Eni e Gestori respingono le accuse di speculazione nella distribuzione carburanti e chiedono al governo di introdurre immediatamente l’accisa mobile. Lo si legge nel verbale dell’incontro avvenuto oggi tra la compagnia e i rappresentanti di Faib, Fegica e Figisc, per fare il punto sulla situazione critica sul fronte dei prezzi.
Eni e gestori, si legge, “rigettano generici quanto del tutto infondati addebiti circa speculazioni sui prezzi nella parte finale della filiera e convengono sull’opportunità che sia dato adeguato seguito nell’immediato alle previsioni normative già contenute nella legge finanziaria del 2008, che consentono di restituire, attraverso l’abbattimento temporaneo del valore delle accise imposte sui carburanti per autotrazione, il maggiore gettito erariale non previsto a titolo di Iva, per effetto degli aumenti derivanti dalle quotazioni internazionali”.
L’incontro è stato convocato per “effettuare una valutazione congiunta sullo stato di estrema criticità che si è venuto a creare sulla rete a causa dell’impennata delle quotazioni internazionali dei prodotti carburanti che, per quanto non immediatamente e nemmeno completamente trasferita sui prezzi al pubblico, hanno spinto questi ultimi oltre ogni massimo storico”.
L’azienda e i gestori, pur confermando la piena validità del contenuto degli Accordi collettivi aziendali vigenti, “assumono l’impegno, reciprocamente e verso i loro clienti, di adeguare il più tempestivamente possibile i prezzi consigliati e praticati, secondo le rispettive competenze, per favorire l’auspicato ritorno alla condizione della preesistente dinamica commerciale, non appena ne maturino i presupposti”.
Le tensioni sui mercati internazionali, conclude il verbale dell’incontro, “oltreché scaricarsi sui consumatori, hanno l’effetto di aggravare la sperequazione che già esiste da tempo tra una rete distributiva sana e rispettosa delle leggi e quella parte che opera ai margini, se non completamente fuori dei limiti fissati dalla legge, fenomeno noto ormai da anni, che seppure contrastato dalle autorità ancora distoglie somme ingenti dal gettito erariale e falsa in modo rilevante concorrenza e mercato”.
bell inciucio non vi smentite mai, ora le sigle sindacali si fanno paladini delle compagnie petrolifere, vergognatevi