia per frode in commercio. Una è arrivata anche a Torino, al pm Ciro Santoriello. “Le considerevoli quantità di sostituzioni effettuate in relazione allo stesso tipo di danno – si sostiene in querela – hanno indotto a verificare il carburante che alimentava le vetture danneggiate”.
Un laboratorio di analisi chimiche ha accertato che “in numerevole analisi tra gennaio 2018 e luglio 2019 è stata accertata la presenza di cloro”. Anche nei report delle indagini interne dei tecnici delle case costruttrici di Audi e Wolkswagen viene dato atto “della presenza di depositi di colore bianco nella zona di collegamento del componente di convogliamento del gas di scarico, prodotti dalla contaminazione del carburanye con il cloro”. Secondo la denuncia, l’area geografica maggiormente interessata è quella tra il basso Lazio e la Calabria, ma anche la Basilicata, la Puglia nel versante ionico, con un picco di concentrazioni di casi in Campania. “Da un campione di otre 50 vetture risultate contaminate è risultato che i rispettivi proprietari risiedono in tutto il territorio nazionale, pertanto non si può escludere che la miscelazione sia avvenuta ad opera di distributori, fornitori o produttori di carburante localizzati in aree diverse da quelle del centro sud”.
perdonate l’ignoranza ma: cloro nel gasolio,,, buca i radiatori?… o più semplicemente i radiatori non sono conformi?… non ci vedo la relazione…