Petrolifera Adriatica, per i gestori ex Esso il Tribunale competente è quello di Brescia

Due pronunce della Cassazione danno ragione al retista

Prosegue il contenzioso sull’applicazione dell’accordo di colore Esso tra Petrolifera Adriatica e i gestori dei punti vendita a marchio Esso che il retista ha acquistato nell’ambito dell’operazione “modello grossista”. La Corte di Cassazione ha infatti stabilito con due ordinanze di inizio anno pubblicate a fine giugno che il foro competente per regolare al questione non è il Tribunale di Roma (dove ha sede Esso Italiana) ma quello di Brescia (dove ha sede Petrolifera Adriatica).

Secondo il retista, dunque, pur occupandosi la Suprema corte “di questioni inerenti l’incompetenza del giudice adito dai ricorrenti, ha incidentalmente deciso sulla infondatezza delle pretese di quest’ultimi dei quali, quelli che hanno già conseguito dei pagamenti in forza di provvedimenti di giudici di primo grado, saranno tenuti alla restituzione”.

In una nota, Petrolifera Adriatica fa riferimento alle “aspettative date da Faib, Fegica, Figisc in varie occasioni ed in particolar modo con il comunicato congiunto del 18 febbraio più noto come la ‘dolce sconfitta’” . In quell’occasione il Tribunale di Roma dichiarò infondato il ricorso cautelare promosso dalle tre federazioni dei gestori per assenza di legittimazione. Alla pronuncia fecero seguita una serie di ricorsi da parte di singoli gestori per l’applicazione dell’accordo di colore Esso, alcuni dei quali accolti.

Petrolifera Adriatica sottolinea la “chiara vittoria giudiziaria che pone fine a tutti i contenziosi incardinati presso il Tribunale di Roma” e ricorda di avere “fino ad oggi ha tentato di evitare ovvero risolvere i contenziosi significando ai gestori (per il tramite dei propri rappresentati sindacali) la piena disponibilità a soluzioni bonarie fino ad oggi reiteratamente respinte”, restando “ancora fiduciosa che si possano definitivamente appianare le controversie nel rispetto degli interessi e diritti delle parti e, soprattutto, nella consapevolezza che tutto ciò che la stessa poteva offrire senza mettere a rischio le sorti della società dal punto di vista economico-finanziario, lo ha fatto”.

Secondo la società, questa è “un’ennesima occasione, per le Federazioni, di fare un’ulteriore riflessione ed intraprendere una diversa visione di approccio in un contesto in cui i vecchi cliché di contrapposizione sono metodi sempre meno percorribili in un settore che necessita di soluzioni tangibili ed immediate piuttosto che di proclami che spesso restano solamente tali, in uno scenario economico in cui ciascuno è stato chiamato ad adattarsi ad un contesto in costante cambiamento”.

Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana 

Sottoscrivi
Notificami
guest
16 Commenti
più vecchi
più nuovi più votati
Feedback in linea
Vedi tutti i commenti
mario
mario
4 anni fa

grave errore della triade sbagliare il tribunale a cui rivolgersi avvocati da licenziare e probabilmente senza esperienza giuridica

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  mario
4 anni fa

Mario lascia perdere. evito di polemizzare sul solito appellativo della “triade” i legali sono di grande esperienza e lavorano congiuntamente da anni. abbiam o avuto ben 15 sentenze del tribunale di Roma che nelle varie sezioni ha condannato Petrolifera a pagare bei soldi ai gestori. altre 25 sono in dirittura di arrivo sempre al Tribunale di Roma. Solo due giudici su circa 40 – sai a Roma le sezioni civili sono moltissime- hanno ritenuto che il foro competente fosse diverso.e da lì è nata l’ordinanza della Cassazione . quello pubblicato è il comunicato stampa di petrolifera adriatica. aspetta il nostro e non dare giudizi affrettati . in ogni caso, la cassazione si é pronunciata solo sulla sede mica nella sostanza. semmai dovrebbe far riflettere che Petrolifera Adriatica creda che dei giudici a Brescia siano”accomodanti” questa considerazione è gravissima. e tu pensi alla “triade”…

mario
mario
Rispondi a  Roberto Timpani
4 anni fa

io sono sicuro che i gestori hanno ragione,mi meraviglia il ricorso al tribunale sbagliato,se la sede legale di adriatica e a brescia

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  mario
4 anni fa

perché subentrati nei contratti di gestione e fornitura della Esso coi gestori. In quei contratti Esso il foro era Roma. E fino ad ora oltre 30 giudici di Roma si sono considerati competenti a decidere.

mario
mario
Rispondi a  Roberto Timpani
4 anni fa

sai quanti processi vengono cassati in cassazione

Massimo
Massimo
Rispondi a  mario
4 anni fa

Solitamente solo chi non fa nulla (evito un linguaggio scurrile) non sbaglia e sopratutto pensa subito di pontificare sui presunti errori degli altri. Sapessi invece quante vittorie quella stessa “triade” è riuscita a portare a casa sul concetto di tribunale sul luogo di ubicazione dell’impianto? Ma questo ovviamente non fa notizia, non puoi attaccare la “triade”. O non si possono ricevere lezioni di giurisprudenza….e che cazzo (qui non lo evito)…. Questa categoria riesce addirittura a sovvertire le citazioni della storia, infatti, un tempo, la vittoria aveva moltissimi padri e la sconfitta era orfana ma in questa categoria no!! la sconfitta ha sempre tre padri e la vittoria è sempre orfana. Vero mariooooo

Ermanno
Ermanno
4 anni fa

petrolifera adriatica fa campagna acquisti dentro i tribunali spesso ci riesce,ormai la giustizia è il mercato delle vacche

Alex
Alex
4 anni fa

Non è il tribunale di sopra, di sotto, del nord, del sud, di Brescia, di Milano, di Palermo o di Roma che cambia la realtà.
Loro possono emettere delle sentenze in funzione delle loro interpretazioni mentre chi riceve la sentenza può decidere di accettarlo o fare ricorso.
La strategia dei retisti o delle compagnie di spostare le cause da un tribunale a l’altro è solo una penosa strategia per portare allo sfinimento un povero gestore debole, sfinito, senza risorse e spaventato contro un caporale forte e spregevole che nel frattempo lo lavora alle spalle tramite i suoi agenti o scagnozzi vari.
Questo dimostra che la triade non ha sbagliato e che il caporale non sa come venirne fuori, l’unica carta da giocare resta il tempo, lo stalking e trovare un giudice distratto.

pippo
pippo
4 anni fa

Secondo me ,non è da capire chi ha la competenza su chi o su cosa ,ma con chi si ha a che fare
Questi nuovi predoni dei carburanti non hanno il ben che minimo interesse a trattare e discutere ,questi di Petrolifera Adriatica ,o EG,prossimamente Ludoil ,o chi altri ,nascono con il solo scopo di spolpare le aziende e sparire ,quindi ,troveranno il modo di allungare a loro interesse il discorso ,Perchè con la trattativa Ludoil /Auschan si mettono dei dubbi mentre con E G tutti zitti ? Nessuno si è posto la domanda di chi ci sia dietro i fratelli indiani Issa ? 40 anni e 3000 impianti ? Le varie corti dovrebbero interessarsi a molte altre faccende piu serie e gravi
Ma questa è solo una mia opinione

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  pippo
4 anni fa

Da alcuni anni a questa parte noi riteniamo che con alcuni operatori( Italiana petroli in primis, Eg e forse anche Eni vista l’iniziativa sulla dilazione concessa ai gestori con dietro le banche e la Cassa Depositi e Prestiti) il confronto con dovrebbe essere solo sul piano commerciale . Questi sono operatori nati o divenuti veri e propri soggetti che non hanno piu’ al centro il business petrolifero ma quello finanziario. Significa che dovremmo assumere decisioni e iniziative diverse rispetto al passato.

pippo
pippo
Rispondi a  Roberto Timpani
4 anni fa

Buongiorno Timpani
IL confronto non dovrebbe ,ma deve essere non solo piano commerciale
A perfettamente ragione nel dire che questi “nuovi soggetti” sono solo delle finanziarie ,e che visto che dei gestori non interessa nulla ,nulla deve interessare ai gestori della compagnia di turno ,prendete più che potete o ve ne pentirete ,dovrebbe essere il nuovo slogan ,brutto ma vero
Sono con lei quando propone nuove forme di “lotta ” penso che bisogna colpire il nemico dove più fa male ,i soldi ,questi nuovi sceicchi vedono solo i soldi e colpirli con azioni mirate ,dal blocco carte petrolifere , al blocco servito ,dalla chiusura di colore, agli scioperi spontanei ,tutto quello che puo far mancare il liquido ,i soldini .
Dopo si potrà trattare
L importante sarebbe farlo capire da primo ai gestori ,che non capiscono che il mondo dei carburanti sta cambiando ,e in questo cambiamento noi non parteciperemo

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  pippo
4 anni fa

Purtroppo questi baroni giocano sulla buona fede dei gestori e sul loro “attaccamento” all’azienda di cui portano le divise. In realtà i gestori sono visti come rastrellatori di denaro fluido e immediato. Gia’ per la loro funzione di “custodi” degli impianti dovrebbero essere pagati…. Ma se cambia rapidamente questa sudditanza psicologica, abbiamo un futuro …

mario
mario
Rispondi a  Roberto Timpani
4 anni fa

con l’invasione dei gestori badanti a 800 euro al mese siamo perduti,questo è stato l’errore contrattuale concesso,in alternativa al comodato

Massimo
Massimo
Rispondi a  mario
4 anni fa

E’ chi lo ha concesso??? Non certo le associazioni dei Gestori. Quei contratti sono una forzatura anche poco legale alle leggi speciali che regolamentano il settore. Le segnalazioni di abuso sono state fatte negli anni anche presso il ministero ma anche verso altre strutture dello stato che evidentemente (per convenienza o per connivenza) guardano da un’altra parte.

mario
mario
Rispondi a  Massimo
4 anni fa

avete letto il contratto di commisione io non lo avrei firmato

mario
mario
Rispondi a  pippo
4 anni fa

a noi non interessa chi vi è dietro interessa poter operare con dignità economica